Il Bauhaus e poi il papa. Ursula von der Leyen a Roma dopo il tradimento del Green Deal
Nonostante la batosta presa ieri dai popolari sul pacchetto verde, la presidente della Commissione europea va dritta per la strada green, che la porta oggi a Roma. Al Maxxi per il Bauhaus, e poi domani in visita dal papa
Oggi von der Leyen tira dritto sulla strada verde, che la porta nonostante tutto a Roma per il progetto green del Bauhaus. Nella capitale von der Leyen incontrerà, oltre al presidente della Repubblica, anche il sindaco Roberto Gualtieri, esponente del Pd che ieri ha spinto all’Europarlamento per il piano verde. Niente incontri in agenda invece con Roberto Cingolani, che nel governo Draghi ha la delega alla transizione ecologica ma ieri ha fatto dichiarazioni in sintonia con i popolari, per rallentare invece che spingere sulla transizione.
IL BAUHAUS E L’ITALIA
Nella capitale, e nel museo Maxxi, c’è l’appuntamento per il festival del New European Bauhaus. Il Bauhaus europeo è il progetto che la presidente della Commissione europea ha annunciato nell’autunno 2020, ed è inteso come uno spazio per artisti, scienziati, accademici volto a pensare un futuro verde e riabitare la quotidianità di oggetti e pratiche sostenibili. Il nome allude non a caso all’esperienza artistico-culturale di un secolo fa, che professava la gesamtkunstwerk, l’arte totale, interdisciplinare, che doveva investire ogni ambito dell’esistenza e dialogava con il mondo produttivo.
Francesca Bria, presidente del fondo nazionale per l’innovazione e impegnata nel progetto, spiega che coinvolge a tutti gli effetti anche il nostro paese, «anche i progetto del Pnrr devono avere lo spirito Bauhaus, anche se Bruxelles fa la strategia, poi però i progetti devono venire dal basso». L’idea è mobilitare «un ecosistema innovativo, con università, centri di ricerca, grosse aziende, start up con progetti innovativi per il clima…». L’appuntamento al Maxxi fa parte del festival del New European Bauhaus, fatto di appuntamenti fisici e anche virtuali.
L’ALTRA TAPPA IN VATICANO
Il cuore della visita della presidente sta comunque in Vaticano. La giornata di domani è dedicata all’udienza con il papa, alla quale seguirà un incontro di lavoro con il segretario di stato Pietro parolin, assieme all’arcivescovo Richard Gallagher. C’è da aspettarsi che la guerra in Ucraina sarà tra i temi trattati, visto l’impegno dichiarato di Bergoglio per la pace. Già oggi von der Leyen ha fatto un passaggio in vaticano.
Fonte: Domani
Mascherine al chiuso: dal 15 giugno via l’obbligo. Costa: “Ci sono le condizioni”
Il sottosegretario alla Salute: “Dal 15 giugno credo che andremo a rimuovere le ultime misure restrittive ancora in essere”
Mascherine al chiuso, dal 15 giugno via l’obbligo. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha confermato che ormai esistono le condizioni per rimuovere definitivamente questa misura di contenimento del Covid. “Dal 15 giugno credo che andremo a rimuovere le ultime misure restrittive ancora in essere – ha detto Costa nel corso della trasmizzione ‘Radio anch’io’ su Rai Radio 1 -. Mi riferisco all’utilizzo della mascherina nei luoghi al chiuso. Credo ci siano le condizioni”.
“L’obiettivo del Governo è creare le condizioni di convivenza con il virus – ha proseguito il sottosegretario Costa -, guai a pensare all’obiettivo del contagio zero. Sui luoghi di lavoro il Governo non ha più introdotto l’obbligo di mascherine al chiuso, quindi noi siamo passati da un obbligo a una raccomandazione. Poi sui luoghi di lavoro le singole aziende, attraverso protocolli condivisi con le organizzazioni sindacali, hanno condiviso di continuare l’obbligo dell’utilizzo della mascherina. Però, di fatto, non siamo più di fronte a un obbligo normativo”.
Fonte: Quotidiano Nazionale
Spiavano cittadini: intrusioni anche in palestre e piscine
Avvenivano in case e studi privati, ma anche negli spogliatoi di palestre e piscine, le intrusioni informatiche negli impianti di video sorveglianza scoperte dalla polizia che, nell’ambito di una operazione della polizia postale di Milano, ha disarticolato due gruppi criminali.
L’operazione con il coordinamento del Servizio Polizia Postale di Roma e della Procura della Repubblica di Milano, ha interessato 10 città su tutto il territorio nazionalee gruppi criminali spiavano persone in tutta Italia: un sistema finalizzato alla violazione, mediante intrusioni informatiche, di impianti di videosorveglianza installati per lo più in abitazioni private, ma anche in spogliatoi di palestre, piscine e studi privati è stato disarticolato dalla Polizia di Stato di Milano.
Le due distinte organizzazioni criminali che avevano in comune lo stesso obiettivo: violare i sistemi di videosorveglianza delle abitazioni private di cittadini inconsapevoli, o quelle, per esempio, dei camerini di grandi magazzini o degli spogliatoi di piscine e palestre.
Utilizzavano due gruppi social, uno ‘premium’, dove si potevano guardare immagini, anche di minori, che venivano condivise dagli amministratori, e un altro gruppo ‘vip’ dove – dopo aver ricevuto le credenziali per cifre irrisorie, circa 20 euro – ognuno poteva guardare ‘in diretta’ le immagini di una determinato impianto di videosorveglianza. Spiavano per poi monetizzare attraverso transazioni in criptovalute e servendosi prima di quello che viene definito il ‘facebook russo’, ossia il social network VKontakte, per poi passare su Telegram.
In totale sono 11 gli indagati, con 10 perquisizioni in altrettante città italiane, da Ragusa in Sicilia fino a Treviso passando per Roma e Milano.
Una delle due organizzazioni criminali aveva l’obiettivo di investire proventi illeciti in strumentazioni tecnologiche sempre più sofisticate. Per l’altra invece sono state scoperte transizioni finanziarie in criptovalute da 50.000 euro
Fonte: Ansa
Atac: mancano i treni…e anche il personale. Assenteismo dilagante. Svelata la nota interna dell’azienda
Roma. Proprio ieri ne avevamo parlato, anticipando in parte le enormi difficoltà e l’affanno in cui si trova al momento il sistema di treni metropolitani della Capitale gestiti da Atac. Oggi, poi, esce la nota interna dell’azienda che ”inchioda” letteralmente Atac rispetto alle proprie responsabilità. A svelarla è stata Repubblica, che ha citato uno degli ultimi report interni dell’azienda che sta circolando in Campidoglio.
La nota interna dell’azienda Atac
La nota è piuttosto eloquente, e dichiara apertamente che le stazioni della metro A, B e B1 sono chiuse per la «carenza strutturale di risorse necessarie per la copertura delle stazioni, unitamente al significativo tasso di assenteismo» causato dalle «prescrizioni mediche e significativo ricorso agli istituti di legge».