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Aria di crisi, Draghi a colloquio da Mattarella

Draghi aveva escluso categoricamente l’ipotesi di rimpasto che pure sembrava molto plausibile a detta di analisti politici e giornalisti. Alla base dell’incontro fuori programma ci sarebbero la scelta dei 5Stelle di non partecipare al voto sul Decreto aiuti alla Camera e la richiesta di una verifica di maggioranza avanzata da Forza Italia, primo fra tutti Silvio Berlusconi.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è recato al Quirinale per un colloquio con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Alla base dell’incontro fuori programma ci sarebbero la scelta dei 5Stelle di non partecipare al voto sul Decreto Aiuti alla Camera e la richiesta di una verifica di maggioranza avanzata da Forza Italia, primo fra tutti Silvio Berlusconi.

Esausto dai tiratori di giacchetta, Draghi è salito al Colle. Di certo pesa l’ultimatum del suo predecessore Conte, i 9 punti messi nero su bianco a cui i 5Stelle non vogliono rinunciare dopo la scissione attuata da Luigi Di Maio. Draghi aveva escluso categoricamente l’ipotesi di rimpasto che pure sembrava molto plausibile a detta di analisti politici e giornalisti. La ventilata crisi di Governo sembra sempre più vicina, e non siamo neppure a Ferragosto.

Fonte: Il Quotidiano Italiano

Dl Aiuti, la Camera approva. M5s non vota in protesta su Superbonus e inceneritore di Roma. Berlusconi: “Ora verifica di maggioranza”

A ufficializzarlo è stato il capogruppo M5s alla Camera nelle dichiarazioni di voto. Silvio Berlusconi chiede a Draghi una verifica della maggioranza “al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo”

 

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“Sul voto finale NON parteciperemo al voto“. La conferma di quelle che, fino a questa mattina, erano solo indiscrezioni è arrivata via sms nel primo pomeriggio ai deputati M5s. E così è stato: la Camera ha dato il via libera al decreto Aiuti con 266 voti a favore e 47 contrari. Ma senza i voti dei 5 stelle che sono usciti dall’Aula, nonostante giovedì scorso avessero dato il via libera alla fiducia posta dal governo sullo stesso testo. I motivi li ha spiegati in Aula proprio il capogruppo Davide Crippa: “Sul Superbonus ci aspettavamo di più”, ha detto. Ed è “inspiegabile” la decisione di “inserire l’inceneritore di Roma“. “Un testo” che è stato “blindato” e quindi, secondo il Movimento, non abbastanza discusso con le forze di maggioranza. Tra i grillini un solo deputato si è espresso a favore: Francesco Berti. La decisione di Giuseppe Conte e dei suoi crea un ulteriore strappo dentro la maggioranza. E ora l’attesa è per quello che potrà succedere giovedì al Senato, dove arriverà il testo e dove non è previsto il voto separato per la fiducia e per il provvedimento. Intanto oggi, Silvio Berlusconi è stato il primo a parlare e ha chiesto a Draghi “una verifica” per capire “quali forze intendano sostenere il governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani”. Una richiesta alla quale si è associato il Carroccio: “Bene la richiesta di chiarimento sull’attività del governo”, hanno fatto sapere fonti della Lega, “a cui aggiungiamo la necessità di stoppare le leggi su droga libera e cittadinanza facile. Non è questo che si aspettano gli italiani da questa maggioranza”.

I numeri del voto – Scorrendo i tabulati, emerge che complessivamente non hanno partecipato alla votazione 227 deputati, oltre agli 88 assenti giustificati perché in missione. Su 104 deputati del M5s (non si calcola il presidente della Camera Roberto Fico) sono 85 quelli che non hanno partecipato al voto, seguendo l’indicazione del partito (altri 18 erano in missione). Sempre secondo i tabulati, si contano 41 assenti non giustificati nella Lega (altri 15 in missione), 28 in Forza Italia (altri 9 in missione), 16 nel Pd (altri 13 in missione) e 11 in Italia viva (altri 6 in missione).

