Sogni di guidare un’auto di Formula 1? Stavolta devi gettare la spugna: è praticamente impossibile | Tutti i motivi

Tantissime persone sognano di guidare una vettura di Formula 1 almeno una volta nella vita, anche se è praticamente impossibile.

Le monoposto che gareggiano nel famoso campionato di Formula Uno hanno delle caratteristiche uniche al mondo. Inoltre, nel corso degli anni hanno subìto una serie di profondi cambiamenti dal punto di vista del design, dell’aerodinamica, dell’elettronica e della meccanica. Infatti, la prima configurazione aerodinamica delle moderne auto da corsa fu concepita tra il 1968 e il 1974: in questi 6 anni di ricerca gli ingegneri decisero di inserire gli alettoni posteriori e anteriori, le pance laterali e il famoso periscopio, cioè la presa d’aria collocata alle spalle del pilota.

come guidare una vettura di formula 1
L’impossibilità di guidare una Formula 1 (foto ansa) – roma-news.it

Queste caratteristiche sono presenti ancora oggi nonostante i vari cambiamenti apportanti negli ultimi decenni. Naturalmente, la parte più modificata e migliorata nel corso degli anni è l’aerodinamica, in particolar modo la zona inferiore del retrotreno.

cosa rende impossibile guidare una monoposto

Una vettura concepita per gareggiare in Formula Uno è letteralmente impossibile da guidare, se non si possiede un’adeguata preparazione fisica. Infatti, entrano in gioco la gravità, la resistenza e reattività, i livelli di carico sovrumani e uno spiccato autocontrollo. In altre parole, un pilota di Formula 1 potrebbe addirittura avvicinarsi a un pilota di aerei da combattimento, dal punto di vista della resistenza fisica e dell’accelerazione gravitazionale. Ciò che sorprende maggiormente dei requisiti che un pilota deve possedere sono i riflessi: una comune persona impiegherebbe circa 500-600 millisecondi per schiacciare il pedale dell’accelerato e partire durante la partenza.

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Pilota di Formula 1 (foto ansa) – roma-news.it

Sorprendentemente, in Formula 1 500-600 millisecondi sono un’enormità, poiché schiacciare l’acceleratore anche 200 millisecondi in ritardo significa perdere di vista l’avversario e dargli un vantaggio di 10 metri. Un’altra caratteristica unica al mondo è la frenata: la maggior parte delle persone è abituata a frenare posando delicatamente il piede sul pedale del freno, ma nel mondo delle corse non è così semplice. Infatti, per rallentare in pochissimo tempo un veicolo che viaggia a 300 km/h serve una muscolatura delle gambe molto possente, poiché schiacciare il pedale del freno equivale a premere con forza su un piccolo pachiderma, cioè su un animale che possiede una pelle robusta come quella di un elefante.

Inoltre, non bisogna dimenticare i grandi sacrifici che compiono i muscoli del collo durante le curve, soprattutto a causa dell’accelerazione gravitazionale. Pertanto, effettuare una curva ad alta velocità significa affrontarla con un carico di oltre 5G, cioè 5 volte l’accelerazione gravitazionale standard misurata sulla Terra. In altre parole, significa affrontarla con la testa che pesa 34 kg, anziché i soliti 7 kg con il casco.

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