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Meteo ROMA: caldo asfissiante, di nuovo 40 gradi. Settimana prossima forte refrigerio e temporali

Condizioni meteo soleggiate a Roma, con temperature in forte aumento. Purtroppo, tornerà un caldo asfissiante per un periodo abbastanza lungo, probabilmente cinque o sei giorni. Non è da escludere che la temperatura possa raggiungere 40 °C in città. Ma ecco che attorno a venerdì 8 luglio si avrà un cambiamento del tempo sensibile, con un forte abbassamento della temperatura. Si potrebbero verificare anche di temporali. Successivamente meteo miglioramento e temperatura in aumento.

Domenica 3: sereno.
Temperatura da 21°C a 38°C

Lunedì 4: sereno.

Temperatura da 23°C a 38°C

Martedì 5: sereno.
Temperatura da 21°C a 38°C

Mercoledì 6: quasi sereno.
Temperatura da 22°C a 37°C

Giovedì 7: sereno.
Temperatura da 22°C a 35°C

Venerdì 8: molto nuvoloso con rovesci, ventoso.
Temperatura da 23°C a 29°C
Possibilità di precipitazioni 90%

Sabato 9: sereno, ventoso.
Temperatura da 20°C a 30°C

Domenica 10: sereno, ventoso.
Temperatura da 19°C a 33°C

Lunedì 11: poco nuvoloso.
Temperatura da 18°C a 33°C

Fonte: Meteo Giornale

Il Lazio nella morsa della siccità

In tutta la regione dall’inizio dell’anno sono piovuti un quarto dei millimetri d’acqua che solitamente cadono. A questo si aggiungono temperature simili a quelle che normalmente si rilevano ad agosto

 

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AGI – “Drammatico è lo stato della risorsa idrica nel Lazio, dove a Roma, dall’inizio dell’anno, è piovuto il 63% in meno e nella provincia si sono registrati, in pochi giorni, ben 496 interventi dei Vigili del Fuoco per spegnere altrettanti incendi: l’Aniene è praticamente dimezzato rispetto alla portata media, il Tevere registra livelli più bassi anche del “siccitosissimo” 2017, Liri e Sacco segnano il dato più basso in anni recenti, il lago di Nemi è di oltre 1 metro più basso del 2021 e Bracciano è a -32 centimetri dal livello dello scorso anno”.

Con questi numeri e queste parole l’Osservatorio nazionale dell’Anbi ha descritto la situazione dei bacini idrici della regione, in quella che rischia di essere ricordata come l’estate dell’emergenza siccità. Anche il Premier Mario Draghi, in conferenza stampa, ha riservato al tema particolare attenzione annunciando un “piano per l’acqua”, stanziamenti per le reti di circa 4 miliardi già contenuti nel Pnrr e sta circolando tra i tavoli ministeriali l’ipotesi della nomina di un commissario straordinario per il contrasto e la prevenzione della siccità.

Tra le regioni in allarme, c’è anche il Lazio dove qualche giorno fa il Presidente Nicola Zingaretti ha firmato lo stato di calamità naturale fino al 30 novembre e la richiesta dello stato d’emergenza al Consiglio dei Ministri, mentre una determina regionale del 23 giugno stabilisce l’aumento dei prelievi dal fiume Pertuso di 150 litri al secondo, rispetto ai 360 litri ordinari, una misura si legge nell’atto, che andrà a “compensare la riduzione di apporto idrico delle altre sorgenti Vallepietra e Ceraso che alimentano l’acquedotto del Simbrivio, al fine di evitare di ricorrere alla turnazione della distribuzione idrica in 14 Comuni dell’area Sud-Est di Roma (Colli Albani), per una popolazione coinvolta di ca. 180.000 abitanti”.

La preoccupazioni degli agricoltori

Gli agricoltori di Latina, Viterbo, Rieti, Frosinone stanno già subendo un razionamento dell’acqua, con la sospensione idrica due volte a settimana, la domenica e il mercoledì. “In tutta la regione dall’inizio dell’anno sono piovuti un quarto dei millimetri d’acqua che solitamente cadono, il tutto si somma a temperature di giugno che sono simili a quelle di agosto. Il paesaggio agricolo è più da ferragosto e quindi la situazione è estremamente critica dappertutto”.

