Maneskin, una canzone dedicata all’Ucraina: “Balleremo sulla benzina”. La band invita a donare per i rifugiati
Un brano energico e ricco di significato, così la band romana ha deciso di schierarsi contro il conflitto e in favore del popolo ucraino
Una canzone non potrà di certo cambiare il mondo, ma vedere determinate situazione in un’altra prospettiva di certo sì. Ecco allora che dopo i Pink Floyd, anche i Maneskin hanno deciso di schierarsi apertamente contro il conflitto in Ucraina, con l’ennesima condanna all’invasione russa che arriva questa volta grazie a una canzone che i vincitori dell’Eurovision Son Contest del 2021 hanno pubblicato tramite i canali social ufficiali.
Maneskin, una canzone per l’Ucraina
Un pezzo rock dark, un video che riprende le immagini del conflitto in Ucraina e la forza dei quattro componenti della band. Così i Maneskin, attraverso tutti i canali social, hanno deciso di schierarsi al fianco dell’Ucraina nel conflitto che va avanti ormai da quasi due mesi, tra atrocità e sangue sparso dall’esercito russo.
“I rifugiati in Ucraina e nel mondo hanno bisogno di aiuti umanitari. Usiamo la nostra voce per chiedere interventi e lo puoi fare anche tu” scrive il gruppo romano, col testo della canzone che rimane in testa per la sua potenza e per le immagini mostrate nella clip.
Il brano, hanno fatto sapere, non verrà caricato su nessuna piattaforma streaming, resterà sul web come grido di denuncia per quanto sta accadendo in Ucraina.
“Balleremo sulla benzina”: il testo del brano
Energia allo stato puro, contrapposta a delle immagini in bianco e nero che sono la traduzione perfetta del momento vissuto dall’Ucraina. I Maneskin decidono questa via per pubblicare il loro brano, che dura circa un minuto, in supporto dell’Ucraina (seguendo quanto fatto dai Pink Floyd).
“We’re gonna dance on gasoline” ovvero “Balleremo sulla benzina” è il ritornello che entra in testa già dal primo ascolto, ma andiamo a vedere il testo del brano.
Cantata in inglese, la canzone scritta dai Maneskin per l’Ucraina recita: “Come puoi dormire la notte/ come puoi chiudere gli occhi/ Vivere con quelle vite nelle tue mani/ stare da solo sulla collina/ usare il tuo carburante per uccidere/ Non subiremo stando fermi/ Guardateci ballare/ Balleremo sulla benzina”.
Non solo musica, no ai concerti in Russia
Il brano pubblicato sui social non è altro che l’ultima mossa che i Maneskin hanno deciso di mettere in campo per schierarsi contro le atrocità russe in Ucraina. La band, che nelle scorse settimane ha annunciato il nuovo tour, ha infatti deciso di estromettere Mosca e l’intera Russia dalla tournée.
“Non ci sentiremmo a nostro agio, anche se sappiamo che i civili non vogliono questo. Abbiamo deciso di stare dalla parte della ragione” aveva spiegato il frontman Damiano David, con la bassista Victoria De Angelis che aveva sottolineato: “Non è colpa dei fan russi, ma non offriamo sostegno al governo”.
Fonte: Virgilio Notizie
Il campione italiano di memoria non dimentica chi soffre in Ucraina
Andrea Muzii, già sulla vetta del mondo nel 2019, si laurea anche campione nazionale all’Italian Open Memory. Grande successo del team azzurro allenato dal 22enne romano. Metà della vincita donata alla causa dei profughi dell’Ucraina
Memoria, concentrazione, ma anche, purtroppo, nebbia cognitiva. Perché succede. Soprattutto come effetto del cosiddetto Long Covid. Se ne parla da tempo ormai. E poi c’è la memoria storica, di un Paese o di una Nazione, fatta di avvenimenti imprescindibili o da non dimenticare. Ed ancora: spesso si dice che siamo un Paese senza memoria. Ma, al di là delle frasi fatte, la memoria, che a volte può giocarci brutti scherzi: se allenata e utilizzata può anche laurearti campione del mondo di memoria. Il traguardo raggiunto, tre anni fa, a Pechino, da Andrea Muzii, 22 romano, fisico atletico (perché la capacità di concentrazione la si allena anche con i muscoli) e fresco campione italiano agli Italian Open Memory disputatisi pochi giorni fa a Roma all’università Luiss. Praticamente, il ritorno in presenza alle gare di memoria dopo due anni di vuoto assoluto anche per i memory sport.
La vittoria più grande per Muzii è stata quella di vedere sul podio, subito dopo di lui, Emanuele Regnani (il grande pubblico lo ha conosciuto a febbraio scorso durante una esibizione al programma televisivo su Sky, «Italia’s Got Talent»). E Andrea è anche il coach di Regnani: «Emanuele, già vincitore di un Open in Svezia, ha degli ampi margini di miglioramento, così come tutto il team che alleno: ai campionati italiani, sei prestazioni su sette sono state vinte da noi». Di fatto, Muzii è ormai il coach di tutti. Sono diverse, infatti, le attività svolte dal campione di memoria sui social.
Talmente tante da lasciargli poco tempo per lo studio: è comunque iscritto a Management & computer science all’università della Luiss.
Senza essere campioni come Andrea, il quale non può e non deve scherzare in prossimità di una gara: «Sonno, meditazione e pugilato sono da sempre i miei ingredienti per una buona memoria. Concentrandomi sul presente. Un passaggio fondamentale per essere atleta della memoria». Aggiungendo un pizzico di cuore: “Ho deciso di donare metà della mia vincita dei campionati italiani ad un’associazione benefica che si occupa dei profughi ucraini”, ricorda Andrea, il quale deve molta della sua fortuna ad un professore di architettura e scultore ungherese, Ernő Rubik: sì, l’inventore del celebre cubo. Muzii, quattro anni fa, fu la seconda persona più veloce nel risolverlo. Rimanendo bendato. Certo che se lo ricorda. Ed è nata proprio da quella performance la voglia di superare il record di punteggio massimo di memoria detenuto dall’americano Alex Mullen, con 8515: «L’ho superato di ottanta punti, lo scorso settembre in Germania, e un mese dopo, in Francia, ho battuto me stesso raggiungendo 8858 punti».
Fonte: Corriere Roma
Per tutte le info: info@roma-news.it
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