Ucraina: il sindaco di Leopoli incontra Papa Francesco e chiede aiuto per i bambini feriti. Sadonyy, “chi sceglie i soldi, prima o poi perde la libertà”
Tra le persone presenti questa mattina nell’Aula Paolo VI in Vaticano per seguire l’udienza generale di Papa Francesco, anche il sindaco di Leopoli Andriy Sadovyy, che ha incontrato Bergoglio per consegnargli uno dei crocefissi realizzati per il progetto “Unbroken”, contenenti schegge di metallo provenienti dai corpi di bambini feriti dall’esplosione di bombe nella guerra in Ucraina. “In questa croce i pezzi di metallo sono stati estratti da una ragazza che oggi è curata a Leopoli nella nostra struttura”, ha dichiarato Sadovyy, arrivato a Roma assieme al responsabile del progetto “Unbroken” che nella sua città accoglie migliaia di feriti provenienti da ogni angolo dell’Ucraina, trasportati con treni ed ambulanze. “Quando vedi ragazzi mutilati in questo modo, capisci che devi restare papà per loro per tutta la vita”, prosegue il sindaco di Leopoli, che racconta come arrivino intere famiglie di feriti che, grazie all’operato delle 4mila unità del personale sanitario, vengono stabilizzati per 1 o 2 mesi, per poi essere trasferiti fuori dal Paese, molti negli Stati uniti d’America. “La nostra idea è quella di costruire un servizio grazie al quale le persone ferite, dopo le cure, possano avere un futuro”, ha aggiunto Sadovyy che ha chiesto al Papa di essere ambasciatore del progetto, per il quale chiede finanziamenti utili alla ristrutturazione di edifici vecchi e costruzione di nuovi, dove prevedere cure, accoglienza e anche rifugi sotterranei per i bombardamenti. Un’altra idea è quella di creare in Ucraina una grande fabbrica di protesi, visto che i bambini mutilati ne hanno bisogno continuo durante tutto il loro sviluppo, necessità alla quale per il momento si sta cercando di rispondere grazie ad una collaborazione americana. “Abbiamo due centri di riabilitazione mentale, perché, dal punto di vista psicologico, migliaia di persone avranno bisogno di assistenza dopo la guerra”, sono le parole del sindaco della città ucraina che lancia un appello alla solidarietà, chiedendo di rinunciare anche solo ad un giorno di stipendio da devolvere alla causa. “Per noi è importante la solidarietà dell’Italia, perché la nostra guerra è per essere liberi e vivere in un Paese libero. Noi abbiamo pagato tanto per la nostra indipendenza, dovete capirci bene. Oggi combattiamo non solo per la nostra ma per la libertà di tutta gli europei”, la dichiarazione di Andriy Sadovyy che sottolinea: “Ognuno di voi ha la possibilità di scegliere: libertà o soldi. Se qualcuno di voi sceglie i soldi, prima o poi perderà la libertà. Noi abbiamo scelto la libertà e combatteremo fino alla fine. Il nostro esercito non è di 400mila soldati ma sono 4 milioni di cittadini. Impossibile combattere contro il popolo. La libertà fa parte della nostra identità e combatteremo fino ad ultimo cittadino”.
Fonte: AgenSIR
In un libro le parole di Francesco sulla pace in Ucraina
Il volume del vaticanista Grana presentato nella Chiesa degli Artisti, con l’arcivescovo Fisichella. Inaugurata anche l’installazione “Compassione”, con la statua della Madonna di Fatima colpita dalle bombe nel seminario di Vorzel

Dal 13 febbraio, undici giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina, al 13 novembre, Papa Francesco è intervenuto 129 volte contro il conflitto «insensato e blasfemo». Stralci di Angelus, udienze generali, omelie, discorsi e messaggi sono stati raccolti nel libro “Un’enciclica sulla pace in Ucraina” di Francesco, a cura del vaticanista de ilfattoquotidiano.it Francesco Antonio Grana. Il testo di Terra Santa Edizioni evidenzia che negli ultimi nove mesi «non c’è momento in cui il Papa non abbia parlato della pace in Ucraina», ha detto l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione, intervenuto ieri sera, 6 dicembre, alla presentazione del libro nella basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo, in concomitanza con l’inaugurazione dell’installazione artistica “Compassione. Natale 2022”, a opera degli artisti ucraini Oleksandr Klymenko e Sonia Atlantova.