Questo la fotografia che il Presidente di Confagricoltura Lazio, Alessio Trani, scatta all’AGI in merito all’emergenza siccità che sta colpendo la regione. Da nord a sud, il territorio laziale sta vivendo le sue criticità e ogni ambito ha allo studio un piano di emergenza.

Ad Acquapendente (Vt) “c’è stata una riunione per capire quali colture privilegiare in caso di razionamenti dell’acqua” e poi racconta osservati speciali di questa emergenza sono le 80 mila piante d’ulivo e tutte quelle della frutta in guscio. Perderle sarebbe “un danno paesaggistico irreversibile e dal punto di vista produttivo ci potrebbero volere diversi anni per rimettere in piedi gli uliveti, soprattutto per sostituire le tante piante secolari che oggi stanno soffrendo”. A confermare un quadro per nulla confortante e’ il delegato pontino dell’associazione, Mauro D’Arcangeli.

“Le colture a rischio sono quelle a pieno campo come il mais, rischiamo che non si faccia il secondo raccolto a settembre. A questo si aggiunge il fatto che in questi giorni si stanno mietendo il grano e l’orzo che registra perdite del 35-40 per cento e per l’orzo si parla del 20 per cento. Quest’anno abbiamo raccolto 4 quintali per ettaro di orzo e dove è andata bene 21 quintali per ettaro di grano. Siamo lontani anni luce, dai 50-60 quintali di qualche anno fa”.

Si tratta del primo bilancio a caldo di cosa voglia dire poi sui campi non avere l’acqua e fare i conti con il caldo record che attanaglia l’Italia già da diverse settimane.

“La Regione sta intervenendo in maniera coordinata con noi. Sullo stato di calamità siamo d’accordo, ma vanno fatti dei ragionamenti, l’importante è che la razionalizzazione dell’acqua solo per l’agricoltura diventa un problema anche per i cittadini che pagheranno le zucchine 5 euro, invece che 2,50 euro. Stiamo lavorando anche per una gestione più parsimoniosa dell’utilizzo dell’acqua cercando di convertire l’irrigazione con i rotoloni che sparano acqua, con impianti a goccia, a farfalla, centillinando l’acqua. Soprattutto per quanto riguarda le colture di kiwi che ne richiedono molta. Alla Regione chiediamo un intervento sulla riconversione dei sistemi di irrigazione”.

Ma a soffrire non sono solo le piante

All’attenzione ci sono anche gli animali da latte che non hanno pascoli per il foraggio e in molti casi soffrono lo stress da caldo, a causa delle temperature record raggiunte nelle ultime settimane. Intanto “il Tevere cala 5 centimetri al giorno” racconta all’AGI il Direttore Generale di ANBI Lazio, Andrea Renna, che ricorda come nel 2017, il Lazio visse già un’emergenza simile.

“Come consorzi di bonifica garantiamo l’acqua per l’irrigazione dei campi alle imprese agricole, ma quest’anno stiamo garantendo l’irrigazione da febbraio, quando generalmente iniziamo ad aprile”. Ma intanto i cittadini come possono dare una mano? Con dei piccoli accorgimenti domestici suggeriti all’AGI dagli esperti dell’App Junker, famosi per i consigli sul riciclo.

Preferire la doccia al bagno in vasca, chiudere i rubinetti quando ci si lava i denti, utilizzare lavastoviglie e lavatrici solo a pieno carico, installare dei regolatori di flusso ai rubinetti in modo che sia più contenuto; utilizzare l’acqua di cottura che una volta fredda puo’ essere utile per innaffiare le piante; fare una corretta raccolta differenziata. 

