Avviso meteo per caldo intenso africano nei prossimi giorni. Temperature fino a 40°C e afa alle stelle con elevato disagio fisico
Settimana con caldo intenso, fino a 40°C e afa alle stelle.
Sono avvisi meteo che dovrebbero caratterizzare la seconda parte del mese di luglio o la prima metà di agosto, quelle più soggette statisticamente a ondate di caldo di una certa intensità e invece ci ritroviamo a farlo a giugno e pure per la seconda volta. La settimana che sta per iniziare sarà caratterizzata da temperature roventi e afa elevata pressoché ovunque con massime che potranno raggiungere o persino superare la soglia dei 40°C. I picchi più elevati attesi sulle pianure interne come la Val Padana, il Tavoliere, il Medio Campidano e le colline delle regioni centrali ma farà molto caldo anche altrove e l’umidità elevata lungo i litorali seppur in presenza di temperature più basse farà aumentare notevolmente la temperatura percepita. Soltanto nel weekend ma è da confermare, il transito di un fronte temporalesco potrebbe portare un calo termico. A tutti raccomandiamo di limitare al massimo le attività all’aperto, di bere molto, di consumare molta frutta e verdura ma soprattutto parsimonia nell’uso dei climatizzatori che potrebbero sovraccaricare la rete causando gravi blackout elettrici. Vediamo i valori che dovremo aspettarci:
TEMPERATURE LUNEDÌ: inizio settimana già molto caldo al Nord, sul medio Adriatico e in Sardegna dove sono previste punte fino a 36/37°C con 38°C non esclusi seppur isolati. Caldo anche al Sud con temperature sopra media ma di poco. Afa elevata su tutta la costa e l’entroterra tirrenico come anche sull’alto Adriatico e sul Cagliaritano. Massime fino a 35°C a Milano, Bologna e Firenze, 32°C a Roma, 28°C a Napoli, 31°C a Napoli.

TEMPERATURE MERCOLEDÌ: dopo un martedì che vedrà un ulteriore e generalizzato rialzo, il mercoledì si mostrerà particolarmente caldo sull’Emilia Romagna, le zone interne del Centro, la Sardegna, la Puglia e le zone interne di Calabria e Sicilia. Punte di 40°C potranno interessare le pianure interne della Sardegna e il Tavoliere, non esclusi valori vicini ai 39°C anche sulla bassa Padana. Afa particolarmente elevata lungo l’area tirrenica e a tratti sul medio e alto Adriatico. Massine fino a 32°C a Milano, 37°C a Bologna, 38°C a Firenze, 34°C a Roma, 31°C a Napoli, 33°C a Bari.

TEMPERATURE VENERDÌ: dopo un giovedì che vedrà caldo ancora intenso ovunque, venerdì l’anticiclone africano rincarerà la dose soprattutto al Sud. Valori fino a 40°C potrebbero interessare l’Emilia Romagna, la Sardegna, la Sicilia, la Calabria, la Puglia, la Basilicata. Afa ancora molto elevata lungo l’area tirrenica. Massime fino a 35°C a Milano, 39°C a Bologna, 36°C a Firenze, 37°C a Roma, 33°C a Napoli, 36°C a Bari

TEMPERATURE WEEKEND: se confermato il passaggio temporalesco della giornata di sabato, il nord e buona parte del Centro potrebbero vedere un ridimensionamento delle massime mentre al Sud il caldo sarebbe ancora intenso con punte anche superiori ai 40°C. Domenica ma questo dipenderebbe in larga misura da ciò che accadrà sabato la diminuzione potrebbe interessare anche il Sud
Fonte: 3B Meteo
Di Maio sotto accusa dai vertici M5s, ma nessuna espulsione
ROMA. – Luigi Di Maio finisce nel mirino del consiglio nazionale del Movimento per aver criticato aspramente il no a nuove armi all’Ucraina. Ma per ora non si parla di una sua espulsione. Il leader, Giuseppe Conte, durante la riunione convocata d’urgenza per discutere dell’accaduto, si dice molto rammaricato dalle parole usate dal titolare della Farnesina sulla sua stessa forza politica. E, alla fine, deve mediare tra l’ala più dura del M5s, secondo cui il il ministro degli Esteri si sarebbe allontanato dalle origini e avrebbe ormai altri progetti e chi invece spinge per ricomporre la frattura.
