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Ucraina: De Paolis, indagare subito sui crimini di guerra

“Necessario un organismo internazionale imparziale”

Ritiene “importante indagare sui crimini di guerra mentre ancora si combatte” ma ora in Ucraina “bisogna definire chi può investigare e come acquisire le prove”.

Lo sostiene in un’intervista a La Repubblica, Marco De Paolis, procuratore generale militare a La Spezia.

“In questo momento sul campo possono esserci soltanto gli ucraini – evidenzia -. Ma quello che è accaduto richiede un impegno molto più ampio – dice -. Credo che sia necessario un organismo internazionale imparziale che invii personale qualificato per le indagini”. Dall’inizio del conflitto sono arrivate molte segnalazioni di brutalità sulle quali la Corte Penale Internazionale si è attivata, “ma bisogna vedere se ha la capacità effettiva per investigare – sostiene De Paolis -. Penso però che la Corte avrebbe maggiore credibilità se tra i firmatari ci fossero quelle potenze che non la riconoscono: Stati Uniti, Russia, Cina, India, Israele, Turchia, Egitto e la stessa Ucraina. Sarebbe molto meglio avere un organo che rispecchi l’intera composizione delle Nazioni Unite, anche se questo non è di facile attuazione”. Secondo il procuratore generale militare: “In questo momento è importante che organismi internazionali prendano posizione per fare pressione sugli aggressori – evidenzia-: devono sottolineare che, se anche l’Ucraina non sarà in grado di processare i criminali russi, esisterà un altro organismo capace di fare Giustizia”.

Fonte: Ansa 

Da Eni soggiorni estivi per ragazzi ucraini, fino a settembre oltre mille posti

ENI Foundation è stata costituita alla fine del 2006 per promuovere e realizzare in Italia e nel mondo iniziative di solidarietà ed umanitarie

 

 

ROMA – Eni Foundation, la Fondazione costituita alla fine del 2006 per promuovere e realizzare in Italia e nel mondo iniziative di solidarietà sociali ed umanitarie, ha deciso di offrire ai bambini e ai ragazzi ucraini ed ai loro accompagnatori un periodo di vacanza presso i centri estivi Eni. Il progetto, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile è organizzato in contesti di eccellenza per capacità di accoglienza, qualità dei servizi e sicurezza, in strutture ricettive situate in 5 località delle regioni Toscana, Emilia Romagna, Piemonte e Marche per il periodo estivo da giugno a settembre 2022.
I beneficiari sono i cittadini ucraini profughi accolti sia da famiglie italiane, sia dalla rete di strutture organizzate che operano in accordo con le Prefetture o nei settori dell’associazionismo e del no profitI posti disponibili fino al mese di settembre sono oltre mille. L’iniziativa è un’azione concreta di sostegno a quelle comunità di persone, minori e adulti che stanno vivendo il conflitto e subendo le conseguenze di un obbligato abbandono del loro territorio per un tempo, la cui durata, non è ancora definibile. L’obiettivo è di rendere possibile ai partecipanti un periodo di decompressione dal trauma vissuto in un contesto di sicurezza e qualità, e di partecipare ad un piano di attività, nel corso della vacanza apprendimento, che sarà occasione di maturare nuove competenze come la lingua italiana, di incontrare le comunità dei territori ospitanti, di vivere momenti di leggerezza finalizzati a recuperare il proprio benessere psicofisico.
Il progetto, nelle diverse località e strutture, si svilupperà seguendo alcune direttrici e obiettivi comuni: mitigare il disagio della guerra nei bambini e nelle famiglie provenienti dall’Ucraina nel corso della vacanza offrendo loro occasioni e opportunità per esprimerlo, per parlare di quanto accaduto in modo protetto e sicuro, rispettando i tempi di ciascuno. Inoltre l’incontro con la comunità ospitante, interlocutore con cui dialogare, costituirà un momento molto importante per costruire un contesto di vita e per ridurre le distanze che necessariamente si sono create rispetto ai propri affetti, alla propria terra e alla propria cultura.

Nel corso del programma vi saranno quindi iniziative di valorizzazione della lingua, della cultura e delle ‘tradizioni ucraine’ regalando tali momenti anche alle comunità ospitanti, come segno di memoria che coltiva il sentimento di appartenenza alle proprie radici.
Il soggiorno vacanza è organizzato e gestito da esperte equipe con educatori e animatori, mediatori linguistici e culturali che, con il supporto di medici e psicologi, propongono esperienze ricreative e di animazione, tra i quali il gioco e lo sport. Inoltre la scoperta di territori nuovi consentirà di valorizzare l’esperienza ambientale che i diversi luoghi offrono, al mare, in collina o in montagna, facendo trascorrere ai partecipanti molto tempo della giornata nella natura con escursioni e serate all’aperto. Inoltre sarà offerta a tutti i partecipanti, in particolare ai bambini ed ai ragazzi, l’opportunità di potenziare le proprie skills e competenze come l’apprendimento della lingua italiana in previsione di una permanenza sul territorio italiano e del prossimo avvio dell’anno scolastico.
Ma il progetto avrà come scopo di utilizzare con gli ospiti linguaggi universali che tutti comprendono come il gioco, la musica, l’arte e l’espressione corporea. Su questo terreno si costruirà l’incontro tra i partecipanti al soggiorno vacanza, gli educatori e la comunità. Attraverso il gioco, creando e costruendo il tempo del soggiorno, si realizzerà per i bambini ed i ragazzi un’esperienza di condivisione: ‘fare vacanza’ sarà un’occasione per tutti di sentirsi accolti e a proprio agio ascoltando la musica insieme, dipingendo e contemplando la natura.

Fonte: Agenzia DIRE

C’è un piano B per fare uscire il grano dall’Ucraina

Dopo raid su Odessa

 

 

Gli Stati Uniti stanno lavorando con l’Ucraina su un “Piano B” per far uscire il grano dal paese dopo l’attacco russo al porto di Odessa, ha reso noto la responsabile dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), Samantha Power.

I raid compiuti all’indomani della firma a Istanbul di un accordo per consentire le esportazioni di grano dai porti ucraini del Mar Nero hanno destato nuove preoccupazioni su una soluzione positiva alla crisi alimentare globale innescata dalla guerra.

“Il piano B prevede strade, ferrovie e fiumi, l’invio di chiatte e l’adeguamento dei sistemi ferroviari in modo che siano meglio allineati con quelli dell’Europa. Così le esportazioni possono avere luogo più rapidamente”, ha detto Power alla Cnn. “Stiamo pensando a un piano di emergenza perché non c’è modo di fidarsi di tutto ciò che dice Vladimir Putin”.

Fonte: Askanews

Per tutte le info: info@roma-news.it

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