Affitti brevi, pronte nuove regole: cosa prevede la proposta di legge

È stata consegnata la proposta di legge in merito agli affitti brevi, all’interno tante novità: scopriamo cosa prevede li testo legislativo.

L’attuale esecutivo di centro-destra è tornato nuovamente operativo dopo il mese di agosto. Tanti i progetti del governo e tra queste c’è spazio anche per gli affitti brevi. Su questo argomento è stata consegnata una proposta di legge che vuole introdurre nuove regole.

Affitti brevi, nuove regole: cosa prevede proposta di legge
Nuove regole sugli affitti brevi – Roma-News.it

La settimana scorsa il Ministero del Turismo ha inviato la bozza del provvedimento che riguarda gli affitti brevi. Nella documentazione si evidenzia una stretta in linea con quanto fatto in altri Paesi. L’obiettivo principe del disegno di legge è dare una disciplina che sia egualitaria su tutto il territorio.

L’Italia dunque è sempre più convinta di impostare delle nuove regole per equilibrare il mercato degli affitti brevi. Inoltre questa evoluzione è stata richiesta da alcune amministrazioni locali, tra cui dal sindaco di Milano Beppe Sala. Vediamo ora cosa prevede la proposta di legge.

Come potrebbero cambiare gli affitti brevi: le nuove regole

Il governo italiano ha emanato un provvedimento utile a contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore immobiliare. La percentuale di abusi in questo ambito è ancora molto alta e l’esecutivo prova a frenare la corsa. Le novità principali riguardano più ambiti, eccoli nel dettaglio.

Le nuove regole sugli affitti brevi
Cosa prevede il provvedimento del governo Meloni – Roma-News.it
  • Penale fino a 5.000 euro per chi affitta solo per una notte;
  • Previsto l’obbligo di un codice identificazione nazionale (CIN) collegato all’immobile. Questo dovrà essere esposto regolarmente. A concedere il CIN saranno direttamente le regioni mentre i comuni dovranno effettuare un controllo sugli host. Questi infatti devono segnalare il codice sulle piattaforme social, sulla porta della struttura e sui canali di promozione. Non esporre il CIN comporta una multa che va dai 500 euro fino ad arrivare ai 5.000 euro con rimozione dell’annuncio. Il punto non chiaro è se questa sanzione riguardi il gestore, l’host o la piattaforma;
  • Le case devono essere sottoposte alla disciplina prevista per gli alberghi. Devono quindi risultare in regola in materia di provvedimento antincendio e avere gli strumenti per rilevare il monossido di carbonio.

Su questo argomento Daniela Santanché, Ministro del Turismo, si è mostrata entusiasta su Facebook. Ha sottolineato il fatto che si attendeva un intervento simile ormai da molti anni e che nonostante il problema fosse evidente, nessun governo in precedenza ha voluto affrontare la tematica. Dall’altra parte non mancano critiche al provvedimento.

Nella fattispecie l’Associazione italiana gestori di affitti brevi (Aigab) ha mostrato la sua insoddisfazione, affermando che con questa legge si accoglierebbero le richieste degli albergatori, con limitazioni molto pesanti per chi pratica per l’appunto affitti brevi.

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