Nel corso delle quattro ore di riunione notturna – in parte in presenza, in parte in videoconferenza – con i 14 componenti del Consiglio, viene ribadita la linea sulla risoluzione che dovrà essere votata al Senato martedì, in concomitanza con le comunicazioni del premier Mario Draghi prima di partire per Bruxelles: il Movimento continuerà nella mediazione con il resto della maggioranza sulla risoluzione unitaria, ribadendo la centralità del Parlamento, ma senza creare problemi.
Dunque, nessun riferimento alle armi, ma ad una de-escalation militare e alla centralità del Parlamento. “La linea euroatlantica non è mai stata messa in discussione”, la bozza redatta da alcuni senatori pentastellati che chiedeva lo stop alle armi a Kiev, “non è mai stata condivisa”, sottolinea uno dei partecipanti al vertice.
Era stato proprio questo documento, una volta messo in circolazione, a scatenare lo scontro. “Ci disallinea dall’alleanza della Nato e dell’Ue” e “se ci disallineamo dalla Nato mettiamo a repentaglio la sicurezza dell’Italia”, aveva commentato, durissimo, Di Maio. Attirandosi le ire dei contiani, in particolare del vicepresidente del Movimento, Riccardo Ricciardi, che lo aveva definito “un corpo estraneo” auspicando provvedimenti.
Di qui l’ipotesi, rimbalzata per tutto il giorno, di un’espulsione (o auto-espulsione) del ministro degli Esteri. Che da parte sua non ha fatto alcun passo indietro. E nemmeno il Consiglio nazionale – che comunque tecnicamente non avrebbe potuto farlo – pare voglia seguire questa strada. Almeno per ora. In mattinata dovrebbe essere divulgata la nota finale delle riunione. Lo scontro appare solo in stand-by, in attesa di poter deflagrare in un momento meno delicato per il Paese.
Fonte: La Voce d’Italia
Incidente a Roma: muore il broker dei vip Massimo Bochicchio | Era accusato di truffa ai danni di Lippi e Conte
L’uomo era agli arresti domiciliari e stava affrontando un processo con l’accusa di aver raggirato decine di personaggi famosi
É morto carbonizzato a seguito dell’esplosione della sua moto, dopo un violento impatto contro un muro dell’aeroporto di Roma Urbe, in via Salaria.
La vittima è Massimo Bochicchio, il broker dei vip accusato di avere raggirato un folto gruppo di personaggi famosi che lo avevano portato poi a processo. Una trentina le denunce, tra queste quelle di Antonio Conte e di Marcello Lippi.
L’incidente mortale si è verificato a due giorni dalla terza udienza del processo che lo vedeva come imputato per aver promesso di far lievitare il denaro delle sue presunte vittime prima di sparire. Dopo la cattura all’estero, era stato sottoposto in Italia agli arresti domiciliari. La mattina dello schianto si trovava fuori casa perché aveva ottenuto un permesso.
Proprio lunedì, era in programma a piazzale Clodio l’udienza in cui è imputato. In base a quanto si apprende Bochicchio è morto sul colpo. Il broker era accusato di avere truffato, oltre all’ex allenatore della Nazionale Marcello Lippi e l’attuale tecnico del Tottenham Antonio Conte, anche l’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy. Sono in corso ulteriori verifiche per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Fonte: TGCom 24
Il 20 giugno Giornata Mondiale del Rifugiato
La protezione non si esaurisce nell’accesso all’asilo, ma si manifesta concretamente attraverso un processo equo di integrazione sociale ed economica. E’ il messaggio dell’Unhcr per la Giornata mondiale del Rifugiato, mentre Caritas Internationalis esprime preoccupazione in tema di solidarietà internazionale
Il 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, “celebra il coraggio, la forza e la resilienza dei milioni di persone costrette a fuggire da conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani e persecuzioni, e ribadisce il loro diritto di essere protette e di ricostruire la propria vita in dignità, chiunque siano e da qualsiasi luogo provengano, sempre. La Giornata del 20 giugno è stato scelta per commemorare la firma della convenzione relativa allo statuto dei rifugiati da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Non solo asilo
La protezione non si esaurisce nell’accesso all’asilo, ma si manifesta concretamente attraverso un processo equo di integrazione sociale ed economica nel Paese di accoglienza. In questa Giornata Mondiale del Rifugiato, l’UNHCR si unisce a coloro che in Italia si mettono a disposizione per individuare soluzioni durature e sostenibili che permettano ai rifugiati di superare i traumi, mettere a frutto il proprio talento e contribuire al Paese che li ha accolti”.
