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Di Maio e Cingolani in missione per il gas, prima tappa in Angola

I titolari degli Esteri e della Transizione ecologica al lavoro per cercare di ridurre la dipendenza italiana dagli approvvigionamenti di Mosca. Il presidente del Consiglio Mario Draghi sente il presidente del Congo: “Ampio potenziale del partenariato bilaterale”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani sono in missione diplomatica per cercare di compiere un altro passo verso la riduzione della dipendenza italiana dal gas russo. I due, accompagnati dall’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, sono oggi in Angola e poi si recheranno domani nella Repubblica del Congo per “intensificare la collaborazione con i Paesi esportatori di gas verso l’Italia”. 

L’obiettivo della missione

Il governo sta cercando, come affermato dalla stessa Farnesina, di “differenziare le fonti di approvvigionamento e di ridurre la dipendenza energetica dalle forniture russe”. L’obiettivo è riuscire a stringere accordi grazie ai quali l’Italia potrà ridurre del 50% la sua dipendenza dagli approvvigionamenti di gas russo in tempi brevi. Alla missione in Angola e Congo avrebbe dovuto partecipare il presidente del Consiglio Mario Draghi, che però è in isolamento perché positivo al Covid.

Il colloquio tra Draghi e il presidente congolese

Nonostante questo, il presidente del Consiglio ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica del Congo, Dénis Sassou N’Guesso: “I due leader hanno condiviso l’ampio potenziale del partenariato bilaterale, in particolare nel settore energetico e si sono ripromessi di incontrarsi presto di persona”, ha fatto sapere Palazzo Chigi.

Il piano del governo per la dipendenza energetica

Da settimane ormai il governo italiano è impegnato nel tentativo di liberarsi dalla dipendenza dal gas russo. Per ottenere questo obiettivo è necessario, nel breve periodo,  entro l’inverno, riempire gli stoccaggi per far fronte ai mesi freddi. Quindi attuare una strategia nel medio-lungo periodo: a partire dai prossimi di 2 o 3 anni, il governo punta infatti a diversificare al massimo le  fonti di gas. In linea con questa politica si preannunciano appunto cruciali i nuovi accordi di fornitura con l’Algeria, il Congo, l’Angola e il Mozambico, da cui l’Italia, se si conta anche il Qatar e l’Egitto, punterebbe ad ottenere circa il 50% dell’energia oggi fornita da Mosca entro il 2023, in particolare un terzo dall’Algeria e il resto dagli altri paesi.

Fonte: Sky TG24

Ucraina, Mattarella: ‘Occorre rafforzare la collaborazione europea su tutti i fronti per affrontare uniti le minacce provocate dalla guerra’

“Occorre rafforzare la collaborazione europea su tutti i fronti per affrontare uniti le minacce provocate dalla guerra. Dobbiamo continuare a mantenere la compattezza nell’Ue e con la Nato e a operare come abbiamo gia’ fatto – con le sanzioni economiche, con l’aiuto all’Ucraina – per impedire che il governo della Federazione Russa consolidi l’idea che e’ possibile risolvere le controversie con
l’aggressione militare. Questo e’ l’unico modo per fermare l’allargamento del conflitto che avrebbe conseguenze gravissime”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale la presidente slovacca Zuzana Zaputova

Svezia: ‘Su adesione a Nato di Stoccolma ed Helsinki non decide Mosca’

«La Russia reagirebbe in maniera molto negativa se la Svezia dovrebbe aderire alla Nato”, ma la decisione sull’adesione a Stoccolma, e ad Helsinki, non decide Mosca». Lo ha detto a LaPresse l’ambasciatore di Svezia a Roma, Jan Björklund, ex leader del Partito popolare liberale e già ministro dell’Istruzione, riguardo al possibile ingresso di Stoccolma nell’Alleanza atlantica. Sull’eventualità che il presidente Vladimir Putin possa ostacolare il processo di adesione, l’ambasciatore ha affermato che è «un’ipotesi che dobbiamo prendere in considerazione», e «dobbiamo essere preparati a una reazione della Russia» ma questo «non influenzerà la nostra decisione». In questo momento,Ucraina». «La Svezia è un Paese non allineato dalla Seconda guerra mondiale, ed è neutrale anche da più tempo, non avendo partecipato ai conflitti mondiali. La situazione però è cambiata drammaticamente dal 24 febbraio, quando la Russia ha invaso l’ Ucraina, e questo è il motivo per cui la possibile adesione alla Nato è in esame», ha detto Björklund. Sui tempi del procedimento, l’ambasciatore ha spiegato che è possibile che la decisione arrivi entro il vertice Nato di Madrid a giugno, ma che non è ancora stato stabilito.

Ue, rischio scoppio patologie tra sfollati

“L’affollamento e le difficili circostanze delle persone in fuga dalla guerra danno adito a
preoccupazioni in merito allo scoppio di patologie prevedibili. E’ necessario vaccinare i bambini e gli adulti contro la tubercolosi, la poliomielite, il morbillo, il Covid-19”. Lo ha
dichiarato la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, in audizione in commissione Envi al Parlamento europeo. “Questa pertanto e’ una priorita’. Mediante il
meccanismo dell’Unione per la Protezione civile abbiamo donato centinaia di migliaia di vaccini ad Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Moldavia”, ha aggiunto.

