Niente aumenti in busta paga per quanto riguarda la tredicesima? Ecco perché

Quali sono le prospettive per la tredicesima in busta paga? Ecco le notizie poco incoraggianti per i lavoratori dipendenti.

La legge di bilancio 2024 è ormai nella fase della discussione parlamentare con diverse bozze della manovra in circolazione, ma delle linee di tendenza abbastanza evidenti. I provvedimenti saranno diversi, ma tutti faranno i conti con l’esiguità delle risorse a disposizione. Tra le misure che vedranno la luce, con molta probabilità, i ritocchi alle pensioni anticipate, la rimodulazione degli scaglioni Irpef e il rinnovo delle decontribuzioni nelle buste paga.

soldi in meno tredicesima
Niente aumenti in busta paga per quanto riguarda la tredicesima? Ecco perché-Roma-news.it

Ma proprio su questo tema occorre fare delle importanti precisazioni. Attualmente le buste paga dei dipendenti godono di una decontribuzione pari al 6 e al 7 per cento (come deciso dal decreto lavoro) fino al mese di dicembre 2023. Mentre per la tredicesima vale il taglio del 2 %, secondo le indicazione prese nella precedente legislatura. Il prossimo anno le cose cambieranno, ma non in meglio.

Buste paga, tredicesime ridotte il prossimo anno

Il prossimo anno la Legge di Bilancio confermerà, come emerge in tutte le bozze circolanti della manovra, lo sgravio contributivo del 6 per cento (redditi tra 25 e 35mila euro) e del 7 per cento (redditi fino a 25mila euro) per i dipendenti, ma senza alcun effetto sui ratei della tredicesima.

tredicesima in busta paga
Tredicesima più leggere nel 2024, ecco i conti – Roma-news.it

Ciò si traduce in una busta paga con tredicesima più leggera, rispetto a quella dell’anno in corso. Quindi i lavoratori dipendenti verseranno per intero i contributi per la tredicesima, cioè del 9,19 per cento dell’importo lordo per i dipendenti del settore privato e del 8,8 per cento per quelli del settore pubblico. La diminuzione sarà percepita fin da gennaio per quanti ricevono mensilmente la tredicesima nello stipendio.

La decisione è stata presa per l’eccezionalità della misura decontributiva, che al momento resta provvisoria e non strutturale e definitiva. Vengono mantenute le aliquote contributive di calcolo delle prestazione pensionistiche con la parte dei lavoratori versate dalla casse statali. Per avere un’idea degli effetti della decisione presa si possono fare degli esempi.

Vediamo cosa succede nel 2023 a una busta paga mensile lorda pari a 1.500 euro e una tredicesima dello stesso importo: per la prima i contributi versati saranno di 32,85 euro, mentre per la seconda i contributi pagati saranno di 92,85. Il prossimo anno sulla tredicesima sarà applicata l’aliquota contributiva piena , quindi su una somma pari a 1.500 euro il versamento di contributi sarà di 137,85 euro.

Conseguenze simili per chi riceve mensilmente il rateo della tredicesima, infatti a gennaio 2024 verserà l’aliquota piena del 9,19 per cento, che per una busta paga di 1.500 euro con rateo mensile di 115 euro corrisponde a 10,50 euro di contributi da pagare, invece dei 7 dovuti nello stesso caso quest’anno.

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