La protezione passa per i diritti
“Non esiste protezione reale senza l’accesso effettivo ai diritti, l’integrazione e l’inclusione sociale, ed essi sono compito e responsabilità di tutta la società nel suo complesso”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Solo lavorando insieme – governo, società civile e settore privato – possiamo fare la differenza”. Si parlerà di protezione e integrazione il 20 giugno durante una tavola rotonda dal titolo “Rifugiati, dall’asilo all’integrazione: partnership e soluzioni innovative per una crisi senza precedenti” al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi, a Roma. Rappresentanti delle istituzioni, del terzo settore, del mondo accademico, rifugiati e del settore privato si confronteranno sui temi dell’integrazione e delle opportunità da offrire ai rifugiati in linea con il Global Compact sui Rifugiati. Durante la mattinata, inoltre, avverrà la consegna ufficiale della Maglia Rosa del Giro Donne 2022 dedicata a UNHCR.
L’appello della Caritas
Caritas Internationalis “leva la propria voce ed esprime preoccupazione per la mancanza di solidarietà internazionale nell’accogliere i rifugiati e i richiedenti asilo senza discriminazioni. Le richieste di sicurezza e di una vita dignitosa per i rifugiati sono rimaste per lo più inascoltate”. Nei primi mesi del 2022, più di 100 milioni di persone sono state forzatamente sfollate in tutto il mondo a causa di persecuzioni, conflitti, violenze o violazioni dei diritti umani e disastri climatici, registrando i livelli più alti di sfollamento mai osservati. “Oggi vediamo anche come questi fattori – afferma Caritas Internationalis – diventino concause degli spostamenti e non possano essere considerati separatamente”. Nel periodo 2019-2021, più di 8.436 migranti, compresi i richiedenti asilo, hanno perso la vita e 5.534 migranti sono scomparsi durante il viaggio. Inoltre, la sicurezza, la dignità e i diritti umani dei richiedenti asilo “sono a rischio, a causa di accordi che hanno creato muri fisici e legali attraverso l’esternalizzazione dei controlli alle frontiere regionali e dei processi di asilo esternalizzati”. Attraverso i corridoi umanitari, i membri della Confederazione Caritas di Europa, Medio Oriente e Africa hanno assistito, insieme con altre organizzazioni religiose, i richiedenti asilo vulnerabili in fuga da conflitti e violenze, affinché raggiungessero destinazioni sicure e comunità accoglienti dove poter ricominciare la propria vita. Hanno sostenuto il salvataggio e lo sbarco sicuro e protetto delle persone a rischio di vita nel Mediterraneo e in tutto il mondo.
L’iniziativa delle città italiane
Sono molte le città italiane che illumineranno un monumento simbolo in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato aderendo alla campagna dell’Unhcr’s #WithRefugees. Nelle notti del 19 e del 20 giugno il Teatro delle Muse di Ancona, la Torre metropolitana e la Fontana monumentale di Piazza Aldo Moro a Bari, la Porta San Giacomo di Bergamo, il Bastione di Saint Remy a Cagliari, il Balcone principale di Palazzo degli Elefanti a Catania, le Porte storiche (Torre San Niccolo, Porta alla Croce in Piazza Beccaria, Porta San Gallo in Piazza della Libertà, Porta al Prato, Porta Romana, Porta San Frediano) di Firenze, Porta Elisa a Lucca, la Mole Antonelliana a Torino e la Fontana del Nettuno a Trieste si tingeranno di blu in un’espressione di solidarietà con i rifugiati e per ribadire il loro diritto di essere protetti e di ricostruire la propria vita in dignità, chiunque siano e da qualsiasi luogo provengano, sempre. “I Comuni in Italia sono in prima linea nell’accoglienza e nell’integrazione dei rifugiati – afferma Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino – Offrono sicurezza e, garantendo l’accesso ai servizi locali, all’istruzione e alle opportunità di lavoro, favoriscono la piena inclusione sociale dei rifugiati, gettando le basi per la costruzione di un futuro migliore.” In Italia sei comuni – Bari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino – hanno redatto e sottoscritto la Carta per l’integrazione dei rifugiati, elaborata insieme a Unhcr per potenziare la collaborazione fra le città sull’integrazione di chi è stato costretto a fuggire da guerre, violenze, persecuzioni e abusi dei diritti umani per cercare sicurezza in un altro Paese, favorendo lo scambio di pratiche, esperienze, strumenti e sviluppando i servizi già disponibili sui territori.
