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Carta d’identità elettronica: open day a Roma: caos e lunghe file sotto la pioggia

Alla fine della giornata le carte d’identità emesse, secondo il Campidoglio, sono state circa 1.300. Ma l’open day dei nuovi documenti elettronici – organizzato nei municipi I, III, IV, VI, VIII, XI e XIII – si è risolto in lunghe file (anche sotto la pioggia battente) con centinaia di persone in attesa, sportelli chiusi in anticipo, discussioni e qualche lite. D’altronde, il problema del rilascio dei nuovi documenti elettronici, a Roma, era diventato davvero critico: fino a dover aspettare, alla fine dello scorso anno, anche di 5-6 mesi per ottenere un appuntamento. Ora i tempi d’attesa si sono dimezzati – da sei a tre mesi in media, nei vari Municipi – ma sono ancora molto lunghi. «Questo grande afflusso dimostra che siamo sulla strada giusta – commenta il sindaco Roberto Gualtieri – Ottenere il documento quasi in tempo reale è quello che vogliono i cittadini. Prima di presentarsi agli uffici anagrafici municipali è necessario, dal 2019, prenotarsi sull’agenda online del ministero dell’Interno. E così, ieri, il Comune ha deciso di mettere in campo una giornata straordinaria per richiedere la carta d’identità senza appuntamento: con tre chioschi nel centro storico – a piazza Santa Maria Maggiore, piazza Sonnino e piazza delle Cinque Lune – e gli uffici dei Municipi, fino alle 16,30.

Fonte: Il Messaggero

Una Chiesa vicina e prossima anche a Roma

I cardinali Czerny e Krajewski impegnati, in questa domenica, in iniziative di carità accanto agli ucraini che soffrono e ai tanti poveri delle periferie della capitale

Inviati nelle scorse settimane nell’Ucraina, devastata dalla guerra, per offrire la mano tesa della Chiesa, il cardinale Michael Czerny, prefetto ad interim del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, e il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere pontificio, continuano la missione affidata dal Papa, stando accanto a chi ha bisogno.

Il camper e l’ambulanza dell’Elemosineria

Sull’Ardeatina, in alcuni locali dismessi accanto alla Fondazione Santa Lucia poi risistemati da alcuni volontari, stamani sono arrivati il camper e l’ambulanza dell’Elemosineria apostolica insieme a molti medici: otorini, geriatri, oculisti e tanti altri per la Giornata della salute. “Verso le periferie e verso l’altro” è il mandato che molti dottori, infermieri, studenti in medicina hanno accolto e che oggi lì si fa concretezza per offrire gratuitamente tamponi, farmaci, visite mediche, cure primarie e anche una colazione ma per chi ha bisogno di un pacco viveri. Già 30 famiglie ogni settimana li ricevono dalle mani dei volontari.

L’esercito della pace

Il cardinale Czerny ha offerto la sua vicinanza celebrando la Messa nella Basilica di Santa Sofia a Roma, cuore della solidarietà di tanti italiani nei confronti degli ucraini. Nell’omelia ha ricordato i suoi viaggi che lo hanno portato ad entrare nel Paese dell’est Europa devastato dal conflitto con la Russia. “Sono contento di celebrare con voi, perché per via della guerra che il vostro popolo sta attraversando – ha spiegato – ho potuto vedere, non direttamente nelle regioni del conflitto ma negli occhi delle donne e dei bambini che ho incontrato: persone in fuga, sradicate, smarrite, che in uno zaino o in una borsa della spesa portano tutto quello che è loro rimasto”. “Alla frontiera ungherese e slovacca, ho visto tante persone impegnate a fare la pace, avvicinandosi ai profughi, proprio mentre i soldati sono impegnati a fare la guerra. Coloro che accolgono sono un vero esercito di pace che si è mobilitato per le iniziative di accoglienza e solidarietà”. L’invito del cardinale Czerny è stato quello di aggrapparsi alle promesse di Dio che mai deludono perché “promesse di vita”.

Fonte: Vatican News

A Roma la fibra solo al 71,4% dei residenti: la Capitale è la più lenta d’Italia

Regolamenti che cambiano e tempi di lavorazione dei municipi hanno rallentato la posa dei cavi. Un gorgo per Tim e Open Fiber. La situazione nei quartieri: quasi assente a Villa Borghese e al Pantheon. La rivincita delle periferie

Il cambio in corsa dei regolamenti, il conflitto tra nuove e vecchie norme. E poi i tempi di lavorazione dei permessi nei singoli municipi. Se a Roma soltanto il 71,4% dei residenti può accedere alla fibra ottica, percentuale che assicura alla capitale il poco invidiabile primato di città meno digitale d’Italia, la colpa è della burocrazia capitolina. Un gorgo in cui sono incappate Tim (che gestisce il 61% della rete) e Open Fiber, società leader nel mercato della fibra ottica.

Ovunque tranne che a Roma, dove la grande occasione persa per accelerare sul completamento della rete è stata quella dei lockdown imposti dal Covid. Neanche in quella fase, quando gli scavi avrebbero potuto impattare di meno sul traffico, Tim e Open Fiber hanno potuto cambiare marcia. Nella Città eterna si naviga con lentezza. Perché? I problemi non mancano. Da una parte c’è il regolamento scavi approvato dalla giunta Raggi, dall’altro pesano i tempi di lavorazione delle pratiche degli uffici tecnici dei singoli municipi.

Ma procediamo con ordine. Le regole varate dall’amministrazione grillina, alle prese con l’irrisolvibile problema delle buche, impongono alle società di servizi una disciplina rigida. Chiunque si trovi a dover scavare le strade della capitale, deve occuparsi di riasfaltarle completamente. Non solo la carreggiata (o la sua frazione) appena forata per posare cavi e tubature, ma l’intera via. La norma, pensata per il bene della città e dei romani, alla fine si è rivelata un boomerang in grado di bloccare la progressione digitale dell’Urbe. Lavori lenti, complessi. Difficile strutturare una rete capillare di fibra ottica in queste condizioni.

Terzo e ultimo problema, la conformazione del centro storico di Roma. Nel salotto della Capitale la fibra ottica arriva a stento: le cabine sono sottoterra, spesso si allagano. Per garantire la sicurezza delle istituzioni e dei palazzi della politica, i cantieri devono procedere con la massima cautela. Traduzione: si rallenta ancora. Così Roma, la Capitale che vorrebbe ospitare l’edizione 2030 di Expo, è rimasta indietro.

La speranza sono gli investimenti del Pnrr e la nuova fase di ascolto aperta dalla giunta Gualtieri: nel corso dei tavoli con Tim e Open Fiber si è parlato dell’introduzione di un nuovo sistema informatico. Un cervellone che dovrebbe permettere al Comune di orchestrare le 621 richieste di scavi al momento depositate in 15 diversi uffici municipali. Una novità che, però, segnala anche le difficoltà irrisolte del recente passato. Lungaggini che hanno rallentato il completamento delle infrastrutture di Roma, contribuendo a farle perdere velocità e attrattività.

Fonte: Roma-La Repubblica

Per tutte le info: info@roma-news.it

 

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