Bergoglio «sta facendo di tutto perché si possa giungere a un dialogo efficace e fecondo», ha proseguito Fisichella sottolineando che il pontefice non ha mai dimenticato neanche le altre guerre nel mondo che «rischiano di cadere nell’oblio davanti a quella così imponente che viviamo vicino casa. Con questo testo, pagina dopo pagina, siamo chiamati a ribellarci, a non essere passivi davanti alla violenza». In questi mesi è stata più volte espressa «l’esigenza di un impatto diplomatico, di aprire un dialogo che porti alla ragionevolezza – ha ancora detto il pro-prefetto -. Perché questo avvenga è necessario che ci siano delle autorità morali in grado di far ragionare le persone». Francesco Antonio Grana da parte sua ha raccontato del rapporto che si è instaurato con il Papa durante la stesura del libro, mettendo in evidenza «la straordinaria capacità di lavoro e la paternità di quest’uomo che ha a cuore la tragedia dell’Ucraina e dei tanti conflitti nel mondo». Ha parlato «dell’entusiasmo straordinario» di Bergoglio e della sua sofferenza per essere «stato accusato dentro e fuori dalla Chiesa cattolica di aver parlato poco della guerra e di non essere stato influente».
L’installazione “Compassione”, visitabile fino al 2 febbraio, comprende un’icona della Natività realizzata dai coniugi Klymenko e Atlantova su legno di bauli usati per il trasporto di munizioni, poggiata su una cassa abbandonata dall’esercito russo a Bucha, e una statua della Madonna di Fatima con la testa frantumata. «Si trovava nel refettorio del seminario di Vorzel – ha raccontato il rettore don Ruslan Mykhalkiv -. Il volto si è sbriciolato dopo essere stato colpito dalle schegge dei bombardamenti del 25 e 26 marzo scorsi. Proprio il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione, Papa Francesco ha presieduto l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina». La statua sarà restaurata a Roma e poi sarà restituita al seminario. La compassione è «l’antidoto a quella che Papa Francesco definisce indifferenza vigliacca – ha detto il rettore della basilica di Santa Maria in Montesanto don Walter Insero -. Queste opere non sono reliquie di guerra e di morte ma simboli per non dimenticare». L’artista Klymenko, in collegamento telefonico, ha sottolineato che l’icona della Natività poggiata sul baule che originariamente conteneva armi «rappresenta l’incontro della morte con la vita dove quest’ultima è più forte».
Fonte: Roma Sette
Corri per il Verde per l’accoglienza delle famiglie ucraine
Il Comitato Uisp Roma lancia l’iniziativa di raccolta fondi con la quarta tappa di Corri per il Verde in programma domenica 11
La guerra in Ucraina va avanti e in questo momento oltre al rischio delle bombe la popolazione subisce un altro problema: il freddo. Spesso manca l’elettricità e in inverno questo significa che non c’è riscaldamento.
Una nostra associazione amica polacca “V4Sport”, con cui lavoriamo da anni come Uisp, si sta impegnando sia nell’accoglienza di famiglie ucraine che nel mandare beni primari. In questo momento servono generatori in grado di sopperire ai frequenti blackout soprattutto nelle scuole e negli ospedali.
V4Sport (https://v4sport.eu/en/homepage) è un’associazione che ha sempre lavorato per la lotta alla sedentarietà e in progetti di educazione sportiva per bambini e adolescenti che opera a Wrocłav e da quando è scoppiato il conflitto sono in prima linea nell’accoglienza.
In Ucraina, in assenza di elettricità, però è difficile organizzare un percorso educativo nelle scuole e negli asili. Nella maggior parte degli istituti scolastici il riscaldamento smette di funzionare perché anche le stazioni che forniscono calore dipendono dall’elettricità. Al momento il numero di malattie tra i bambini è aumentato in modo significativo e gli ospedali pediatrici sono sovraffollati con il 50% di bambini con polmonite. Anche le scuole e gli asili devono avere dei generatori perché senza elettricità non è possibile condurre l’istruzione a distanza.
Un allarme aereo può durare diverse ore e durante questo periodo i bambini siedono in uno scantinato freddo senza luce, comunicazione e cibo poichè anche le cucine non funzionando non possono provvedere a preparare un pasto caldo.
Un generatore costa 1.500 Euro e come Uisp Roma vorremmo raccogliere questa cifra da donare ad un asilo nido in Ucraina. Domenica 11 dicembre, in occasione dell’ultima tappa di Corri per il Verde al Parco degli Acquedotti, presso gli stand Uisp troverete un contenitore per poterci aiutare a raccogliere i fondi e permettere all’associazione V4Sport di acquistare un generatore dando una mano concreta alla causa.
Nelle foto vedete i rifugi sotto le scuole dove i bambini sono costretti ad andare quando suonano le sirene, non ci sono abbastanza sedie e così i vecchi libri e giornali diventano dei piccoli sgabelli su cui aspettare che l’allarme finisca.
Fonte: UISP Nazionale
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