Ucraina, Draghi: «Sbloccare porti, rischio catastrofe alimentare»
“I nostri sforzi per prevenire una crisi alimentare devono partire dai porti dell’Ucraina nel Mar Nero. Dobbiamo sbloccare i milioni di tonnellate di cereali bloccati lì a causa del conflitto”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi, parlando alla Ministeriale Ocse a Parigi. “Gli sforzi di mediazione delle Nazioni Unite – ha sottolineato – sono un passo significativo, purtroppo gli unici. Dobbiamo offrire al presidente Volodymyr Zelensky le assicurazioni necessarie, che i porti non verranno attaccati. E dobbiamo continuare a sostenere i Paesi importatori, come sta facendo l’Ue”.
Il premier ha ricordato che l’Ue ha approvato “sei pacchetti di sanzioni”, che hanno dato un “colpo” significativo alla Russia, ma “affinché i nostri sforzi siano efficaci, devono essere sostenibili nel tempo e portare a bordo le economie emergenti e in via di sviluppo. Dobbiamo mettere la stessa determinazione che abbiamo messo nell’aiutare l’Ucraina nell’aiutare i nostri cittadini e quelli delle parti più povere del mondo”.
INFLAZIONE – L’inflazione in aumento nell’Ue non è frutto del “surriscaldamento dell’economia”, bensì di una serie di “choc” sull’offerta, sottolinea poi il presidente del Consiglio. Se dall’inflazione in Europa “escludiamo energia e cibo – sottolinea – l’aumento dei prezzi è la metà. Un balzo significativo, ma molto meno che negli Usa. In alcuni Paesi la core inflation è anche più bassa. In Italia è stata del 2,9% in maggio. La disoccupazione è appena sotto il 7% nell’area euro, mentre i consumi sono tutti sotto i livelli pre pandemia. Sono tutti segni che c’è ancora capacità non utilizzata nell’economia”. “Quindi, almeno nell’Ue, l’inflazione in crescita non è un segno di surriscaldamento, ma il risultato di una serie di choc all’offerta. I salari devono recuperare il loro potere di acquisto, ma senza creare una spirale prezzi- salari, che provocherebbe tassi di interesse ancora più alti”, conclude.
CLIMA – L’”emergenza” determinata dalla guerra in Ucraina “non deve essere una scusa per tradire i nostri obiettivi climatici, ma un motivo per raddoppiare i nostri sforzi”, dice Draghi. “La Covid-19 – continua – ha rivelato le fragilità dei sistemi sanitari. Vogliamo sostenere gli investimenti, per aumentare la preparazione alle pandemie. Accelerare la transizione energetica è essenziale. Dobbiamo ridurre la nostra dipendenza dalla Russia. Dobbiamo facilitare l’espansione delle energie rinnovabili, in Paesi a basso e alto reddito. Dobbiamo promuovere la ricerca e sviluppo in nuove tecnologie energetiche pulite. Questo significa rafforzare l’architettura per l’idrogeno verde, aumentare l’efficienza, sviluppare reti intelligenti”, conclude.
Fonte: Roma
Ucraina, Mattarella: guerra genera nuovo momento arresto e involuzione
“Con aumento dei costi a partire da quelli dell’energia”
“Dopo la crisi causata dalla pandemia e gli importanti segnali di ripresa anche nei comparti dei servizi, del commercio, del turismo, l’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta generando un nuovo momento di arresto e involuzione”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio all’assemblea annuale di Confcommercio.
“La rottura intervenuta negli ordinamenti della comunità internazionale – aggiunge Mattarella -, a partire dalla stessa Organizzazione Mondiale del Commercio, unita alla interruzione delle normali catene di valore basate sugli scambi, sta provocando forti tensioni, destinate e riflettersi anche sul mercato interno, con aumento dei costi, a partire da quelli dell’energia”.
