Roma scossa da una folle rapina all’Ufficio Postale: ecco a quanto ammonta il bottino

È stata una rapina da manuale quella messa a segno la mattina del 3 Novembre a Roma: il bottino è stato gigantesco.

I due rapinatori hanno infatti avuto accesso al caveau dell’ufficio, cioè alla cassaforte dove sono depositati i titoli di valore e ovviamente tutti i soldi contanti di cui l’ufficio riceve dai cittadini e di cui ha bisogno per svolgere i propri servizi.

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La rapina all’ufficio postale perfetta-Roma-news.it

Il denaro sottratto era così tanto che le forze dell’ordine hanno inizialmente fatto fatica a quantificare a quanto ammontasse effettivamente il bottino portato via dai rapinatori ma, dopo i dovuti accertamenti, sembra che i malviventi siano riusciti a sottrarre tra i 100.000 e i 200.000 Euro.

La dinamica della rapina: un caso da manuale

L’episodio è avvenuto nell’ufficio postale di Via Grottarossa al civico 56, poco dopo la sua apertura alle otto del mattino. Nell’ufficio si sono introdotti due malviventi che hanno seminato il panico tra le persone presenti al momento. Uno di loro, l’unico armato, ha minacciato il direttore e gli addetti agli sportelli allo scopo di avere accesso al caveau dell’ufficio e alla cassa del postamat.

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I ladri hanno avuto accesso al caveau – Roma-news.it

L’altro malvivente, privo apparentemente di armi, ha stipato tutto il denaro in una borsa,  o meglio il denaro che è riuscito a raccogliere, quindi i due malviventi hanno intimato a tutti i presenti di non dare l’allarme e sono fuggiti a bordo di un auto facendo perdere le loro tracce.

Proprio a causa del ritardo con cui è stato diramato l’allarme, due volanti della Polizia hanno potuto raggiungere l’ufficio soltanto dopo la fuga dei due rapinatori. Gli agenti hanno interrogato coloro che erano presenti nell’ufficio al momento della rapina e che sono stati presi in ostaggio per qualche minuto mentre il caveau veniva svuotato.

Sembra che nessuno dei presenti sia stato in grado di fornire una descrizione accurata dei due rapinatori, quindi attualmente le ricerche della Polizia sono state infruttuose. L’unica ipotesi che al momento sembra sia stata delineata dagli inquirenti è che all’interno dell’ufficio ci fosse una talpa, cioè un informatore che abbia fornito ai malviventi dettagli essenziali in merito alla quantità di denaro conservata nel caveau, agli orari osservati dai dipendenti e soprattutto in merito agli orari in cui il Direttore era presente in filiale.

Solo il direttore di un ufficio postale, infatti, possiede le chiavi e i codici necessari ad aprire il caveau: se non fosse stato presente in ufficio in quel momento il colpo non avrebbe potuto essere messo a segno.

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