E’ l’uomo che ha scoperto Michelangelo: l’eccezionale storia sul Giudizio Universale che in pochissimi conoscono

Scoprire il volto del geniale artista rinascimentale Michelangelo in un dettaglio della meravigliosa opera pittorica del Giudizio Universale.

Il Giudizio Universale è un’incredibile opera pittorica – per mano del grande Michelangelo Buonarroti – realizzata negli anni a metà del 1500. Fu commissionata al geniale artista dal Papa di allora, per decorare la parete dietro l’altare della Cappella Sistina. Un’opera meravigliosa la quale viene assiduamente visitata da milioni di persone. Si affollano – con gli occhi all’insù –  ad ammirare tutto quello che le sapienti mani dell’artista hanno potuto realizzare in quel momento.

Autoritratto Michelangelo Giudizio Universale.
L’ autoritratto di Michelangelo nel Giudizio Universale – Roma-News.it

Si tratta di un grande capolavoro dell’arte occidentale, per inaugurare il Regno di Dio. Dalle immagini si percepisce come la forza e la sicurezza della condizione umana siano drammaticamente sostituite dall’angoscia e dal caos, dalla mancanza di certezze dell’epoca e dall’insicurezza dei tempi.

Ma un’incredibile scoperta fu fatta e mise in evidenza un qualcosa di davvero sorprendente circa questa immensa – e unica nel suo genere – opera pittorica di Michelangelo. Fu elaborata una teoria da un medico calabrese – Francesco la Cava, nato verso la fine del 1800 e vissuto fino alla metà del 1900 – il quale affermava che proprio osservando il dipinto del Giudizio Universale, nella pelle di San Bartolomeo si celava un qualcosa di davvero sorprendente.

La sorprendente scoperta

Il medico calabrese Francesco La Cava, si era recato molto spesso a visitare il Giudizio Universale di Michelangelo all’interno della Cappella Sistina. Da buon medico ebbe delle intuizioni che forse un critico d’arte non avrebbe avuto.

Autoritratto di Michelangelo nel Giudizio Universale.
La mano sinistra di San Bartolomeo con la pelle che ritrae il volto di Michelangelo – Roma-News.it (Credit IG @museumvrolik)

Il suo fu un percorso psicologico maturato nel corso del tempo. Riuscì a percepire quell’immagine – celata apparentemente nel Giudizio Universale – così intuitiva proprio nel maggio del 1923, così come descrisse nel suo libro “Il volto di Michelangelo scoperto nel Giudizio Finale”. La sua intuizione fu che nella pelle di San Bartolomeo Michelangelo abbia voluto raffigurare se stesso. Pur essendo un uomo di scienza, il medico La Cava era anche un grande appassionato d’arte.

Proprio nelle pieghe di quelle sembianze così deformi si celava una scoperta davvero sorprendente. E da allora questa teoria è stata riconosciuta universalmente valida. Il volto del geniale artista rinascimentale fu riprodotto nei lineamenti del viso della pelle umana, la quale era tenuta – con la mano sinistra – da San Bartolomeo. Ecco svelato l’autoritratto di Michelangelo nel Giudizio Universale.

 

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La prossima volta che entrate ad ammirare la Cappella Sistina e l’incredibile lavoro del Giudizio Universale per mano di Michelangelo Buonarroti, fate caso a questa incredibile intuizione, grazie al medico calabrese il quale per anni ha appassionatamente studiato l’incredibile opera pittorica, durante ogni sua visita.

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