Fonte: AGI

Nuove Energie scende in campo: parole d’ordine giustizia, ambiente e diritti

 

 

(Adnkronos) – Giustizia sociale, sostenibilità ambientale, diritti: sono le tre bandiere che sventolano su “Nuove energie”, l’alleanza tra Europa Verde, Sinistra italiana, associazioni e reti civiche, che prepara il terreno al progetto che nel campo largo del centrosinistra debutterà alle elezioni politiche del 2023. I promotori sono convinti che il soggetto politico, varato oggi con l’assemblea che si è svolta a Roma, abbia una consistenza e uno spazio elettorale a cui attingere: secondo un sondaggio presentato nel corso dei lavori, potrebbe arrivare a raccogliere il 6,7% dei voti, mentre il potenziale bacino elettorale si spinge fino al 17,5%. Infatti, a parere di chi ha risposto alla rilevazione, è in grado di presidiare le istanze su temi attuali di grande attualità, come la transizione ecologica, la sostenibilità ambientale e l’equità sociale.  

Al taglio del nastro inaugurale ha partecipato via streaming anche la scrittrice Dacia Mariani che ha ricordato come “l’Italia sia un po’ indietro rispetto alle preoccupazioni che riguardano il futuro e l’ambiente. È il Paese europeo in cui ci si occupa meno di queste questioni dal punto di vista politico quando invece le persone, soprattutto i giovani, sono sensibili a questo argomento. È il momento di mettersi in moto per cominciare a cambiare le nostre abitudini, il nostro rapporto con la terra, con l’aria, con l’acqua. E’ il momento – ha aggiunto – di cominciare a costruire una rappresentanza che agisca dal punto di vista politico, economico, sociale ma anche da quello della consapevolezza dei danni che infliggiamo a noi stessi. Spero davvero che riusciate a suscitare nuovi entusiasmi e nuove voglie di salvare il Pianeta che stiamo mandando stupidamente alla deriva”, ha concluso Maraini. 

“Nel nostro Paese – ha dichiarato Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde – c’è una profonda crisi sociale e ambientale a cui va data una risposta. Le società energetiche stanno mandando a gambe all’aria famiglie e imprese con bollette insostenibili. C’è chi vuole fermare la transizione ecologica di fronte a una siccità drammatica. Proponiamo un’alleanza per l’innovazione che metta al centro i diritti sociali e ambientali e contrasti il conservatorismo”.  

“Sinistra Italiana e Europa Verde – ha annunciato il segretario di Si, Nicola Fratoianni – si presenteranno insieme alle elezioni politiche”. Giustizia sociale e ambientale, ha proseguito, rimarcando i pilastri del sodalizio politico, “non sono solo due valori fondamentali ma l’orizzonte del futuro”. Motivo per cui è un obbligo “battersi contro la diseguaglianza, la precarietà, la povertà e la disperazione, come contro la siccità e i cambiamenti climatici che mettono in ginocchio l’economia e la vita delle persone. Questo è il nostro orizzonte, lo vogliamo fare insieme, uniti. Ricomponendo una volta tanto e non frammentando”.  

“Non siamo qui per fare testimonianza – ha puntualizzato Eleonora Evi, europarlamentare e co-portavoce Ev – il nostro progetto politico e civico vuole governare il Paese. Servono più che mai nuove energie, reti civiche, cittadini che si riconoscano in questo progetto ecologista e solidale. Abbiamo bisogno del coraggio di tutti e tutte perché davvero non c’è più tempo. Ci accusano di essere cocomeri – concluso replicando agli haters della rete che deridono l’impegno ambientalista – se questo vuol dire essere verdi fuori perché portiamo avanti le battaglie ecologiste per la giustizia climatica e rossi dentro perché portiamo avanti le battaglie per la giustizia sociale, be’ – ha concluso Evi – io mi sento un cocomero e sono certa che, come me, ci saranno anche tanti altri cocomeri che vorranno rinfrescare il panorama politico italiano”. 

