È un paese in Italia il posto dove vivono più ultracentenari al mondo: cosa ha di speciale

In Italia, è presente un paese che vanta più ultracentenari al mondo. Un luogo in cui gli abitanti vivono bene, a lungo e felici. Scopriamo dove si trova!

La longevità è una tema che da sempre appassiona gli esseri umani, che sognano di non invecchiare e continuare a godersi la vita. Quello dell’invecchiamento è un processo lungo e lento. Generalmente, con il termine “longevità” ci si riferisce a chi riesce a vivere più a lungo rispetto alla media. Al mondo esistono dei luoghi popolati da più ultracentenari e uno di questo è proprio in Italia.

Italia segreto centenari
È un paese in Italia il posto dove vivono più ultracentenari al mondo: cosa ha di speciale-Romanews.it

Tanti sono gli scienziati che studiano come riuscire a vivere più a lungo, superando i tanti limiti che il nostro corpo ci pone davanti. Tra le zone in cui vivono più centenari – chiamate “zone blu” – ci sono anche Loma Linda in California, l’isola di Okinawa in Giappone, la penisola di Nicoyan in Costa Rica e l’isola di Ikaria in Grecia. Ma cosa hanno di speciale questi luoghi e, in particolare, cosa ha di speciale il paese in Italia in cui vivono più ultracentenari al mondo?

Lo stile di vita degli ultracentenari

Il divulgatore scientifico Dan Buettner ha individuato alcuni punti in comune tra gli ultracentenari che vivono a Barbagia di Seulo, in provincia di Nuoro e quelli che vivono nelle altre zone del mondo prima citate. A raccontarlo è lui stesso sul sito Bluezones.com, in cui ha analizzato le popolazioni considerate più longeve.

Gli ultracentenari tengono alla famiglia
La famiglia è importante per la longevità – romanews.it

Sicuramente, lo stile di vita ha un impatto elevato sul risultato. Le persone che vivono in questi luoghi trascorrono molto tempo all’aria aperta, lontano dall’inquinamento, coltivando orti e facendo movimento in modo naturale senza bisogno di allenarsi o andare in palestra: tutto il movimento che fanno è, infatti, del tutto naturale, “imposto” dal loro stile di vita.

Si svegliano, quindi, anche presto la mattina e – come raccontato da Buettner e riportato dal Corriere della Sera – “conoscere il senso della propria esistenza vale fino a sette anni in più di aspettativa di vita”. Coltivano, inoltre, le relazioni affettive mettendo la propria famiglia al primo posto e restando vicini ai propri familiari, investendo tempo nei genitori, nonni, partner e figli.

Diversamente, inoltre, dal nostro stile di vita costantemente caratterizzato dallo stress, le popolazioni della provincia di Nuoro sanno come cercare di lavorare in modo più rilassato: “Anche le persone che si trovano nelle zone blu soffrono di stress. Lo stress porta all’infiammazione cronica, associata a tutte le principali malattie legate all’età. Ciò che le persone più longeve del mondo hanno rispetto a noi sono le routine per eliminare lo stress”.

L’alimentazione dei centenari in Italia

Anche l’alimentazione riveste un ruolo importante. I centenari del mondo sembrano avere in comune un’alimentazione moderata, smettendo di mangiare – come ritiene Buettner – quando lo stomaco è pieno all’80% e in orari precisi: “Le persone che si trovano nelle zone blu consumano il pasto più piccolo nel tardo pomeriggio o nella prima serata e poi non mangiano più per il resto della giornata”.

Gli ultracentenari seguono una dieta soprattutto vegetariana
Gli anziani più longevi vivono immersi nella natura – romanews.it

Naturalmente, colazione e pranzo sono i pasti più importanti, perché consumare più calorie nella prima parte della giornata si sposa con i nostri ritmi circadiani, permettendo al corpo di metabolizzare meglio.

Consumano, inoltre, molti legumi e frutta secca – come mandorle, noci, pistacchi e nocciole – seguendo una dieta quasi del tutto vegetariana. Come spiegato da Buettner, “i fagioli – compresi le fave, la soia e le lenticchie – sono la pietra miliare della maggior parte delle diete dei centenari”. Infine, consumano in modo moderato il vino, evitando di fumare.

Dan Buettner ha effettuato questa analisi con l’aiuto di un gruppo di antropologi, medici, epidemiologi e demografi. Ciò che è certo è che per vivere bene a lungo occorre, certamente, avere dei buoni geni dalla propria parte, ma – secondo il divulgatore scientifico – potremmo, comunque, vivere bene cercando di restare in forma e seguire, il più possibile, i saggi comportamenti degli abitanti di questi luoghi.

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