Conte rilancia su Draghi, in arrivo una risoluzione M5S: “Non dobbiamo continuare a pensare che stiamo sconfiggendo la Russia con le sanzioni”
Il presidente dei Cinquestelle al forum Ansa: non ci si può ritenere appagati dalle conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo con l’embargo
ROMA. Per il sostegno all’Ucraina, «dopo tre forniture di armi l’Italia deve concentrare tutti gli sforzi per una soluzione politica». Lo dice il presidente del Movimento Cinquestelle, Giuseppe Conte, al forum Ansa. «Ora ci sembra che il nostro apporto sia più prezioso sul piano diplomatico». Il Movimento «ha detto sì alle sanzioni economiche e finanziarie, e continueremo a dire sì. Ma non dobbiamo continuare a pensare che stiamo sconfiggendo la Russia attraverso le sanzioni». Non ci si può insomma ritenere appagati dalle conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo con l’embargo: «Serve varare un energy recovery fund, con stoccaggi comuni: in caso contrario non si riuscirà a gestire questo momento di grande emergenza energetica».
E’ in arrivo una risoluzione parlamentare del gruppo M5S, che aprirà un nuovo capitolo delle tensioni con il premier Mario Draghi. Conte annuncia: «La risoluzione viene scritta dai parlamentari non voglio anticipare i contenuti, deve nascere dal dialogo tra le forze in Parlamento. La nostra posizione è chiara, l’Italia deve concentrare tutti gli sforzi per una soluzione politica, abbiamo contribuito con tre forniture di armi, ora ci sembra che il nostro apporto sia più prezioso sul piano diplomatico».
Le parole dell’ex premier non paiono distanti da quanto invocato da Mosca a più riprese. «Ho vissuto questi 100 giorni – dice Conte – con una forte preoccupazione, dopo due anni e più di pandemia non ci meritavamo questa guerra in Europa. Dobbiamo concentrare tutti gli sforzi per un negoziato in modo da costringere tutti, non solo le parti in conflitto, a sedersi intorno ad un tavolo fino a quando non sarà firmato un accordo onorevole che preveda la cessazione dell’ostilità, il ritiro delle truppe russe, una dignitosa soluzione politica».
Conte poi risponde anche sugli scenari dopo le elezioni italiane dell’anno prossimo: «Non metto in dubbio che ci siano alcuni protagonisti della vita politica che sperano che ci sia confusione in modo che siano sempre al centro delle danze,. Noi non possiamo augurarci un governo di unità nazionale dopo le elezioni. Il governo è nato prima per l’emergenza pandemica, ora c’è un’emergenza bellica. Ma un progetto politico da Leu alla Lega mi pare complicato da definire. Noi in modo costruttivo stiamo dando un contributo per andare avanti però nel contesto di un governo di emergenza».
Fonte: La Stampa
Fao: a maggio scende prezzo oli vegetali ma sale per grano e riso
E carne pollame, giù invece prezzi dei prodotti lattiero-caseari
A maggio l’indice Fao dei prezzi internazionali alimentari scende a maggio per oli vegetali e prodotti lattiero-caseari, mentre cresce per il grano, il riso e la carne di pollame. Secondo quanto riportato oggi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, i prezzi mondiali delle materie prime alimentari nel complesso sono leggermente diminuiti a maggio per il secondo mese consecutivo.
L’Indice Fao dei prezzi alimentari ha raggiunto una media di 157,4 punti a maggio 2022, in calo dello 0,6% rispetto ad aprile. L’indice, che tiene traccia delle variazioni mensili dei prezzi internazionali di un paniere di materie prime alimentari comunemente scambiate, è rimasto del 22,8% in più rispetto a maggio 2021.
L’Indice FAO dei prezzi dei cereali è aumentato del 2,2% rispetto al mese precedente, guidato dai prezzi del grano, che sono aumentati del 5,6% rispetto ad aprile e del 56,2% rispetto al valore corrispondente dell’anno precedente. I prezzi internazionali del grano, in media solo dell’11% al di sotto del record raggiunto nel marzo 2008, sono aumentati in risposta a un divieto di esportazione annunciato dall’India e alle preoccupazioni per le condizioni dei raccolti in diversi principali paesi esportatori, nonché per le ridotte prospettive di produzione in Ucraina a causa della guerra. Anche i prezzi internazionali del riso sono aumentati, mentre i prezzi dei cereali grezzi sono diminuiti del 2,1%, con i prezzi del mais che sono scesi ancora di più di pari passo con le condizioni del raccolto leggermente migliorate negli Stati Uniti d’America, le forniture stagionali in Argentina e l’imminente inizio delle principali raccolto di mais.
