Intitolato a Raffaella Carrà il centro di produzione Rai di via Teulada
Il CPTV Rai di via Teulada a Roma diventa Centro di Produzione TV Raffaella Carrà. A un anno dalla scomparsa l’annuncio dell’intitolazione.
Da oggi il CPTV Rai di via Teulada si chiamerà Centro di Produzione TV Raffaella Carrà. Arriva oggi, a un anno esatto dalla sua scomparsa, l’annuncio dell’intitolazione del centro di produzione romano, notizia che per altro nelle scorse settimane vi avevamo anticipato.
A dare l’annuncio sono il Presidente Rai Marinella Soldi e l’Amministratore Delegato Carlo Fuortes, tramite una nota congiunta:
È trascorso un anno da quando Raffaella Carrà ci ha lasciati. Gran parte della sua straordinaria carriera è stata in Rai ed è difficile immaginare un luogo in questa azienda che non le sia legato. Abbiamo deciso di intitolare alla sua memoria il centro di produzione di via Teulada, perché qui, nel 1961, Raffaella Carrà ha esordito e sempre da questi studi ha condotto quotidianamente “Pronto Raffaella”. Un programma che coinvolgeva direttamente il pubblico introducendo novità di rilievo nel modo di fare tv in una fascia oraria, quella del primo pomeriggio, allora da esplorare. Chiunque abbia collaborato con Raffaella Carrà ricorda la sua passione per ogni aspetto del lavoro, il rigore professionale, la disponibilità nei confronti delle persone che erano al di là dello schermo delle televisioni. La figura di Raffaella Carrà è un patrimonio della Rai e del Paese. È una personalità unica nello spettacolo italiano, cantante, attrice, ballerina, conduttrice, showgirl, capace di parlare a telespettatori di tutte le età e per questo ci fa piacere assegnare a questa sede storica dell’Azienda il suo nome.
Da oggi quindi il centro di produzione Rai di via Teulada assume una nuova denominazione, portando con sé, a partire dal nome, un’importante eredità, che resterà così per sempre impressa in chi si troverà negli anni a lavorare in quegli studi e i quei corridoi da cui è passata un pezzo importante della storia della televisione italiana, originato e scaturito dallo straordinario talento di Raffaella Carrà.
In questi giorni intanto è possibile seguire in tv la programmazione dedicata al primo anniversario della sua scomparsa, che prevede numerosi appuntamenti speciali su Rai Storia (l’ultimo sarà sabato 9 luglio alle ore 13:00 con un’antologia su Milleluci) e anche un appuntamento ad hoc di Techetecheté in onda questa sera su Rai1 dal titolo Raffaella, amore mio, curato da Salvo Guercio.
Fonte: Tv Blog
Dal libro alla serie: Francesca Archibugi gira “La Storia” di Elsa Morante con Jasmine Trinca
La trasposizione di un grande classico del ‘900 che tocca nervi scoperti della storia italiana, dal fascismo alla discriminazione alla violenza di genere
Sono ufficialmente iniziate le riprese de La Storia, serie tv tratta dall’omonimo romanzo di Elsa Morante per la regia di Francesca Archibugi.
Nata da una coproduzione tra Picomedia e la società francese Thalie Images in collaborazione con Rai Fiction, la nuova serie è interpretata da Jasmine Trincanel ruolo della protagonista Ida Ramundo, insieme a Valerio Mastandrea, Elio Germano, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo e Francesco Zenga.
La storia: l’Italia del dopoguerra
La trama in breve. Roma, 1941. In una città devastata dalla guerra la giovane vedova di origine ebraica Ida Ramundo, madre di Nino, viene violentata da un soldato tedesco ubriaco durante l’occupazione. Poco dopo scopre di essere incinta e partorisce un bambino, Useppe. Nel frattempo la guerra stravolge l’intera famiglia: Nino si arruola nelle camicie nere in partenza per il Nord Italia, mentre nel 1943 un bombardamento distrugge la casa di Ida, che si vede costretta a riparare in un ricovero per sfollati. La fine del conflitto non risolverà la situazione della protagonista, che soffre di un misterioso male di cui per ora non diamo anticipazioni.