Fonte: Askanews
Ucraina, Di Maio: Dialogo mediterraneo contro la crisi del grano
Alla Farnesina l’incontro tra il ministro degli Esteri e il direttore generale della Fao Qu Dongyu. «Possibili meccanismi finanziari per facilitare l’esportazione e strategie nazionali anti spreco»
«Possibili meccanismi finanziari per facilitare l’esportazione di derrate alimentari quando i prezzi delle materie prime sono particolarmente elevati e strategie nazionali per ridurre sprechi e perdite di cibo lungo tutta la filiera alimentare»: secondo quanto riferito dal ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, sono queste due delle “aree di lavoro” in cui si è strutturato il Dialogo ministeriale Mediterraneo sulla crisi alimentare, il cui primo incontro si è svolto oggi, 8 giugno, in Farnesina, e su cui i Paesi che ne fanno parte «continueranno a lavorare nei prossimi mesi, con un primo follow-up già a partire da fine giugno».
Il contesto è quello della guerra in corso in Ucraina e del conseguente blocco alle esportazioni di cereali e cibo dal Paese. A oggi circa 20 milioni di tonnellate di grano risultano bloccate nei silos ucraini. Di Maio, parlando in una conferenza stampa congiunta col direttore generale della Fao Qu Dongyu, ha esposto le coordinate della crisi e le conseguenze di questo impasse, che si aggiunge «agli effetti della pandemia di Covid-19. A oggi – ha detto – oltre 50 Paesi dipendono per almeno il 30 per cento dal grano ucraino e russo, con picchi fra il 70 e il 100 per cento in alcuni Paesi dell’Africa e del Mediterraneo, mentre a maggio il prezzo del grano è aumentato del 40 per cento rispetto al mese precedente. A oggi – ha continuato il titolare della Farnesina – 193 milioni di persone in 53 Paesi vivono una condizioni di grave insicurezza alimentare. Uno scenario, questo, mai visto prima».
Il ministro ha ribadito che «la sicurezza alimentare è una priorità per l’Italia» e che il nostro Paese «ha messo il tema al centro dell’agenda internazionale, come è evidente dalla Dichiarazione del G20 di Matera siglata l’anno scorso», durante l’anno di presidenza italiana del forum dei “20 grandi”. «In ambito G7 sosteniamo con convinzione l’alleanza globale sulla sicurezza alimentare e le iniziative per liberare il grano bloccato al porto di Odessa», ha aggiunto Di Maio.
L’incontro allaFarnesina, organizzato da Italia e Fao con la partecipazione dei governi di Turchia e Libano e la presidenza tedesca del G7, ha visto la partecipazione di rappresentanti di 24 Paesi e di sette organizzazioni internazionali.
Fonte: Roma Sette
Ucraina, Di Maio: “Minacce Medvedev non ci fermano, cerchiamo la pace”
“Campagna d’odio russa verso quei paesi che provano strada negoziale”

POLITICA (Roma). Quelle di Medvedev sono “affermazioni gravi” che fanno parte di “una campagna d’odio verso quei paesi che provano con tutte le loro forze una strada negoziale per arrivare alla pace. Queste affermazioni, insieme alle accuse alla stampa italiana da parte russa, non fanno che mistificare la realtà: credo si debba ricordare sempre che c’è un aggredito, l’Ucraina, e un aggressore, la Russia”. L’ha detto il ministro degli esteri Luigi Di Maio in conferenza stampa presso la Farnesina aggiungendo che “queste minacce non fermano assolutamente i nostri tentativi di arrivare la pace e i nostri sforzi in tutte quelle sedi dove è possibile ravvivare il negoziato”.
Fonte: Vivere Roma
Sofia, la bambina ucraina arrivata a marzo al San Raffaele di Roma è tornata a camminare
La piccola Sofia è tornata a camminare. La bambina ucraina arrivata ai primi di marzo al San Raffaele di Roma con gravi ferite, subite durante un attacco russo, è salva. La piccola ha fatto grandi progressi e ora riesce a camminare.
