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Franceschini “Italia sosterrà candidatura di Odessa nella lista Unesco”

“L’Italia sosterrà l’Ucraina nella predisposizione del dossier di candidatura di Odessa per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco”. Lo rende noto il ministro della Cultura, Dario Franceschini che aggiunge: “sono lieto di dare seguito immediato alla richiesta fattami dal Ministro della Cultura Ucraino, Oleksander Tkachenko, e dal Sindaco di Odessa, Gennadiy Trukhanov, per sostenere l’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale di Odessa, città di grande bellezza ed interesse storico-artistico, legata all’Italia da una moltitudine di rapporti intessuti negli anni, oggi oggetto di una brutale aggressione militare”.
Raccogliendo l’appello delle autorità ucraine, il Ministero della Cultura italiano mette a disposizione dell’Ucraina le proprie competenze e l’ampio expertise maturato nel settore della Convenzione sul Patrimonio Mondiale UNESCO per l’elaborazione dei documenti di candidatura della città di Odessa. La candidatura, una volta conclusa e presentata all’UNESCO, potrebbe essere valutata già durante il prossimo Comitato del Patrimonio Mondiale nella categoria delle iscrizioni “in emergenza”. Si tratta di una particolare procedura, prevista dalle Linee Guida Operative della Convenzione sul Patrimonio Mondiale, adottata in casi d’urgenza e caratterizzata dai tempi ridotti della valutazione. La proposta italiana è stata ufficialmente inviata dall’UNESCO al Ministero della cultura ucraino. La proposta di iscrizione della città di Odessa e del suo porto è stata inserita nella Lista propositiva nazionale ucraina nel 2009. Il Ministero della Cultura ha agito in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale attraverso la Rappresentanza italiana all’UNESCO.
– foto agenziafotogramma.it –

Fonte: Roma

Ucraina: Draghi “L’Italia lavora per la pace”

 

 

“Con il Primo ministro Bennett, abbiamo discusso anche delle crisi internazionali in corso e in particolare della guerra in Ucraina.
L’Italia sostiene e continuerà a sostenere in maniera convinta l’Ucraina, il suo desiderio di far parte dell’Unione Europea.
Voglio ringraziare il Governo israeliano per il suo sforzo di mediazione in questa crisi”. Lo ha detto il premier Mario Draghi, nel corso delle dichiarazioni alla stampa a Gerusalemme dopo l’incontro con il primo ministro israeliano Naftali Bennett.
“Il Governo italiano continua a lavorare perchè si giunga quanto prima a un cessate il fuoco e a negoziati di pace – nei termini che l’Ucraina riterrà accettabili – ha aggiunto Draghi -. Abbiamo discusso anche del rischio di catastrofe alimentare dovuta al blocco dei porti del Mar Nero. Dobbiamo operare con la massima urgenza dei corridoi sicuri per il trasporto del grano. Abbiamo pochissimo tempo, perchè tra poche settimane il nuovo raccolto sarà pronto e potrebbe essere impossibile conservarlo”.

Fonte: Roma

La gratitudine di Shevchuk al Papa: «Non è possibile abituarsi alla guerra»

Il videomessaggio del capo della Chiesa greco-cattolica ucraina e il commento dell’appello di Francesco all’Angelus del 12 giugno. «Pesanti combattimenti lungo l’intera linea del fronte»

 

 

Nel videomessaggio diffuso il 13 giugno, da Kiev, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, rivolge anzitutto un grazie «particolare» a Papa Francesco per aver rivolto domenica scorsa «un appello alle coscienze delle persone di tutto il mondo a “non abituarsi alla guerra!”. Non è possibile abituarsi alla guerra – afferma -. Perché tale assuefazione porta a tacere su dei crimini di guerra, e l’assuefazione uccide. Oggi sappiamo che le notizie sulla guerra in Ucraina smettono di essere notizie e scompaiono dalle colonne dei giornali e da altri media».

