Roma, no vax nei locali del centro. Le avanguardie della protesta di lunedì al Circo Massimo
Controllati a distanza venerdì sera dalle forze dell’ordine a piazza Vittorio e in altri luoghi. Slogan e
nessun incidente. «Saremo disarmati e pacifici», assicurano sui social. Si teme il «modello Canada»:
il blocco di Roma con trattori e mezzi pesanti
Saltato l’appuntamento ai Pratoni del Vivaro, e anche in altre località nell’hinterland e sul litorale,
con il Campo Hobbit vietato dalla Questura e poi anche dalla Prefettura, così come qualsiasi altro
tipo di manifestazione non autorizzata fino a domenica a Roma e provincia, i no vax si apprestano
invece a invadere la Capitale in modo più silenzioso di quello che hanno progettato per lunedì al
Circo Massimo. Già venerdì sera alcune centinaia di attivisti, anche no green pass, si sono radunati
in vari quartieri per prendere aperitivi in alcuni bar.
Nessun incidente, solo qualche slogan e coro lanciato mentre polizia e carabinieri stavano
controllando gruppetti di decine di persone sotto i portici di piazza Vittorio, così come a Monteverde
e in altre zone della città, anche a ridosso di ospedali e strutture sanitarie note per la loro opera
contro il Covid, come Spallanzani e Umberto I.
L’appuntamento è comunque fissato per lunedì pomeriggio quando alcune migliaia di persone si
potrebbero radunare laddove ci sono state altre numerose manifestazioni no vax e no green pass,
sebbene nel preavviso in Questura ne siano state annunciate solo 500. Nucleo informativo dei
carabinieri e poliziotti della Digos analizzano tuttavia la situazione, anche alla luce di quello che
potrebbe accadere nel fine settimana in altre città. Non si escludono per oggi iniziative
estemporanee di protesta, anche se viene preso in considerazione il fatto che comunque rispetto alle
settimane scorse la battaglia contro il Covid è entrata in una fase decisamente diversa, con
riaperture progressive a cominciare dalla cancellazione dell’obbligo di indossare le mascherine
all’aperto, uno dei motivi di contestazione da parte dei movimenti protagonisti per questo motivo
anche di momenti di tensione in piazza.
Ma la protesta continua e come dimostrano alcuni post sui canali Telegram e anche sugli altri social,
l’esempio da seguire è quello di chi manifesta con camion e trattori in Canada, bloccando il Quebec,
con una crisi nazionale che ieri ha coinvolto anche i confini con gli Stati Uniti, e lo stesso sta
accadendo in Francia con la mobilitazione no vax e no green pass degli autotrasportatori e dai gilet
gialli, che si stanno organizzando per questo weekend per bloccare le strade di Parigi. Lo stesso era
accaduto nei giorni scorsi in misura minore in Finlandia. Insomma proteste in grande stile che si
stanno estendendo a macchia d’olio in un clima internazionale già di tensione generalizzata.
A preoccupare è la possibilità, come del resto annunciato sempre sui social dagli organizzatori della
manifestazione di lunedì al Circo Massimo, che i partecipanti al raduno romano – che anche ieri
hanno sottolineato: «Saremo pacifici e disarmati» – si presentino, come doveva succedere ai Pratoni,
nel comune di Rocca di Papa, ora blindati e resi inaccessibili dalle forze dell’ordine, con mezzi
pesanti, camper e auto, e anche con i trattori, paralizzando Roma in una giornata comunque feriale.
Ecco perciò perché polizia e carabinieri, con vigili urbani e Finanza, già da oggi hanno innalzato i
livelli di sicurezza e di vigilanza, con controlli sulle strade d’accesso al Raccordo anulare e in uscita
dal Gra così come dai caselli autostradali, sulle consolari e più in generale sulle principali arterie che
conducono alla Capitale.
Fonte: Il Corriere della Sera
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