Il cast della serie tv “La storia” (@Iacovelli-Zayed)
Personaggi e situazioni indimenticabili
«Mettere in scena La Storia di Elsa Morante è una gioia e una responsabilità infinite», ha dichiarato Francesca Archibugi. «È uno dei grandi capolavori del Novecento, è il libro che nell’adolescenza mi ha aperto gli occhi non solo sugli esseri umani, grandi e piccoli, ma anche su cosa dovrebbe significare “raccontare”.»
Francesca Archibugi regista di “La Storia”. (Getty Images)
La Storia, pubblicato nel 1974, non rappresenta soltanto un capolavoro della letteratura italiana ma è stato anche il più grande successo editoriale in Italia tra Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa del 1958 e Il nome della Rosa di Umberto Eco del 1980.
Uno dei romanzi più celebri ma anche discussi del tempo, che tocca dei nervi scoperti della storia e della società italiana: la condizione degli ebrei durante il fascismo, le difficoltà del secondo dopoguerra, la droga e i problemi psicologici legati a una vita di mera sopravvivenza, come quella che si trova ad affrontare la madre protagonista Ida Ramundo.
Un precedente in tv e al cinema
Non è la prima volta che La Storia viene portata sullo schermo. Un primo tentativo è stato fatto da Luigi Comencini, con un film in tre parti girato per la televisione e andato in onda tra il 6 e il 20 novembre 1986, distribuito in versione ridotta nel circuito cinematografico. Nonostante la presenza di Claudia Cardinale nel ruolo di Ida Ramundo, il film ha avuto un’accoglienza piuttosto tiepida da parte dei critici. Secondo una recensione apparsa sulla rivista francese La saisoncinématographique, «adattare il romanzo di Elsa Morante era una scommessa. Comencini ci ha vanamente provato.»
Al netto delle stroncature d’oltralpe non è sicuramente facile rendere sullo schermo una vicenda così ricca e sfumata, in cui disperazione, solidarietà, violenza e malattia fisica/mentale si alternano in un affresco complesso in cui il quotidiano si intreccia prepotentemente all’esistenziale, tra i quartieri romani sventrati dai bombardamenti e i sentieri segreti delle brigate partigiane.
La serie sarà girata fra Roma, il Lazio e a Napoli per un totale di 22 settimane di lavoro.
Lo script è opera di Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo e Francesca Archibugi. Luca Bigazzi firma la fotografia, Ludovica Ferrario la scenografia, mentre i costumi sono curati da Catherine Buyse e Valentina Monticelli.
Le vendite internazionali della serie sono a cura di Beta Film.
Fonte: Io Donna
Alessandro Borghi a ‘Quo Vadis?’: il fango e quelle lenzuola da ripagare…
Evento nell’evento domenica sera a Quo Vadis? Al cinema nel cuore di Roma, la rassegna cinematografica promossa dalla Cineteca Nazionale e dal Parco Archeologico del Colosseo, per la prima volta insieme in un progetto che fino al 10 luglio racconta il fascino dell’antico in dieci grandi film. Il tutto reso ancora più emozionante e coinvolgente in questa caldissima estate romana dalla meravigliosa location. L’arena di Quo Vadis? è infatti nel Tempio di Venere e Roma, con ingresso libero su prenotazione da Piazza del Colosseo, il tempio più grande mai conosciuto dell’antica Roma, eretto nel 141 d.c. per volere dell’imperatore Adriano, da poco riaperto al pubblico dopo il restauro dell’anno scorso
Ne sono rimasti affascinati anche Alessandro Borghi e Matteo Rovere, ospiti ieri sera della manifestazione, chiamati ad introdurre al vasto pubblico di un’arena sold out che non ha risparmiato applausi e richieste di seflie e foto, il film che ha rivoluzionato la storia della creazione di Roma: Il Primo Re, uscito nel 2019 con Alessandro Borghi nel ruolo di Remo e Alessio Lapice in quello di Romolo. Un film unico, incollocabile, cupo quanto magico, con una ricostruzione dell’antico Lazio perfetta e tutto recitato in protolatino, la lingua arcaica che pare si parlasse all’epoca, ovvero intorno al 735 a.c.