Fonte: Sbircia la Notizia

Roma: tra incendi e rifiuti si accelera sull’iter per gli impianti

Entro luglio sarà presentato il piano che Gualtieri punta ad attuare grazie ai poteri commissariali riconosciutigli dal governo per il Giubileo del 2025. Sarà reso noto il progetto per il termovalorizzatore che dovrebbe realizzare Acea

 

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Il sindaco Roberto Gualtieri lo ha ribadito, in occasione della presentazione della riorganizzazione di Ama: sugli impianti Roma Capitale va avanti e, laddove possibile, accelera l’iter. Entro luglio sarà presentato il piano che Gualtieri punta ad attuare grazie ai poteri commissariali riconosciutigli dal governo per il Giubileo del 2025. Sarà reso noto il progetto per il termovalorizzatore che dovrebbe realizzare Acea, mentre l’azienda capitolina Ama per la fine del mese aspetta un riscontro dal ministero della Transizione ecologica sui biodigestori da sviluppare con fondi del Pnrr. Impianti che Ama è intenzionata a costruire comunque, persino se non andasse in porto il finanziamento europeo. “Andremo avanti. È andato bene il passaggio in parlamento, il testo del decreto è confermato”, ha ricordato il sindaco riferendosi al via libera sul Dl Aiuti nelle commissioni Bilancio e Finanza alla Camera, dove è stato bloccato a maggioranza un emendamento del M5s che puntava a ostacolare il termovalorizzatore.

Intanto, però, la capitale da settimane è stretta nella morsa degli incendi, e dei dubbi. Lunedì scorso Roma è bruciata, da nord a sud: nove roghi principali e decine di piccoli focolai hanno riversato sulla città ceneri e fuliggine. I primi due fuochi sono divampati quasi in simultanea, alle 13:30 sulla via Aurelia, alle 14:39 nella vicina via di Bosco Marengo. Altri roghi sono arrivati nell’arco di poche ore. E alle 18:00 il cielo della capitale era ricoperto da una coltre nera. Centinaia i cittadini barricati in casa o scesi in strada in moltissimi quartieri: Aurelio, Massimina, Casalotti a ovest; Cesano, Cassia, Parioli a nord; Eur, Ardeatina, Tor Pagnotta, Tor Carbone, Ostia a sud; Lunghezza a est. Disagi anche in centro tra Trastevere, Tritone, Flaminio e Prati verso cui il vento ha sospinto le polveri. Uno scenario infernale, che all’alba di martedì ha restituito un’immagine nera di una delle città più verdi d’Europa: ceneri nell’aria e campi devastati. È qui, tra i terreni rasi al suolo, in prevalenza tutti privati, che ora gli inquirenti cercano una qualche traccia di innesco. La procura capitolina ha aperto un fascicolo per incendio colposo sul rogo all’Aurelio e Casalotti. A oggi non ci sono indizi che possano far ipotizzare il dolo. Tuttavia per ogni rogo i magistrati apriranno un’indagine, non è escluso che l’inchiesta possa ampliarsi. Anche perché qualche dubbio in città – e verosimilmente quindi anche a piazzale Clodio – inizia a circolare sulla dinamica: gli orari e il numero degli incendi fanno pensare a una regia. Soprattutto a seguito del drammatico falò del Tmb2 di Malagrotta, arrivato pochi anni dopo quelli dei due impianti simili ma più piccoli, a Rocca Cencia e al Salario: tutti roghi sulle cui cause si brancola nel buio, con le telecamere di videosorveglianza in tilt nelle ore dell’incendio.