Era arrivata al San Raffaele di Roma in condizioni critiche, dopo aver perso tutta la sua famiglia nella guerra che ha sconvolto il suo Paese. Le resta solo la nonna che, come riporta l’Adnkronos che ha diffuso un video dei progressi della piccola, ha dichiarato: “La riporterò in Ucraina appena possibile, dal suo popolo e dai suoi amici. Ma ci mancherà l’Italia. Qui, i volontari e i medici l’hanno salvata“.
Fonte: Il Tempo
Roma, Summer Camp Atlantia4Ukraine: il servizio per tutte le mamme e i bambini rifugiati
L’evento durerà tutta l’estate, dal 13 giugno al 2 settembre, e verrà ospitato a Villa Fassini, una struttura verde di 24mila metri quadrati
Tutto pronto per la presentazione in Campidoglio, il 10 giugno, del primo “Summer Camp” dedicato alle mamme e ai bambini ucraini rifugiati a Roma. L’evento durerà tutta l’estate e offrirà questo servizio a circa 2000 persone nella splendida cornice di Villa Fassini. Il progetto è realizzato dall’associazione Atlantia insieme ai partner del terzo settore come Caritas nazionale, Sant’Egidio, Save The Children e Sport Senza Frontiere Onlus. Oltre al Comune della Capitale, collaboreranno anche il MAE, la Protezione Civile e l’Ambasciata Ucraina.
Tantissime attività ricreative e divertimento: il programma
“Credo che a fronte del dramma che stiamo vivendo dobbiamo fare di più: sono pienamente favorevole alla proposta di campi estivi per accogliere i bambini, un’iniziativa congiunta con le associazioni delle città ucraine. Roma aderirà” lo avevo detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nel corso della 149esima sessione plenaria del Comitato europeo delle Regioni in corso a Bruxelles. E così è stato.
Per tutta la durata dell’evento verranno offerte a rotazione attività ricreative, sport, yoga, corsi di lingua italiana, counseling e un’aula multimediale per bambini tra i 4 e 14 anni di età e le loro famiglie. Tutte le attività saranno diurne e si svolgeranno nei giorni feriali (lunedì – venerdì) indicativamente dalle ore 9.00 alle ore 17.00, con il pranzo incluso. Durante il Summer Camp le persone potranno aderire al programma #10Days4, che consente a loro di dedicarsi ad attività di volontariato fino a 10 giorni retribuiti all’anno.
Lo scorso 13 maggio è stato organizzato l’Open Day “Atlantia4Ukraine”, che ha visto coinvolte –grazie a #10Days4– circa 60 persone che hanno accolto la comunità di rifugiati ucraini a Roma presso una delle “Case” Atlantia, proprio Villa Fassini, da quel momento in poi denominata “Casa Ucraina”. Qui hanno trascorso una giornata di svago all’aria aperta insieme alle famiglie e a circa 500 mamme e bambini ucraini, inaugurando uno spazio che sarà dedicato a loro per il periodo estivo.
“Sarebbe bene se molte città e regioni italiane facessero la stessa cosa”
“Roma ricostruirà un edificio in Ucraina, forse una scuola. E sarebbe bene se molte città e Regioni italiane facessero la stessa cosa” tuona Gualtieri che poi aggiunge: “L’Italia ospita molti rifugiati e Roma accoglie migliaia di loro negli alberghi. Inoltre in una commovente gara di solidarietà centinaia di famiglie si sono registrate per dare accoglienza nella loro casa”. “Ma al di là del compito immediato per le sistemazioni e per l’accoglienza – continua il primo cittadino – il nostro obiettivo è mobilitare risorse per integrare i rifugiati con corsi di lingua, con la scuola e con i servizi sanitari che stiamo dedicando, in particolare, ai più fragili, con l’obiettivo di mitigare le conseguenze psicologiche e fisiche della guerra. E stiamo anche pensando a come sia possibile fornire un contributo concreto per la ricostruzione dell’Ucraina”, conclude Gualtieri.
Fonte: Luce
Per tutte le info: info@roma-news.it
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