Un film importantissimo anche per il suo regista e produttore: “mi divertiva molto l’idea, anche un po’ provocatoria, di costruire un ottavo secolo avanti Cristo molto naturalistico – ha raccontato Matteo Rovere prima della proiezione – e per farlo siamo stati aiutati molto dal Museo di Valle Giulia. Abbiamo riprodotto sia il villaggio di Alba che tutti gli utensili e il modo di vestire che nel film sembra fantasioso, ma in realtà è una riproduzine fantasiosa di qualcosa di reale. Il film ha avuto una costruzione complessa, ad esempio la sequenza iniziale dove Alessandro e Alessio sono preda di uno tsunami, è stata girata in parte a Roma in una grande piscina con effetti speciali, e in parte in Sudamerica ed è stata una delle scene più divertenti“.
Ha poi rivelato Alessandro Borghi: “Questo film è stato fatto con una compagine meravigliosa che, oltre a Matteo e alla parte tecnica del film e ad Alessio Lapice, includeva una sfilza di attori incredibili, esseri umani straordinari, 13 in totale ed è nata questa cosa meravigliosa che aveva come set questi boschi in cui abbiamo fatto tutto insieme, pure la dieta, e abbiamo fatto gruppo. Sul protolatino, questa è una cosa che fa ridere: abbiamo ribattezzato la parola Aghe come Daje, che si dice in romano per dire sbrigati, per cui quando non sapevamo che dire, dicevamo Aghe! che voleva dire andiamo, muoviamoci, forza, correte…”
Ancora Matteo Rovere: “ho voluto raccontare una storia conosciuta attraverso le chiavi del cinema contemporaneo, con la provocazione di prendere qualcosa che è noto a tutti e capovolgerla. E anche nel cercare una natura comune di questo individuo unico che poi è doppio, duale, rappresentato nel mito dai gemelli Romolo e Remo che nella nostra idea moderna raccontano due istanze antitetiche: Remo che incarna l’istanza del contemporaneo, l’elemento riottoso e di libero arbitrio, e Romolo, portatore di quell’elemento religioso che poi si tradurrà in potenza. E la tesi che abbiamo voluto raccontare è che le due nature poi si fondono creano la base di quello che vedete qui intorno”.
“Matteo è un uomo che sa le cose, e ti fa sentire abbastanza stupido, soprattutto uno come me che sulla storia ero abbastanza scarsetto – racconta Alessandro Borghi – veniva ogni tanto e mi diceva delle cose che per lui erano scontate tipo ‘sai in latino… la storia… ‘ e io: ‘non hai capito, io non so niente, me devi parlare come se fossi un cretino…’ e lui piano piano mi ha istruito e poi sono tornato a prendere il diploma…”
Poi il legame tra Il Primo Re e Sulla mia pelle, altro film meraviglioso, importante, necessario, dove Alessandro Borghi interpreta Stefano Cucchi: “Il Primo Re è stato il motivo per cui poi sono riuscito a fare bene la dieta per interpretare poi Stefano Cucchi – ricorda l’attore romano – Ero terrorizzato. Avevo davanti a me tre mesi di riprese de Il Primo Re e due mesi di set per Sulla mia pelle, con un intervallo di soli 10 giorni l’uno dall’altro, e ho pensato ‘stavolta non ce la faccio, faccio una figuraccia’. Ho usato Il Primo Re per allenarmi e per iniziare la dieta. Arrivato alla fine del Primo Re avevo perso dei chili, ma erano comunque mascherati dal fango, poi in quei 10 giorni ho smesso di mangiare e sono arrivato a fare il film su Stefano. Ogni giorno mi guardavo allo specchio e divcevo ‘finchè non vedo quello che devo vedere nel prossimo film, non va bene’. Ma era l’unico modo per non farmi venire l’ansia. Se non ci fosse stato Il Primo Re, non sarei riuscito a fare bene Sulla mia pelle. Alla fine ci sono riuscito ed è stato un percorso bellissimo“.