L’Indice FAO dei prezzi dell’olio vegetale è sceso del 3,5% da aprile, pur rimanendo nettamente superiore al livello dell’anno precedente. I prezzi degli oli di palma, girasole, soia e colza sono diminuiti, in parte a causa della rimozione del divieto di esportazione di breve durata dell’olio di palma da parte dell’Indonesia e della domanda in calo di importazione globale di oli di soia e colza a causa dei costi elevati degli ultimi mesi.
“Le restrizioni alle esportazioni creano incertezza del mercato e possono provocare picchi di prezzo e una maggiore volatilità dei prezzi, la diminuzione dei prezzi dei semi oleosi mostra quanto sia importante quando vengono rimossi e consentono alle esportazioni di fluire senza intoppi”, spiega Máximo Torero Cullen, capo economista della Fao.
Anche l’Indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è sceso del 3,5% su base mensile. I prezzi del latte in polvere sono diminuiti maggiormente, a causa delle incertezze del mercato dovute ai continui blocchi del COVID-19 in Cina, mentre le solide vendite al dettaglio e l’elevata domanda da parte dei ristoranti nell’emisfero settentrionale hanno impedito ai prezzi dei formaggi di scendere in modo significativo nonostante l’indebolimento della domanda di importazioni globali. Anche i prezzi del burro sono diminuiti a causa di una domanda di importazioni più debole e di un miglioramento delle forniture esportabili.
L’Indice FAO dei prezzi dello zucchero è sceso dell’1,1% da aprile, poiché un raccolto eccezionale in India ha favorito le prospettive di disponibilità globale. L’indebolimento del real brasiliano rispetto al dollaro USA, insieme al calo dei prezzi dell’etanolo, ha anche spinto al ribasso i prezzi mondiali dello zucchero.
Nel frattempo, l’Indice FAO dei prezzi della carne ha stabilito un nuovo massimo storico, aumentando dello 0,6% a maggio anche se i prezzi mondiali della carne bovina sono rimasti stabili e quelli della carne suina sono diminuiti. La crescita è stata guidata da un forte aumento dei prezzi internazionali della carne di pollame, che riflette le continue interruzioni della catena di approvvigionamento in Ucraina e i recenti casi di influenza aviaria in mezzo a un aumento della domanda in Europa e Medio Oriente.
Fonte: Askanews
Nuovo balzo di benzina e diesel verso i 2 euro
In alcuni distributori è già arrivata al prezzo pieno. A maggio aumenti enormi su tutta la spesa
La benzina ed il gasolio tornano a vedere aumentare i propri prezzi a livelli di fine febbraio, quando l’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina ha fatto lievitare la spesa. Lo denuncia il Codacons, che segnala la stangata sugli italiani che hanno deciso di spostarsi in auto per il ponte del 2 giugno. Ma si tratta solo di una delle voci di spesa con cui si stanno confrontando gli italiani: i prezzi al dettaglio registrano a maggio hanno segnato nuovi pesantissimi record, con alcune voci che segnano incrementi annui tra il +70% e il +100%.
Assoutenti, sulla base degli ultimi dati Istat sull’inflazione, ha stilato la mappa dei rincari che si sono abbattuti nell’ultimo mese sulle tasche degli italiani. A maggio il record dei rincari spetta ai biglietti aerei internazionali, che su base annua “sono aumentati del +103,3%” analizza Assoutenti. “L’energia elettrica è salita del +73,5% mentre per l’olio di semi occorre spendere il 70,2% in più. Il gas aumenta del +66,3% rispetto a maggio del 2021, il gasolio per riscaldamento del +47,5% mentre Gpl e metano salgono del +43,6%. In particolare nel comparto alimentare, oltre all’olio di semi, si registrano pesanti aumenti per burro (+22,6%), farina (+18,6%), pasta (+16,6%), ma costano molto di più anche il pollo (+13,8%), le uova (+12,3%) i gelati (+11,2%). Un situazione “insostenibile” che porterà i consumatori in piazza il prossimo 10 giugno per la ”protesta delle pentole vuote”.
“Anche il settore dei servizi – spiega Assoutenti – è segnato da sensibili aumenti delle tariffe: oltre ai voli internazionali che registrano il record del +103,3%, Assoutenti segnala aumenti per i traghetti (+22,7%), noleggio auto (+22,1%), voli nazionali (+21,4%), lezioni di guida, esami, patenti (+16,1%). Incrementi dei listini anche nel comparto del turismo: in vista della stagione estiva, le tariffe di Alberghi, motel, pensioni rincarano del +14,1%, i pacchetti vacanza internazionali del +8,6%”.