A stringere la lente sui nove principali roghi divampati lunedì – e a cui sono seguiti decine di altri piccoli focolai fino alla provincia anche martedì – un’evidenza appare incontestabile: sette su nove sono avvenuti nei tre municipi interessati dalla futura costruzione di impianti per i rifiuti. Tutti sono partiti e hanno interessato terreni ed aree private. I primi tre roghi sono nel Municipio XIII. Qui nell’area di Casal Selce – vicina all’ex discarica di Malagrotta e al Tmb in fiamme il 15 giugno che ricade però nel Municipio XII – dovrà sorgere un impianto pubblico di biodigestione anaerobica, realizzato da Ama con fondi Pnrr. I tre incendi, il primo alle 13:30 in via Aurelia 1052, il secondo alle 14:39 in via di Bosco Barengo, poi estesosi fino alla zona urbana di Casalotti andata in fiamme dalle 15, hanno gettato nell’ulteriore sconforto la popolazione locale, già sul piede di guerra tanto per i vecchi quanto per i nuovi impianti. I successivi roghi, nell’arco di poche ore, hanno interessato la zona nord e sud della capitale in contemporanea. Nel Municipio XV, alle 15:30 circa, è andato in fiamme un terreno nelle vicinanze dello stabilimento Enea, proprio nel quartiere Cesano Osteria Nuova, in primo piano nelle cronache degli ultimi mesi per le proteste dei residenti contro il biodigestore, impianto gemello a quello previsto a Casal Selce. È la zona sud, però, quella più colpita, con tre incendi in poche ore di lunedì: Tor Pagnotta alle 10; Trigoria Alta e Laurentina, intorno alle 15:30, stesso orario per Ardea, provincia di Roma, da anni interessato dalle proteste contro la vicina discarica di Albano Laziale. Tre fuochi attorno a Santa Palomba, di cui due nel Municipio IX che avrà la competenza sul termovalorizzatore, uno nel Comune di confine con la possibile futura minidiscarica a servizio dell’impianto. E un altro ancora, il giorno successivo, alle 15:30 circa, in un campo proprio a Santa Palomba, che si perde nel fumo di altri novanta interventi effettuati ieri dai vigili del fuoco. Mappe, dati, coincidenze. Un fenomeno insolito, che ha visto in due giorni i pompieri alle prese con 775 operazioni su Roma e provincia, e ora nel cuore della capitale si rincorrono le domande. Si interrogano i campi arsi e l’unica risposta, per ora, è nel vento caldo che soffia da ovest.

Si discuterà ancora nei prossimi mesi, forse anni, dei nuovi impianti: da un lato il Pd, supportato anche da Azione e Lega, promuove il termovalorizzatore, dall’altro il Movimento 5 stelle, con in testa Beppe Grillo e l’ex sindaca Virginia Raggi, spinge per l’ossicombustore. Nel mezzo, i comitati dei cittadini, la Cgil e gruppi politici minori di sinistra, respingono entrambe le ipotesi. Secondo Giacomo Rispoli, amministratore delegato di MyRechemical controllata di NextChem di Maire Tecnimont, gruppo industriale leader in ambito internazionale nella trasformazione delle risorse naturali, è fondamentale che la tecnologia scelta sia in grado di recuperare la materia oltre che l’energia. “Le tecnologie per il trattamento dei rifiuti non riciclabili meccanicamente o comunque dell’indifferenziato sono diverse”, spiega Rispoli interpellato da “Agenzia Nova”. “Bisogna sottolineare come alcune siano più in linea con la normativa europea e italiana, e con la gerarchia europea dei rifiuti, che dà priorità al recupero di materia, dunque al riciclo meccanico e chimico, prima che al recupero di energia e, infine, alla discarica”. Ad esempio: “Alcune tipologie di riciclo chimico, come quella sviluppata dal nostro gruppo, un waste to chemical basato sull’ossidazione parziale e sul recupero delle molecole di carbonio e dell’idrogeno, consentono di trasformare rifiuti in un gas di sintesi a bassa impronta carbonica che può sostituire il gas metano di importazione ed essere usato come materia prima per le filiere industriali e per l’industria dei trasporti”, conclude.

Fonte: Radio Colonna

Caro luce: quanto si risparmia nel Lazio passando al Mercato Libero?

 

 

L’aumento dei prezzi della luce ha colpito in questo primo semestre del 2022 tutte le famiglie italiane, non risparmiando di certo quelle del Lazio.

La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi hanno reso la situazione insostenibile e tutti, adesso, sono in cerca di una soluzione per abbattere i costi. Il caro luce ha gravato in misura maggiore sulle famiglie, che hanno dovuto fare i conti con bollette più che raddoppiate rispetto allo scorso anno. Se per quanto riguarda il gas si può tirare adesso un piccolo sospiro di sollievo, con l’arrivo dell’estate, l’alzarsi delle temperature e la necessità di accendere il climatizzatore, i consumi di energia elettrica non si possono limitare più di tanto.

È possibile però risparmiare cambiando fornitore o contratto: secondo i dati dell’Osservatorio di SOStariffe.it, passare al Mercato Libero consente di alleggerire non poco le bollette della luce.

