San Gennaro, perché anche se il sangue si scioglie non é sempre un buon segno

Il sangue di San Gennaro si è sciolto e il miracolo è avvenuto. Ma non sempre quando diventa liquido è un buon segno. Ecco i casi in cui avviene. 

Il miracolo del sangue di San Gennaro si è ripetuto. Alle 10:03 si è sciolto e l’evento è stato accolto dagli applausi dei fedeli napoletani, che erano nella Cattedrale fino alle prime luci del mattino per assistere alla celebrazione dell’Arcivescovo Domenico Battaglia. A Napoli San Gennaro è molto venerato e la liquefazione del suo sangue avviene tre volte all’anno, considerato con un avvenimento di buon auspicio per la città partenopea.

Fedeli aspettano il miracolo di San Gennaro
Duomo di Napoli – Credit: Ansa foto (roma-news.it)

Il 19 settembre, quel miracolo si è compiuto e ha riempito di gioia numerosi fedeli accolti a visitare il Duomo a Napoli. Il 16 dicembre è l’altra data in cui il Sangue si scioglierà (o meno). Ciò significa che ci sono state date in cui questo non è avvenuto e spesso viene letto come un brutto segno per Napoli e la Campania. Il 16 dicembre del 2016 il sangue di San Gennaro non si è liquefatto e questo fatto non accadeva da 150 anni. Ma cerchiamo di capire bene cosa succede quando ciò non accade o, se accade, cosa significa.

Cosa significa se il sangue di San Gennaro si scioglie o meno

Anche se per molti lo scioglimento del sangue di San Gennaro è considerato un buon segno, spesso non è così e i napoletani lo sanno benissimo. Allo stesso modo, se questo diventa liquido, non si associa sempre un buon presagio. Il contenuto ematico del Santo è contenuto in ampolle custodite in una teca all’interno della Casina, nella Cappella di San Gennaro. Il fenomeno dello scioglimento del sangue si verifica in sei occasioni, tra cui quelle negative e sfavorevoli.

Sangue di San Gennaro miracolo
Credit: Ansa foto (roma-news.it)

Uno degli eventi è l’Ampolla Piccola, celebrata l’8 maggio e conosciuta come la Festa dell’Inghirlandata. Il 16 dicembre e il 13 gennaio, sono altre date importanti, ma quella del 19 settembre coincide con la Festa di San Gennaro, tanto cara a Napoli e alla Campania. Si tratta di una tradizione molto antica, che risale al 17 agosto del 1389, dove per la prima volta, nella collina del Vomero, dove è sorta la chiesa di San Gennarello, è avvenuto il prodigio.

Si pensa che il miracolo avvenga quando il sangue è rosso vivace; quando si scioglie subito senza globo; se si scioglie in un’ora senza globo o con poco globo. Segni non proprio buoni è quando le tracce ematiche di San Gennaro dovessero sciogliersi in due ore con presenza costante del globo o se il sangue è già sciolto appena tolto dalla cassaforte. Se il sangue dovesse sciogliersi in tre ore con globo più o meno visibile dalla teca, il miracolo è sfavorevole. Lo è lo stesso quando la presenza di globo è testimoniata durante l’ottava di settembre.

Dunque, il fatto che il sangue si sia sciolto non è sempre un buon segno. La liquefazione già avvenuta il 19 settembre prima di toglierlo dalla teca è un brutto segno. Così come se il sangue si scioglie prima della processione, se ciò avviene in ritardo di un giorno qualsiasi dell’ottava di maggio o settembre. E’ pessimo se si scioglie dopo 3 ore o con presenza di grosso globo. Se diventa liquido, ma presenta un colore pallido non è comunque un buon presagio.

Quando questo è avvenuto, ovvero, si è sciolto in modo sfavorevole, sono accaduti eventi infausti come epidemie, guerre, siccità, carestie, terremoti ed eruzioni del Vesuvio.

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