Cosa succede con l’eredità in caso di morte: la tassa di successione e tutti i retroscena

In questo articolo parleremo delle ultime novità che riguardano la tassa di successione sull’eredità in caso di morte.

Cos’è e come funziona la tassa di successione? Si tratta di un’imposta che si applica ai beni immobili e ai diritti reali immobiliari ricevuti in eredità. In Italia, questa tassa è molto bassa e nella maggior parte dei casi non è nemmeno dovuta grazie alle franchigie elevate.

Tassa di successione
La tassa di successione verrà aumentata?-roma-news.it

La legge che regola questa imposta è stata emanata nel 1862 e successivamente modificata nel 1972 e nel 1990. Attualmente, il sistema prevede aliquote differenziate e franchigie. La tassa di successione è un’imposta sulle eredità che colpisce i trasferimenti di beni e diritti a causa di morte.

L’imposta sulle successioni e donazioni viene applicata in base a determinate aliquote e franchigie. Secondo l’articolo 2, comma 48 del decreto legge n. 262 del 2006, l’imposta sull’eredità viene calcolata come segue:

  • 4% per i trasferimenti in favore di coniuge o parenti in linea retta oltre 1 milione di euro;
  • 6% per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle oltre 100.000 euro;
  • 6% per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado e affini fino al terzo grado senza franchigia;
  • 8% per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti senza franchigia.

Inoltre, vi è una franchigia aggiuntiva di 1,5 milioni di euro per i trasferimenti a favore di persone con handicap grave. Tuttavia, non sempre si paga l’imposta sull’eredità, soprattutto se si tratta di trasferimenti tra figli, coniuge, sorelle o fratelli.

Tassa di successione: perché si intende aumentarla?

In Italia, la tassa di successione è molto bassa rispetto ad altri Paesi europei, come Francia, Germania e Spagna, dove le aliquote sono più alte e le franchigie più basse.

tassa eredità
Pro e contro aumento tassa di successione-roma-news.it

Nel 2018, il gettito derivante dalla tassa di successione in Italia è stato di soli 820 milioni di euro, mentre in Francia è stato di 14,3 miliardi di euro. Ci sono proposte per aumentare la tassa sulle successioni in Italia, anche per ridurre la pressione fiscale sui redditi da lavoro in caso di riforma fiscale. I vantaggi principali sarebbero per l’Erario, che otterrebbe un aumento delle entrate. Inoltre, in un contesto di riforma fiscale più ampia, l’aumento della tassa sulle grandi ricchezze potrebbe consentire una riduzione dell’IRPEF, del cuneo fiscale e delle tasse per chi vuole fare impresa.

Un altro argomento a favore dell’aumento della tassa sull’eredità è il rispetto del principio di progressività stabilito dalla Costituzione, secondo il quale i contribuenti dovrebbero pagare in base alla propria disponibilità economica. In sintesi, più alti sono i redditi e i patrimoni, maggiore dovrebbe essere la quota di imposte da pagare. Tra i contro, il rischio di favorire la fuga di capitali e il disincentivo all’accumulo di ricchezza, oltre al fatto che un aumento indiscriminato dell’imposta potrebbe essere percepito come una tassa sulle disgrazie. Per evitare di pesare sul ceto medio, si propone di lasciare alte le franchigie e aumentare le aliquote sulle eredità più ricche, ma ci sono anche possibili esenzioni per eredità ricevute da minorenni o soggetti non autosufficienti. Tuttavia, è difficile trovare un accordo e una discussione su questo tema a causa della strumentalizzazione politica.

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