Superbonus e inceneritore, perché i 5 stelle non votano il decreto – La diserzione dei 5 stelle è stata ufficializzata in Aula dal capogruppo M5s Davide Crippa durante le dichiarazioni di voto: “Il nostro sostegno al governo è stato esplicitato con la fiducia”, ha sottolineato, ribandendo che “oggi per questioni puntuali, pur rilevando l’utilità di parte delle misure ma non valutando bene i metodi annuncio il mio gruppo non partecipa alla votazione finale”. In particolare, il M5s contesta lacune su due punti considerati centrali. Innanzitutto, ha detto, “ci aspettavano decisamente di più sul Superbonus, all’interno di questo decreto volevamo una voce più uniforme e pesante”. Poi, “non abbiamo trovato una spiegazione razionale nella forzatura perpetrata in Consiglio dei ministri e in Parlamento quando si è voluto inserire la questione dell’inceneritore di Roma. Abbiamo provato a modificare quel provvedimento”, ha detto, sottolineando che “la strada dell’incenerimento non può essere la prima soluzione per una problematica così complessa. Non risolve la vera emergenza degli italiani, che è l’impennata del prezzo dell’energia”.

Le richieste del Movimento e la risposta attesa di Draghi – La tensione tra Draghi e il Movimento 5 stelle è molto alta da settimane. La settimana scorsa, durante un incontro che avrebbe dovuto essere risolutivo, Giuseppe Conte ha consegnato al premier una lettera con i 9 punti sui quali il M5s si aspetta una svolta entro fine luglio. All’interno si parla di salario minimo, reddito di cittadinanza e ritorno al decreto dignità (qui il testo completo). Proprio in questi giorni, stando alle ultime indiscrezioni, dovrebbe arrivare un segnale dal presidente del Consiglio. Martedì ad esempio, Draghi vedrà i sindacati per parlare di lavoro e al centro si ci sarannno alcuni dei tempi più delicati per i 5 stelle, dal taglio del cuneo fiscale al salario minimo.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Covid: Speranza: “Subito la quarta dose per gli over 60”

Lo ha annunciato il ministro Speranza

 

Il ministro Roberto Speranza
Ecdc e l’Ema hanno aperto alla somministrazione della quarta dose anche alle persone sopra i 60 anni. Già nella giornata di oggi 11 luglio adegueremo le nostre linee guida, circolari e indicazioni a questa determinazione. Apriremo immediatamente sui nostri territori la somministrazione della quarta dose anche alle persone sopra i 60 anni”. Lo ha dichiarato il ministro alla Salute Speranza a margine del Congresso nazionale Uil a Roma, come riporta anche TgSky24. Fino ad ora erano coinvolti per la quarta dose gli over 80 e i soggetti fragili. 

Anche gli Hub lombardi e Comaschi dovranno organizzarsi: secondo le stime sono 1,8milioni i lombardi tra i 60 e gli 80 anni che potranno fare la quarta dose avendone già fatte tre.

Per quanto riguarda chi non ha ancora 60 anni per ora, precisa l’Ema “…non ci sono prove chiare a sostegno della somministrazione di una seconda dose di richiamo a persone di età inferiore ai 60 anni che non sono a maggior rischio di malattia grave. Né ci sono prove chiare a sostegno della concessione di un secondo richiamo precoce agli operatori sanitari o a coloro che lavorano nelle case di cura a lungo termine a meno che non siano ad alto rischio. Tuttavia, è probabile che i residenti nelle case di cura a lungo termine siano a rischio di malattia grave e dovrebbero essere presi in considerazione per dosi di richiamo in linea con le raccomandazioni nazionali”. 

Fonte: Qui Como

Rapporto annuale Inps, Cavallaro (Cisal): quadro desolante

Sicilia, Cronaca

Francesco Cavallaro

“Il quadro desolante che ci presenta il rapporto annuale Inps è la conferma di quanto sosteniamo da tempo. Un quadro fatto di lavoro povero e, di conseguenza, pensioni povere. E’ arrivato il momento di intervenire”. Lo riferisce il Segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, dopo la presentazione della relazione dell’Istituto di previdenza sociale questa mattina alla Camera. “Serve più lavoro buono ed una riforma complessiva del sistema previdenziale che dia dignità a chi ha lavorato una vita e che oggi, più di ieri, sta subendo pesanti ed evidenti ripercussioni a causa del repentino aumento del costo della vita. Il quadro normativo attuale è inadeguato: costringe le persone a lavorare fino all’ultimo giorno utile e blocca il ricambio generazionale. Riaprire subito il dialogo con tutte le parti sociali”.

