Discorso fine anno presidente Mattarella: “Ci siamo rialzati, il cammino è iniziato”
La fiducia nel futuro del Paese: “L’Italia crescerà”.
Una riflessione sul suo settennato: “Anche nei momenti bui non mi sono mai sentito solo”.
Il ringraziamento agli italiani che si sono vaccinati, poi il monito: “Sprecare questa opportunità è
un’offesa a chi non l’ha avuta”. L’omaggio al professore morto nel crollo di Ravanusa e
l’incoraggiamento ai giovani.
I temi
Un discorso colloquiale, rivolto agli italiani soprattutto, senza alcun riferimento all’elezione del suo
successore.
Un discorso che è stato soprattutto un ringraziamento all’Italia e agli italiani, ad alcune categorie,
per questi sette anni:
il nucleo centrale è stato sulla pandemia e ovviamente sui vaccini, su quello che ci aspetta.
Le due parole più ricorrenti sono state fiducia e speranza ma anche solidarietà.
C’è stata un’unica citazione quella del professor Carmina, morto sotto le macerie del
crollo di Ravanusa, e la sua lettera ai ragazzi che Mattarella ha voluto fare propria per rivolgersi
ai giovani.
La fine del settennato
Un congedo dagli italiani ma anche un bilancio dei sette anni passati e un incoraggiamento al
Paese, con la fiducia che l’Italia supererà anche la prova della pandemia.
Dal giorno del giuramento (il 3 febbraio 2015) a oggi il viaggio del presidente della Repubblica è
stato intenso e non privo di ostacoli.
Ma è stato proprio durante la pandemia e in altri momenti critici del settennato che Mattarella si è
rivelato un importante punto di riferimento per gran parte degli Italiani.
“Sono stati sette anni impegnativi, complessi, densi di emozioni: mi tornano in mente i
momenti più felici ma anche i giorni drammatici, quelli in cui sembravano prevalere le difficoltà e le
sofferenze.
Ho percepito accanto a me l’aspirazione diffusa degli italiani a essere una vera comunità,
con un senso di solidarietà che precede, e affianca, le molteplici differenze di idee e di interessi” ha
ricordato Mattarella.
“Non mi sono mai sentito solo”
L'”augurio” che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto a tutti gli italiani nel
suo ultimo discorso di fine anno, “si fa più intenso.
Perché, alla necessità di guardare insieme con fiducia e speranza al nuovo anno, si aggiunge il
bisogno di esprimere il mio grazie a ciascuno di voi per aver mostrato, a più riprese, il
volto autentico dell`Italia: quello laborioso, creativo, solidale“.
“Anche nei momenti più bui, non mi sono mai sentito solo e ho cercato di trasmettere un sentimento
di fiducia e di gratitudine a chi era in prima linea. Ai sindaci e alle loro comunità.
Ai presidenti di Regione, a quanti hanno incessantemente lavorato nei territori, accanto alle
persone.
Il volto reale di una Repubblica unita e solidale. E’ il patriottismo concretamente espresso nella vita
della Repubblica” ha detto nel discorso”.
“Grazie a chi si è vaccinato”
Poi, un ringraziamento speciale, a chi “ha adottato le precauzioni raccomandate e ha scelto
di vaccinarsi: la quasi totalità degli italiani, voglio, ancora una volta, ringraziare per la
maturità e per il senso di responsabilità dimostrati“.
“La ricerca e la scienza ci hanno consegnato, molto prima di quanto si potesse sperare, questa
opportunità.
Sprecarla è anche un`offesa a chi non l`ha avuta e a chi non riesce oggi ad averla” ha
ricordato Sergio Mattarella nel discorso di fine anno tornando a sottolineare il valore e
l’importanza dei vaccini anti-Covid.
“I vaccini hanno salvato tante migliaia di vite, hanno ridotto di molto – ripeto – la pericolosità della
malattia.
Basta pensare a come l`anno passato abbiamo trascorso le festività natalizie e come invece è stato
possibile farlo in questi giorni, sia pure con prudenza e limitazioni”, ha aggiunto.
“Presidente deve rappresentare unità nazionale”
Mattarella ha anche parlato del suo ruolo: “La Costituzione affida al Capo dello Stato il
compito di rappresentare l’unità nazionale.
Questo compito – che ho cercato di assolvere con impegno -è stato facilitato dalla
coscienza del legame, essenziale in democrazia, che esiste tra istituzioni e società; e che la nostra
Costituzione disegna in modo così puntuale”.
“Questo legame – ha aggiunto il capo dello Stato -va continuamente rinsaldato
dall’azione responsabile, dalla lealtà di chi si trova a svolgere pro-tempore un incarico pubblico, a
tutti i livelli.
Ma non potrebbe resistere senza il sostegno proveniente dai cittadini”.
“Credo che ciascun Presidente della Repubblica, all’atto della sua elezione, avverta due esigenze di
fondo: spogliarsi di ogni precedente appartenenza e farsi carico esclusivamente dell’interesse
generale, del bene comune come bene di tutti e di ciascuno.
E poi salvaguardare ruolo, poteri e prerogative dell’istituzione che riceve dal suo predecessore e che
-esercitandoli pienamente fino all’ultimo giorno del suo mandato- deve trasmettere integri al suo
successore.
Non tocca a me dire se e quanto sia riuscito ad adempiere a questo dovere.
Quel che desidero dirvi è che mi sono adoperato, in ogni circostanza, per svolgere il mio
compito nel rispetto rigoroso del dettato costituzionale”.
“Italia crescerà”
“La pandemia ha inferto ferite profonde: sociali, economiche, morali – ha detto Mattarella
– Eppure ci siamo rialzati.
Grazie al comportamento responsabile degli italiani -anche se tra perduranti difficoltà che
richiedono di mantenere adeguati livelli di sicurezza- ci siamo avviati sulla strada della ripartenza;
con politiche di sostegno a chi era stato colpito dalla frenata dell’economia e della società e grazie al
quadro di fiducia suscitato dai nuovi strumenti europei.
Una risposta solidale, all’altezza della gravità della situazione, che l’Europa è stata capace di dare e a
cui l’Italia ha fornito un contributo decisivo”.
“Abbiamo anche trovato dentro di noi -ha rivendicato il Capo dello Stato- le risorse per reagire,
per ricostruire. Questo cammino è iniziato. Sarà ancora lungo e non privo di
difficoltà.
Ma le condizioni economiche del Paese hanno visto un recupero oltre le aspettative e le speranze di
un anno addietro.
Un recupero che è stato accompagnato da una ripresa della vita sociale”.
Infine un incoraggiamento agli italiani: “Care concittadine e cari concittadini, siamo pronti ad
accogliere il nuovo anno, ed è un momento di speranza.
Guardiamo avanti, sapendo che il destino dell’Italia dipende anche da ciascuno di noi.
Tante volte abbiamo parlato di una nuova stagione dei doveri.
Tante volte, soprattutto negli ultimi tempi, abbiamo sottolineato che dalle difficoltà si esce soltanto
se ognuno accetta di fare fino in fondo la parte propria.
Se guardo al cammino che abbiamo fatto insieme in questi sette anni nutro fiducia.
L’Italia crescerà. E lo farà quanto più avrà coscienza del comune destino del nostro popolo, e dei
popoli europei. Buon anno a tutti voi! E alla nostra Italia!“.
Fonte: Il Giorno