Se andiamo a vedere nel dettaglio l’andamento dei prezzi nelle province di Latina, Frosinone e Roma possiamo notare facilmente quanto i costi dell’energia elettrica siano aumentati nell’ultimo anno. Dai dati dell’Osservatorio emerge anche la differenza di costo tra il regime di maggior tutela ed il Mercato Libero, evidenziando quanto quest’ultimo sia nettamente più conveniente.

Roma, su un consumo medio annuo di 2.878 kWh, la spesa media nel mercato tutelato è stata pari a 516 euro, contro i 498 euro del Mercato Libero. La situazione non si presenta diversa nelle altre province: a Latina su un consumo medio annuo di 3.062 kWh la spesa media nel mercato tutelato è stata pari a 546 euro contro i 528 euro del Mercato Libero, mentre a Frosinone i costi si sono attestati a 520 euro contro 501 euro.

Appare più che evidente che aderire al Mercato Libero permetta di risparmiare ed alleggerire le bollette della luce in tutte le principali province del Lazio, con una differenza di prezzo pari a 18-19 euro annui.

Passare al Mercato Libero, confrontare le offerte online e scegliere le tariffe fisse per risparmiare su luce e gas

Passare al Mercato Libero è dunque il primo passo da compiere per riuscire a risparmiare sulle bollette di luce e gas e su questo non ci sono più dubbi. Dati alla mano, è infatti evidente che i costi siano inferiori per coloro che hanno scelto di uscire dal regime di maggior tutela, in cui il prezzo della materia prima è stabilito dall’ARERA.

Per abbattere ulteriormente i costi in bolletta però conviene anche confrontare le offerte energia elettrica online, utilizzando un comparatore. Dall’Osservatorio di SOStariffe.it è emerso chiaramente che chi ha scelto di percorrere questa strada è riuscito ad ottenere il maggio risparmio.

Non solo: un ultimo dato che vale la pena sottolineare riguarda la tipologia stessa dell’offerta del Mercato Libero. Quelle a tariffa fissa appaiono nettamente le più vantaggiose, dunque vale la pena scegliere queste per riuscire ad alleggerire il più possibile le bollette: obiettivo che oggi più che mai tutti cercano di raggiungere.

Fonte: Casilina News

TELEFONATA CONTE-DRAGHI, SI INCONTRERANNO LUNEDÌ

 

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ROMA (ITALPRESS) – Nel pomeriggio di ieri c’è stata una telefonata fra il premier Mario Draghi e il presidente del M5s Giuseppe Conte. I due, a quanto si apprende, si sono dati appuntamento a Palazzo Chigi lunedì.

Fonte: PRIMARADIO.net

Elon Musk incontra il Papa e posta su Twitter la foto insieme ai 4 figli

l fondatore di Tesla e SpaceX si dice “onorato” della visita privata avuta con il Pontefice a Santa Marta e durata circa un’ora. Poco prima ha pubblicato un’immagine che lo ritrae in maschera a Venezia, “luogo di grandi ricordi”

 

 

“Onorato di aver incontrato il Pontefice ieri”. Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, ha rivelato con un tweet di aver avuto una visita privata con Papa Francesco e ha postato una foto che lo ritrae insieme al Pontefice e a quattro dei suoi sette figli.

Musk in Italia

Secondo alcuni media, l’incontro fra Musk e il Papa sarebbe avvenuto a Casa Santa Marta e sarebbe durato meno di un’ora. Fra i temi affrontati le novità della tecnologia al possibile servizio di tutti e il problema del crollo della natalità, soprattutto nei Paesi più avanzati. Poco prima, l’uomo più ricco del mondo aveva postato sempre su Twitter una sua foto insieme a una giovane donna, entrambi in maschera, a Venezia, “luogo di grandi ricordi”.

Hyperloop e il cubo sotto vuoto di Musk

Ed è proprio in Veneto che verrà realizzata un’idea di Musk, un cubo sotto vuoto sulla linea Padova-Mestre che servirà alla sperimentazione del treno a lievitazione magnetica capace di raggiungere una velocità di 1000 km/h: “Faremo l’hyperloop e lo sperimenteremo per primi in Veneto e poi anche in un’altra regione che per ora non dico”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.

Per tutte le info: info@roma-news.it

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