Governo, Guardian: uscita Draghi sarebbe cattiva notizia per Italia e Ue
Con Meloni premier difficile pensare a “svolta più destabilizzante”
Roma, 19 lug. (askanews) – “Nel contesto di una crisi economica e geopolitica che potrebbe raggiungere il picco quest’inverno, la partenza anticipata di Draghi sarebbe una cattiva notizia per l’Italia e per l’Europa”. E’ quanto si legge oggi in un editoriale del Guardin, secondo cui il presidente del Consiglio “per ora dovrebbe restare” al suo posto. “Da quasi un anno e mezzo, la politica italiana è stata caratterizzata da un grado di stabilità e consenso del tutto insolito”, spiega il giornale britannico. “Durante la premiership di Mario Draghi, il paese ha attraversato il peggio della pandemia di Covid e ha rivendicato con successo un’ampia tranche di fondi dall’Ue. Gran parte del merito di questo è andato giustamente all’ex capo della Banca centrale europea, che è stato paracadutato nel ruolo di primo ministro per riportare l’ordine nel caos, in seguito al crollo vergognoso del precedente governo”, si sottolinea.
Secondo il Guardian, Draghi “ha presieduto con competenza un governo di unità nazionale ad ampio raggio creato per far fronte a un’emergenza”; ma sebbene non sia il primo economista non eletto a guidare il Paese, l’Italia è una democrazia, “non una tecnocrazia” e “la politica normale doveva riprendere con le elezioni della prossima primavera”, ricorda il quotidiano. “Ma quel calendario ora rischia di essere accelerato inutilmente, a seguito della decisione del Movimento Cinque Stelle di boicottare un voto di fiducia la scorsa settimana”, si precisa.
Adesso, le ricadute della “guerra illegale della Russia in Ucraina” hanno anche generato “una seconda emergenza sulla scia della pandemia” di Covid-19, sollevando “molteplici sfide per un paese che rimane pericolosamente vulnerabile agli shock esterni”. Inoltre, “l’Italia ha anche bisogno di rinnovare oltre 200 miliardi di euro di debito entro la fine dell’anno e il costo dei prestiti del paese è aumentato notevolmente con il ritorno dell’instabilità politica a Roma”, ricorda il Guardian, spiegando che “in tali circostanze insidiose, Draghi rappresenta un paio di mani sicure e la sua elevata reputazione a Bruxelles e presso i mercati obbligazionari costituisce una risorsa significativa per l’Italia”.
È possibile che un altro leader possa essere nominato per sostituirlo, se Draghi deciderà di lasciare, prosegue il giornale. “Ma un risultato plausibile di un’elezione autunnale sarebbe un governo di estrema destra, forse guidato dalla leader del partito postfascista Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni”, si insiste. “Il partito della Meloni, che è rimasto fuori dalla coalizione di unità nazionale, attualmente è in testa ai sondaggi e ingaggerebbe sfide nazionaliste con Bruxelles su questioni che vanno dalla riforma economica all’immigrazione e al matrimonio tra persone dello stesso sesso. È difficile pensare a una svolta più destabilizzante degli eventi in un momento di crisi continentale”, sottolinea il Guardian.
“Lo scorso fine settimana, più di 100 sindaci si sono uniti a leader aziendali e sindacali per chiedere a Draghi di riconsiderare la sua decisione di dimettersi. Dovrebbero essere ascoltati. L’Italia deve finalmente risolvere le sue divergenze politiche alle urne. Ma le elezioni dovrebbero tenersi la prossima primavera e Draghi per ora dovrebbe rimanere in carica”, conclude il quotidiano britannico
Fonte: Askanews
Ucraina, quarto decreto armi. Guerini giovedì al Copasir
Dovrebbe illustrare i contenuti del provvedimento
Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini sarà giovedì prossimo alle 11 in audizione al Copasir.
A quanto si apprende, nell’occasione dovrebbe illustrare i contenuti del quarto decreto sugli armamenti da inviare all’Ucraina.
Fonte: Ansa
IL CONSORZIO UMANA SOLIDARIETÀ S.C.S. PRONTO AD ACCOGLIERE 116 PERSONE IN FUGA DALLA GUERRA IN UCRAINA IN APPARTAMENTI DI ROMA E DI ALTRE CITTA’ DEL LAZIO.
IL CONSORZIO UMANA SOLIDARIETÀ S.C.S. PRONTO AD ACCOGLIERE 116 PERSONE IN FUGA DALLA GUERRA IN UCRAINA IN APPARTAMENTI DI ROMA E DI ALTRE CITTA’ DEL LAZIO.

In Italia c’è fermento sull’accoglienza diffusa in favore dei profughi ucraini e c’è chi è pronto ad accoglierli come il Consorzio Umana Solidarietà – con sede legale a Palermo e sede operativa a Frosinone – avendo già sottoscritto la convenzione con la Protezione civile nazionale che ha indetto un avviso pubblico al quale ha partecipato lo stesso Consorzio in partenariato con la cooperativa sociale “Filef” e l’associazione di volontariato “Fonte di Ismaele” le quali avranno il compito di gestire i posti di accoglienza nella città di Roma.
Si tratta della prima convenzione sottoscritta con operatività nella regione Lazio, grazie alla quale è in corso un’attività di concertazione sia con gli uffici di Roma Capitale e sia con quelli della Protezione civile regionale, allo scopo di organizzare i primi trasferimenti di ospiti dagli alberghi agli appartamenti già predisposti per l’accoglienza a Roma e in altri Comuni del Lazio, per un totale complessivo di 116 posti, così come di seguito: Roma (con n. 23 posti in Appartamento) e Vallepietra, in provincia di Roma (con n. 25 posti in Appartamento); invece, in provincia di Frosinone, saranno: Alatri (con n. 30 posti in Appartamento), Anagni (con n. 18 posti in Appartamento) e Piglio (con n. 20 posti sempre in Appartamento).
Tale disponibilità di posti appare subito importante e provvidenziale, e soprattutto dimostra che sta partendo il nuovo sistema di accoglienza diffusa per i profughi ucraini in fuga dalla guerra, introdotto dal decreto legge 21/2022 e che fa perno sul coinvolgimento del Terzo settore. Peraltro, secondo le ultime stime, con l’arrivo della stagione turistica, è cresciuta la necessità di spostare i rifugiati accolti nelle strutture alberghiere.
A tal proposito, il presidente del Consorzio Umana Solidarietà, Michele Leone, dichiara: “Ci mettiamo al servizio del Paese per dare risposte ad una grave emergenza umanitaria e partecipiamo con grande interesse alla sperimentazione di una nuova modalità di gestione dell’accoglienza che incentiva la cittadinanza attiva e la promozione dei territori. In tutto questo il terzo settore e nello specifico la cooperazione sociale non poteva che essere tra i protagonisti del nuovo sistema di accoglienza solidale”.
Si ricorda, infine, che il Consorzio Umana Solidarietà, aderente alla Centrale cooperativa Unicoop nazionale ed ispirata ai valori del MCL – Movimento Cristiano Lavoratori già opera a Roma Capitale nella gestione del servizio di supporto ai Tutori Volontari e per l’implementazione dell’affidamento familiare dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA).
Complessivamente sono 206 le persone in fuga dalla guerra in Ucraina che saranno accolte in Italia nella rete costruita dal Consorzio Umana Solidarietà: Lazio (n. 116 posti), Campania (n. 20 posti) e Puglia (n. 70 posti).
Fonte: Politicamentecorretto
Per tutte le info: info@roma-news.it
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