Fonte: Vatican News
Berrettini re del Queen’s, battuto Krajinovic 7-5 6-4
Berrettini, al ritorno dopo lo stop di 84 giorni per l’infortunio e l’operazione al polso, ha vinto tutti i 9 match disputati finora
ROMA – Matteo Berrettini ha vinto l’Atp 500 al Queen’s, per il secondo anno di fila. Il tennista romano, numero 10 del ranking mondiale (ma da domani uscirà dalla top 10) e numero due del seeding londinese, ha battuto in finale il serbo Filip Krajinovic, numero 48 al mondo, 7-5 6-4.
Berrettini, al ritorno dopo lo stop di 84 giorni per l’infortunio e l’operazione al polso, ha vinto tutti i 9 match disputati finora, trionfando a Stoccarda e al Queen’s, e 20 delle ultime 21 partite giocate sull’erba.
L’ERBA DI BERRETTINI È SEMPRE PIÙ VERDE, ORA TOCCA A WIMBLEDON
The king of the Queen’s. Lo chiamano “Erbettini” non per facilità di calembour, non più. Matteo Berrettini s’è operato al polso, è stato fermo 84 giorni, poi è sceso su un prato e non ha più smesso di vincere. Dopo Stoccarda, ecco appunto il Queen’s. Per il secondo anno di fila. Dalla finale persa a Wimbledon nel 2021 la sua erba è sempre più verde, i vicini se ne facciano una ragione come ha fatto il povero Filip Krajinovic, il trentenne serbo che prima di ritrovarsi in finale con lui mai aveva vinto una partita sulla superficie vegetale. Una resa incondizionata, dal secondo break all’undicesimo game in poi: 7-5, 6-3, le cifre d’un dominio fatto di ace e vincenti. Quella di Berrettini è una green economy, con numeri da record: ha vinto la 33esima partita su 39 giocate in carriera sull’erba, la decima su dieci in assoluto al Queen’s nella quarta finale consecutiva raggiunta negli ultimi quattro tornei giocati sul grass. Di più: è il primo tennista dell’era Open a vincere due titoli di fila nelle prime due apparizioni a un torneo, l’ottavo a fare il bis. Gli altri sette sono Andy Murray, Andy Roddick, Lleyton Hewitt, Ivan Lendl, Boris Becker, Jimmy Connors e John McEnroe. Gente così. Ecco con chi ha preso ad accostarsi il tennis italiano, grazie a Berrettini.
Gli italiani magari non ne hanno ancora piena coscienza, ma lui è un top ten bello e fatto. Non solo per classifica e continuità, ma anche per modi, atteggiamenti, comunicazione. E, soprattutto, per solidità tecnica e mentale. Sta lì mai per caso, vince tutte o quasi le partite che “deve” vincere. Proprio come è richiesto ai grandi giocatori per dirsi campioni. Le etichette si conquistano: il made in Italy di qualità. Si migliora sempre, ed è per questo che ora sull’erba produce il suo miglior gioco: non solo più servizio devastante e drittone. Ora si muove meglio in avanzamento, ha mano educata a rete, un back di rovescio profondo e affettato, e l’esperienza per variare tattica e ritmi quando la battuta non gira. Berrettini, dice il Queen’s, è adesso. A Londra, in questo momento. Non una promessa per il futuro, né un ricordo del passato prossimo. Berrettini è il presente. Lì dove tra poco ci sarà Wimbledon. Ai Championships senza ranking non potrà difendere i 1200 punti conquistati l’anno scorso. Ma i conti non contano. Ha un sospeso da saldare con la storia.
Fonte: Agenzia Dire
Per tutte le info: info@roma-news.it
Like (1)