Aumentano i controlli e la complessità per chi ha una Partita Iva. Ecco perché il Fisco non lascia scampo ai forfettari
Il mondo del lavoro moderno è estremamente complesso e variegato, con regole e dinamiche che cambiano rapidamente. In Italia, questa realtà è resa ancora più intricata dalla complessa burocrazia, che spesso confonde sia i lavoratori dipendenti che quelli autonomi. Comprendere tutti gli aspetti normativi e fiscali che regolano il lavoro è una sfida non da poco, aggravata dalle continue modifiche alle leggi.
Sono sempre di più i lavoratori – soprattutto giovani – che scelgono di aprire una Partita Iva per entrare nel mondo del lavoro in modo autonomo. Tuttavia, per loro non ci sono buone notizie. Il Fisco, infatti, ha deciso di intensificare i controlli sui forfettari, aumentando la vigilanza su chi opera in regime agevolato. Ecco che cosa sta succedendo.
Più controlli per i forfettari
Per i lavoratori in regime forfettario si prospetta un periodo particolarmente complesso e difficile. Il Fisco ha infatti deciso di intensificare i controlli per verificare la corretta applicazione di questo regime agevolato, mettendo sotto la lente d’ingrandimento i requisiti necessari per accedere e rimanere nel forfettario. Tra questi, spicca il rispetto della soglia massima di ricavi e compensi, attualmente fissata a 85.000 euro. Inoltre, saranno effettuati controlli sul campo, con verifiche mirate alla corretta compilazione del quadro RS nelle dichiarazioni fiscali.
Questi controlli più stringenti, previsti dal piano controlli 2024, includeranno anche la verifica di altri requisiti fondamentali, come il limite di spesa per dipendenti e collaboratori e la corretta applicazione dell’aliquota agevolata del 5% nei primi cinque anni. Situazioni come la trasformazione forzata di rapporti di lavoro dipendente in autonomo, la presenza di partecipazioni in società e il possesso di redditi da lavoro o pensione oltre i 30.000 euro saranno anch’esse oggetto di esame approfondito. Le sanzioni in caso di irregolarità non mancheranno e saranno maggiorate del 10%.
Con la pubblicazione del provvedimento n. 325550/2023, inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha avviato una campagna di invio di lettere di compliance ai contribuenti forfettari. Si tratta di comunicazione che segnalano la mancanza di alcuni elementi obbligatori nel quadro RS della dichiarazione dei redditi per il 2021. Dunque l’AdE ha deciso di avviare una campagna di aumento dei controlli relativi agli accessi brevi, in modo da poter verificare la corretta compilazione del quadro RS. Tuttavia, alla vigilia della campagna, esistono ancora dei dubbi relativi ai costi rispetto a quelli che potrebbero essere i benefici di controlli così capillari.