In riferimento al confronto sul campo tra Russia e Ucraina, il presule riferisce che «di nuovo, questa notte tutto l’Est della nostra patria era in fiamme. Ci sono pesanti combattimenti lungo l’intera linea del fronte. La più difficile, come anche nei giorni precedenti, è la situazione nella regione di Lugansk. Il nemico manda le rimanenze di tutte le sue forze nella regione ucraina di Lugansk per ottenere almeno una vittoria apparente. Grazie al coraggio dei figli e delle figlie dell’Ucraina – osserva -, al 110° giorno di questa guerra il nemico non ha raggiunto nessuno di obiettivi che si era prefissato. Ma il cuore soffre soprattutto per le vite umane perdute, per le donne civili uccise senza motivo, per i bambini che patiscono così tanto a causa di questa aggressione russa, dovendo sopportare la crudeltà, la non umanità, e soffrono per la guerra che semina e porta la morte».

Da ultimo, un messaggio che «il mondo intero deve sentire: l’Ucraina resiste, l’Ucraina combatte!». Non solo: «Ricevendo la grazia dello Spirito Santo, rinnovando la sua presenza in mezzo a noi, come mai prima d’ora l’Ucraina sta pregando per la pace. Sta pregando lo Spirito Santo come portatore di pace», conclude Shevchuk.

Fonte: RomaSette

“I discorsi di Zelensky”, la presentazione del libro a Roma

 

 

DOVE Via Santa Caterina da Siena, 46

QUANDO Dal 16/06/2022 al 16/06/202219:00

PREZZO GRATIS

“I discorsi di Volodymyr Zelensky – Combatteremo fino alla fine” sarà presentato giovedì 16 giugno, alle 19, in via Santa Caterina da Siena, 46.  Il libro è il racconto della guerra attraverso i discorsi del presidente ucraino, simbolo di un popolo che non vuole sottomettersi all’invasore. 

 “Nessuno potrà costringere noi ucraini a rinunciare alla nostra libertà, indipendenza e sovranità”. Volodymyr Zelensky, 24 febbraio 2022
 
“Non ho bisogno di un passaggio, ma di munizioni.” Il 26 febbraio, due giorni dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina ordinata da Putin, il presidente Zelensky rispondeva così a Joe Biden che gli offriva un ponte aereo per fuggire. È lui il bersaglio numero uno. Le squadre agli ordini di Ramzan Kadyrov, leader della Cecenia, fedele a Putin, erano già a Kyiv giorni prima dell’attacco russo per eliminarlo. Doveva essere una guerra lampo, è diventato un conflitto drammatico che sta minacciando l’Europa e il mondo.

Questo libro è il racconto della Resistenza ucraina attraverso i discorsi di Volodymyr Zelensky. Giorno dopo giorno, il presidente sfida Putin senza paura, incalza i paesi occidentali, si rivolge ai parlamenti e alle sedi istituzionali delle nazioni di tutto il mondo raccontando i crimini dell’invasore, chiede alle imprese occidentali di smettere di fare affari in Russia. Solo qualche mese prima della guerra i sondaggi davano il suo consenso in caduta libera. Oggi è il simbolo della volontà di un popolo che mai accetterebbe una resa. Più che il leader alla testa della sua gente ne è in realtà lo specchio. La posta in gioco è la democrazia. “È qui che si decide chi vincerà questa guerra: libertà o tirannia?”

 Introduce e modera:
Andrea Massaroni (coordinatore +Europa Città di Roma)
Intervengono:
Massimiliano Melley (curatore del libro, giornalista Today)
Nataliya Kudryk (giornalista ucraina, corrispondente di Radio Free Europe/Radio Liberty)
Massimo Micucci (direttore di Merco Italia e consulente di comunicazione politica)
Riccardo Magi (deputato di +Europa, rappresentante del parlamento italiano in visita a Bucha e Kyiv).

Fonte: Roma Today

Per tutte le info: info@roma-news.it

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