Fonte: La Gazzetta del Sud

Morto Angelo Guglielmi, storico direttore di Rai3

Aveva 93 anni ed era un intellettuale prestato alla tv: dalla fondazione del Gruppo 63 con Eco e Sanguineti a programmi come Blob, Avanzi, Quelli che il calcio

 

 

E’ morto a 93 anni Angelo Guglielmi, il critico letterario e saggista divenuto poi dirigente Rai. Sotto la sua direzione, tra il 1987 e il 1994, Rai3 è diventata una rete diversa, che ha visto crescere personaggi e programmi che hanno segnato la storia della tv pubblica italiana: da Augias a Santoro, dalla Dandini a Fabio Fazio. Ma forse più significativo è l’elenco delle trasmissioni di quel periodo: Blob, Avanzi, Quelli che il calcio, Telefono giallo, Samarcanda, Chi l’ha visto, Un giorno in pretura.

Nato ad Arona nel 1929, Guglielmi è stato anche un protagonista della scena critica e letteraria italiana, con Umberto Eco ed Edoardo Sanguineti ha fondato il Gruppo 63, proposta di avanguardia che ha poi giocato un ruolo centrale nella definizione dell’idea stessa di cultura nel nostro Paese. Dal 1995 al 2001 è stato presidente e amministratore delegato dell’Istituto Luce. Dal 2004 al 2009 ha svolto il ruolo di assessore alla cultura del Comune di Bologna.

In occasione dei suoi 90 anni uscì la sua ultima fatica letteraria (edita da La Nave di Teseo), ‘Sfido a riconoscermi – Racconti sparsi’. Un racconto fitto di incontri letterari e personali: da Gadda ad Arbasino, da Calvino a Eco, da Moravia a Pasolini dal Neorealismo ai reality in tv. “Io non ho mai scritto di me – spiegava nel libro – ho in odio l’autobiografia, ritenendola il male degli ultimi trent’anni della narrativa italiana, ma sento il bisogno di esternare alcuni ricordi della mia vita di bambino e di adolescente. Giacché molte cose non tornano nella mia vita, e ciò che pare certo diventa pericolante né impedisce esiti finali indesiderati. Forse il contenuto di quei ricordi ci fornisce qualche luce di chiarimento”. 

Fonte: Quotidiano.net

Totti e Ilary si separano: matrimonio finito dopo 17 anni

L’indiscrezione di Dagospia: una decisione presa insieme. Le nuove relazioni dell’ex capitano della Roma e della Blasi

 

Roma, 12 luglio 2022 – Dopo tante smentite l’annuncio ufficiale: Totti Ilary si separano. Almeno secondo Dagospia. La notizia arriva come un fulmine a cielo quasi sereno. Le nuvole si erano addensate mesi fa quando iniziarono a circolare le voci di una crisi, con tanto di presunta nuova fiamma del Pupone. Voci che la coppia aveva però rispedito al mittente con insistenza. La separazione, stando a quanto anticipa il sito di Roberto D’Agostino, sarebbe consensuale: alle 19 di oggi dovrebbe uscire un comunicato congiunto. 

L’ex capitano della Roma e Ilary Blasi sono sposati dal 2005, hanno tre figli: Christian, Chanel e Isabel. 

“Tutte fake news”, protestava Totti in un video sui social commentando i siti di news tappezzati di articoli sulla rottura con Ilary. Era febbraio e Repubblica.it aveva appena spiattellato nome e cognome del presunto nuovo flirt del capitano. Tale Noemi Bocchi, comparsa anche in una foto sugli spalti dell’Olimpico sopra al Pupone. Segni particolari: bionda come Ia Blasi e amante del padel, la passione dell’ex numero 10.

Oggi viene messa la parola fine, nero su bianco, a uno dei legami più invidiati del jet set: a confermare che qualcosa di vero, amante o no, c’era. Perché 17 anni di matrimonio difficilmente si cancellano in quattro mesi.

Totti e Noemi Bocchi

Il settimanale ‘Chi’ pubblicherà nel numero in edicola da mercoledì le immagini esclusive che confermano il legame fra Francesco Totti Noemi Bocchi. Secondo quanto riportato da ‘Chi’, due giorni fa Totti è stato a casa di Noemi dalle 20 e 30 alle 2 e 30 di notte, accompagnato da un amico a bordo di una Smart. L’ex capitano è andato a casa della donna, lasciando la propria auto in un parcheggio e facendosi portare dall’amico. E poi, sempre insieme con lui è tornato a riprendere la propria macchina a notte fonda.

‘L’isola dei famosi’. Così quando Totti ha smentito la crisi, la rottura era già in atto, ma il numero uno della storia della Roma ha cercato di fare il possibile fino all’ultimo per proteggere i figli”

Fonte: Quotidiano.net

Per tutte le info: info@roma-news.it

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