Fonte: Silenzi e Falsità

Def approvato: nuovi aiuti per 5-6 miliardi, cambia il Superbonus

Via libera della Camera alla risoluzione di maggioranza sul Def. Il Documento di economia e finanza è stato approvato con 412 voti a favore e 55 contrari. Fratelli d’Italia e Alternativa hanno votato contro. L’aula di Montecitorio, a maggioranza qualificata, ha approvato anche la relazione del governo al Parlamento che aggiorna gli obiettivi di finanza pubblica e il relativo piano di rientro del saldo strutturale di Bilancio. I voti a favore sono stati 407, 22 i contrari, 36 gli astenuti. FdI si è astenuta, Alternativa ha votato contro. Nel corso della giornata il piano del governo sarà votato anche al Senato e aprirà la strada alle nuove misure di sostegno all’economia.

Il ministero dell’Economia, guidato da Daniele Franco, sta già preparando un decreto legge che dovrebbe essere approvato entro questa settimana o nella prossima, per . Tra le misure allo studio la proroga del taglio alle accise su benzina e diesel, già deciso con il decreto Ucraina bis e che ha ridotto il prezzo alla pompa di 30,5 centesimi. Lo sconto scade il 2 maggio ed è costato 588 milioni per un mese. Oltre alla proroga, il decreto dovrebbe contenere il rifinanziamento dei fondi di garanzia sui prestiti alle imprese, nuove misure per l’accoglienza dei profughi ucraini, ulteriori interventi contro il caro-bollette, il rafforzamento dei meccanismi di adeguamento dei prezzi degli appalti pubblici rispetto all’inflazione che ha colpito in particolare le materie prime e l’energia.

Nella risoluzione con la quale è stato approvato il Def, la maggioranza ha comunque inserito una lunga lista di richieste al governo. Dalla proroga del termine che obbliga le villette unifamiliari a effettuare il 30% dei lavori entro giugno per ottenere il alla reintroduzione della cessione crediti anche a istituti diversi da banche ed assicurazioni. Dalle misure di contrasto al caro-energia al potenziamento del bonus sociale contro la povertà alimentare al sostegno a favore di lavoratori giovani e donne. Per far fronte a tutte queste esigenze, la risoluzione impegna il governo a valutare un nuovo «scostamento di bilancio», ovvero un aumento del deficit.

Fonte: MSN

Riforma della Giustizia

Gualtieri annuncia: “a Roma termovalorizzatore entro il Giubileo, Tari giù del 20%”

“Vorremmo concludere il termovalorizzatore entro l’arco della consiliatura e possibilmente entro il Giubileo”

Con l’obiettivo ambizioso di zero discariche a Roma abbiamo deciso di realizzare un termovalorizzatore a completo controllo pubblico con le migliori competenze industriali“: lo ha annunciato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri nel corso dell’Assemblea Capitolina straordinaria sui rifiuti. “Abbiamo deciso di dotarci di un impianto di termovalorizzazione da 600 mila tonnellate annue che ci consenta di chiudere il Tmb di Rocca Cencia e di abbattere del 90% l’attuale fabbisogno di discariche. Un tipo di impianto che avrà un impatto ambientale sostanzialmente nullo“. “L’obiettivo è realizzare il termovalorizzatore in tempi rapidi, servono ovviamente alcuni anni, vorremmo concludere entro la consiliatura e possibilmente entro il Giubileo. Voglio essere l’ultimo sindaco ad andare a cercare sbocchi per l’Italia e l’Europa, tutto quello che si paga per queste operazioni va a carico dei romani, non è più possibile continuare così,” ha proseguito Gualtieri interpellato sui tempi di realizzazione del termovalorizzatore annunciato oggi. Quanto alla possibile localizzazione dell’impianto, Gualtieri ha spiegato: “Non si parte dal terreno ma da cosa si vuole fare. Il primo passaggio era decidere cosa fare. Questo elemento ci consente ad avere dei punti fermi anche rispetto alle aree“.

Riguardo il primo cittadino ha precisato: “Sono possibili varie opzioni, l’orientamento è il rafforzamento del ruolo degli impianti pubblici. E’ un investimento che crediamo possa essere agevolmente realizzato con il giusto mix di equity e debito. Questo fa si che una parte degli utili vadano a beneficio pubblico, un beneficio significativo che ci può consentire una riduzione del 20% della Tari“.

Stiamo lavorando con Governo e Regione per permettere a Roma di chiudere il ciclo dei rifiuti con tutti gli strumenti necessari e di ricorrere a procedure anche straordinarie per garantire rapidità, certezza ed efficienza, superando il vincolo posto dal piano regionale. Un vincolo che è conseguenza degli errori della precedente amministrazione capitolina che ha trasmesso dati non reali alla regione e quindi ne ha tecnicamente condizionato l’analisi delle scelte,” ha evidenziato Gualtieri. “Sono sicuro che riusciremo a trovare soluzione idonee anche in vista delle scadenze giubilari, dove il sindaco ha una duplice responsabilità diretta, di sindaco ma anche di commissario. La capitale non può permettersi il lusso di arrivare impreparata a questo appuntamento“.

Fonte: MeteoWeb

Per tutte le info: info@roma-news.it

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