E prima della proiezione del film, ancora un aneddoto divertente sulla sua realizzazione: “abbiamo girato tutti fondamentalmente nei boschi laziali – racconta Alessandro Borghi – e quando siamo arrivati a Nettuno, ci sembrava New York… Vedi, ci sono dei palazzi qui! dicevamo. Solo che andavamo tutti in giro nudi, scalzi, c’eravamo inselvatichiti. Quando siamo andati a a Manziana, la prima tappa è stata in un alberghetto molto carino, cast artistico e tecnico. Ma quando siamo andati via, la signora dell’albergo ha chiesto alla produzione il rimborso delle lenzuola perchè noi non ci lavavamo più, quindi la mattina ci svegliavamo incartati in queste robe di fango, e lei non è riuscita più a lavare le lenzuola…”
Poi i saluti, le luci si spengono e inizia Il Primo Re. Tra i resti del Tempio di Venere e Diana a sinistra, e il Colosseo a destra. Ed è magia. Ecco il nostro videoincontro con Alessandro Borghi e Matteo Rovere:
Fonte: SpettacoloMania.it
Gina Lollobrigida compie 95 anni: per lei un Nastro d’Argento alla carriera
L’attrice riceverà il premio nel corso di un evento istituzionale a Cinecittà
ROMA 4 Luglio 2022 – Auguri a Gina Lollobrigida con un Nastro d’Argento speciale annunciato proprio nel giorno del suo compleanno: un omaggio dei Giornalisti Cinematografici Italiani ai suoi 95 anni e insieme ad una carriera iniziata sul set nel 1946, lo stesso anno in cui sono nati a Roma i Nastri d’Argento. Lo annuncia oggi il Direttivo Nazionale del Premio che, d’intesa con il MiC – Direzione Generale per il Cinema, le consegnerà il Nastro alla Carriera 2022 nel corso di un evento istituzionale a Cinecittà, non a caso il luogo più iconico che da sempre sigla la presenza del cinema italiano nel mondo e che, ancora di più in questa nuova stagione, unisce la memoria di un glorioso passato al progetto di rilancio anche internazionale dei suoi Studios.
GINA LOLLOBRIGIDA ICONA DEL CINEMA
“Gina Lollobrigida è un’icona del cinema italiano e un’attrice che come poche ha avuto e continua ad avere un’immagine e una popolarità internazionale“, spiega a nome del Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici la Presidente, Laura Delli Colli. “Premiarla alla carriera è il miglior omaggio per dirle oggi buon compleanno e per festeggiare, insieme, un successo che proprio la stampa specializzata – prosegue – ha sottolineato con i primi riconoscimenti, segnalandola subito come una giovanissima attrice che avrebbe fatto molta strada“.
Fonte: Agenzia Dire
Soleil Sorge compleanno, tra gli invitati anche una persona speciale: di chi si tratta
Soleil Sorge ha festeggiato il suo compleanno in Puglia: alla festa tanti VIP e anche una misteriosa ‘persona speciale’. Ecco chi era
Oggi, 5 luglio, è il 28-esimo compleanno di Soleil Sorge: l’influencer ed ex concorrente di Isola dei Famosi e GF Vip è nata infatti nel 1994… Qualcuno però parla anche di un piccolo segreto riguardante gli invitati alla festa, tenutasi nella notte tra lunedì e martedì… Di cosa si tratterà mai? O, meglio, di chi?
Compleanno Soleil Sorge: c’era anche il suo fidanzato?
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Soleil Sorge ha festeggiato il suo compleanno a Gallipoli, in Puglia, dove sta trascorrendo le vacanze. Ebbene, alla festa, in molti hanno individuato una persona ‘segreta’…
La ‘soffiata’ arriva da Deianira Marzano, che ha pubblicato uno screen in cui in una foto di gruppo si intravede una figura maschile accanto a Soleil (coperta proprio dall’influencer). Che sia il suo fidanzato ‘segreto’ Carlo del quale si vocifera ormai da tempo? Era davvero lui l’uomo accanto a Soleil a tavola?
Chi c’era alla festa di Soleil?
Se la presenza o meno del fidanzato di Soleil resta un mistero, sappiamo che alla sua festa di compleanno c’erano diversi VIP, comparsi felici ed entusiasti sui social network. Non mancava Guenda Goria, ad esempio. E anzi, a dirla tutta, c’era anche suo padre Amedeo.
E poi? Non potevano mancare alcuni dei compagni d’avventura di Soleil nella casa del GF Vip, ovvero Sophie Codegoni e il suo fidanzato Alessandro Basciano!
Resta il piccolo mistero del ‘fidanzato’ della Sorge… Non sappiamo se effettivamente ci fosse o meno ma il sospetto è forte. Di sicuro, alla sua festa, Soleil era molto molto felice!
Fonte: Funweek
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