La ricetta di Maurizio Battista
“Una risata per tornare a vivere”, la ricetta di Maurizio Battista
Un atteso ritorno a teatro per le feste con un nuovo show per commentare, con l’ironia tipica che lo
contraddistingue, i tempi difficili e conflittuali che stiamo vivendo.
Si intitola «Tutti Contro Tutti» il nuovo spettacolo di Maurizio Battista (nella foto) in scena al
Teatro Olimpico dal 14 dicembre al 23 gennaio.
«Il titolo, tutti contro tutti, parla da solo, – ci ha spiegato l’attore romano- ormai per qualsiasi cosa
viviamo un conflitto quotidiano, da quando ti alzi la mattina con tua moglie a quando sei per strada.
Sul palco racconteremo quest’aria di perenne rissa che oggi c’è anche in televisione dove trovi
sempre qualcuno contro qualcun altro.
Ma un po’ ovunque la gente è diventata rissosa, troppe fazioni contrapposte e così l’atmosfera che ne
nasce non è certo delle migliori.
Insomma secondo lei questa pandemia non ci ha migliorati?
«Affatto, questa pandemia ci ha peggiorato creando continue fazioni contrapposte».
Per questo nuovo show sarà solo sul palco?
Che tematiche toccherà in particolare questa volta?
«Parleremo un po’ d tutto, di palinsesti televisivi con metà dei programmi che parlano solo di cose
brutte,
del calcio in TV di oggi che bloccandosi in continuazione alla fine risulta più lento del VAR,
del nuovo ruolo del wedding planner … ma io mi chiedo: per una giornata così terribile te serve pure
uno che te l’organizza?
E poi ci sarà qualche accenno alla mia storia artistica di quando agli inizi calcavo i piccoli palchi in
periferia,
più che tutti contro tutti all’epoca era tutti contro di me visto che molti neanche mi ascoltavano».
Solitamente nei suoi spettacoli non manca anche qualche riflessione sui romani e sulla sua città.
Come nascono gli spunti dei suoi nuovi monologhi, è vero che spesso le idee arrivano dal suo pubblico?
«Sì, sono tante le persone che mi mandano spunti, per me non è pubblico, li considero amici che mi
danno una mano, mi mandano spunti continuamente, mi scrivono:
“Mauri’ ho visto questa cosa e ti ho pensato” e io utilizzo quasi sempre i loro suggerimenti, anche
perché la gente spesso ha veramente delle grandi intuizioni.
Per il resto molte volte le idee nascono in maniera del tutto naturale, dalle situazioni vissute, dalle
esperienze maturate in tanti anni.
Come in questo spettacolo, in cui toccheremo tanti argomenti, dal Covid ai trent’anni di carriera».
Da recordman di sold out nelle passate stagioni, come vede questa riapertura di questi ultimi mesi? Secondo lei c’è ancora una flessione di affluenza di persone a teatro?
«Un po’ di flessione ancora c’è, soprattutto, rispetto ad un tempo,
molti non comprano i baglietti un mese prima ma magari aspettano poco prima della data dello
spettacolo perché non si sa mai che succede,
molti sono rimasti scottati da quanto è successo lo scorso anno.
Ma va detto che in teatro adottiamo tutti gli accorgimenti, si può stare tranquilli,
altrimenti non dovremmo proprio uscire di casa,
io sono convinto che se tutti facessero il proprio dovere in termini di attenzione, staremmo
sicuramente meglio.
Ci tengo a dire poi, che abbiamo pensato anche ad un’iniziativa concreta per avvicinare i giovani a
teatro:
per quattro giorni a settimana i giovani sotto i 18 anni pagheranno 3 euro, così se due fidanzatini
vorranno venire,
pagheranno solo sei euro in due.
È’ un modo per incentivare i giovani al teatro in genere, adesso vengono a vedere a Battista,
magari più in là vedranno anche altro…».
Ultimamente, in occasione della fine del suo matrimonio,
ha voluto dedicare un post a sua figlia di cui si è parlato molto.
«È così, c’è stato questo distacco,
purtroppo di questi momenti non mi meraviglio,
ormai sono un veterano… ma sono cose che capitano,
tengo a dire però che ho fatto un post dedicato a mia figlia e non alla fine della storia».
Alla fine cosa si augura oggi Maurizio?
«Mi auguro che facendo i bravi si riparta tutti come si deve e che si torni a teatro a sorridere dei
nostri vizi e delle nostre virtù perché ce n’è davvero bisogno».