Anticipo TFR del 70%: i 3 motivi per cui il datore di lavoro non si può rifiutare

I lavoratori dipendenti possono accedere all’anticipo del TFR fino al 70%. Tuttavia il datore di lavoro può rifiutare la richiesta.

I lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato hanno diritto al trattamento di fine rapporto o di fine servizio a termine del rapporto di lavoro. Si tratta di una quota che il datore di lavoro è obbligato ad accantonare ogni anno in un apposito fondo, riconoscendolo al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro.

Anticipo TFR fino al 70%
Quando il datore può rifiutare la richiesta di anticipo TFR – Roma-news.it

Secondo quanto stabilito dalla disciplina italiana, il lavoratore dipendente ha la possibilità di accedere ad un anticipo sul TFR.

In presenza di determinati requisiti e specifiche condizioni, il lavoratore può chiedere una quota del TFR prima che termini il rapporto di lavoro. Sebbene questo sia un diritto del lavoratore è opportuno specificare che il datore di lavoro non è obbligato ad accogliere la richiesta. Scopriamo quali sono i casi in cui il datore può rifiutare la richiesta di anticipare il TFR.

Anticipo TFR fino al 70%: tutti i casi in cui il datore può dire no

I lavoratori dipendenti possono accedere ad un anticipo del TFR se hanno maturato 8 anni di anzianità di servizio presso la stessa azienda. È inoltre necessario che sussistano delle specifiche condizioni per poter accedere all’anticipo del trattamento.

accedere ad un anticipo sul TFR.
70% dell’importo maturato fino a quel momento – Romoa-news.it

In particolare occorre giustificare la richiesta presentando un’apposita documentazione che certifichi il motivo della richiesta che può essere legato all’acquisto o alla ristrutturazione dell’abitazione principale oppure alla necessità di dover sostenere spese sanitarie per sé stesso o per un familiare. Infine, il TFR può essere chiesto in anticipo durante i periodi di congedo straordinario per motivi di salute.

La richiesta di anticipo TFR deve essere presentata per iscritto. È possibile accedere fino ad un massimo del 70% dell’importo maturato fino a quel momento. 

Per poter sfruttare tale opportunità è anche necessario rispettare un altro requisito di tipo aziendale. L’azienda infatti può approvare l’anticipo del TFR solo per il 10% dei lavoratori che ne hanno diritto e comunque non oltre il 4% dei dipendenti impiegati al momento della richiesta.

Il datore di lavoro ha la possibilità di rigettare la richiesta, ma deve giustificarla.

La disciplina prevede la possibilità di non accogliere la richiesta di anticipo TFR da parte di un dipendente per le aziende che hanno meno di 25 dipendenti e per le aziende in crisi secondo la norma della legge 675-1977. In questi due casi, le aziende sono esonerate dall’obbligo di accogliere la richiesta da parte del lavoratore.

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