“La situazione dei prezzi in Italia è letteralmente fuori controllo, e per trovare una inflazione così elevata occorre tornare indietro di 36 anni – afferma il presidente Furio Truzzi – A causa dei rincari che si sono abbattuti sulle tasche degli italiani e con questo livello di inflazione, una famiglia di 4 persone si ritrova a spendere nel 2022 circa 2.753 euro in più su base annua. Solo per mangiare e come conseguenza dei fortissimi aumenti del comparto alimentare (+7,5% a maggio) un nucleo è costretto a spendere 562 euro in più all’anno”. Proprio per protestare contro il caro-prezzi e spingere il Governo ad attivarsi per tutelare consumi e potere d’acquisto, le associazioni dei consumatori scenderanno in piazza il prossimo 10 giugno per la manifestazione unitaria “Protesta delle pentole vuote”, che si terrà alle ore 11:00 con raduni e presidi a Roma in P.zza SS. Apostoli a Roma e contemporaneamente in tutti i capoluoghi regionali davanti alle Prefetture. In tale data le Associazioni presenteranno una piattaforma di interventi per calmierare i prezzi e combattere la speculazione, chiedendo al Governo di includere i rappresentanti dei consumatori tra le Parti sociali per confrontarsi sul contrasto alla povertà energetica, sul sostegno alle famiglie e ai soggetti più fragili, sulla determinazione e sorveglianza dei prezzi, sui carichi fiscali.
La ‘classifica’ dei rincari stilata da Assoutenti a maggio 2022
Voli internazionali +103,3%
Energia elettrica +73,5%
Olio di semi +70,2%
Gas +66,3%
Gasolio per riscaldamento +47,5%
Altri carburanti (gpl, metano, ricarica elettrica) +43,6%
Gasolio +25%
Traghetti +22,7%
Burro +22,6%
Farina +18,6%
Pasta +16,6%
Alberghi, motel, pensioni +14,1%
Benzina +13,9%
Pollo +13,8%
Uova +12,3%
Frutti di mare +11,5%
Gelati +11,2%
Verdura fresca +11%
Patatine fritte +10,4%
Pane +9,6%
Fonte: Caserta News
Roma, Cgil e associazioni il 9 giugno in piazza per la pace
Oltre 200 realtà con musica e artisti dalle 18 in p.za Vittorio
Fermare la guerra e praticare il disarmo, la giustizia sociale, ambientale e la solidarietà tra i popoli: con queste richieste Fiom, Flc e Cgil di Roma e Lazio, insieme a oltre 200 associazioni, circoli e spazi sociali della Capitale organizzano il 9 giugno nei giardini di piazza Vittorio una “grande manifestazione-assemblea pubblica per la pace insieme ai movimenti sociali, alle sensibilità pacifiste, alle varie anime della società civile impegnata per l’ambiente, i diritti, la giustizia sociale, ambientale ed ecologica”. Nell’iniziativa, cui interviene il segretario generale di Flc-Cgil Francesco Sinopoli, e che sarà chiusa dal segretario generale di Fiom Michele De Palma, si alterneranno sul palco gli interventi dei movimenti, delle associazioni e delle reti sociali, con la partecipazione di Luciana Castellina e Vauro Senesi, la lettura di poesie contro la guerra “Pace all’attacco” e la musica di Giulia Anania, Los Tres Saltos, Lavinia Mancusi insieme al fisarmonicista Mauro Menegazzi, Effekto, e gli Evil, un duo di Bafolk. Tra le sigle promotrici Anpi, Arci, la Casa internazionale delle donne, le associazioni studentesche e i Fridays for future, oltre alle carovane di solidarietà che hanno portato aiuti in Ucraina e aperto corridoi umanitari come Mediterranea e Stop the war now. La guerra in Ucraina, spiegano i promotori dell’iniziativa “si aggiunge ai tanti conflitti armati troppo spesso dimenticati presenti nel mondo e riapre nel cuore dell’Europa un conflitto drammatico, con effetti devastanti sulle popolazioni civili, per i bombardamenti, le distruzioni e gli esodi di massa di donne, uomini e bambini”. Sindacati, movimenti e reti sociali “si mobilitano contro la guerra, condannando l’invasione russa dell’Ucraina, ed esprimono la solidarietà al popolo ucraino attraverso aiuti umanitari, sostegno alla popolazione e ai progetti di accoglienza. Allo stesso tempo, convinti che la Pace si costruisce attraverso il negoziato, questo universo ha posto in essere iniziative che hanno provato a sollecitare una forte iniziativa politica e istituzionale del Governo Draghi e dell’Europa per arrivare a immediato cessate il fuoco e ad una Pace stabile in grado di garantire pace, giustizia e sicurezza all’Ucraina, alla Russia e all’Europa”. Invece. sottolineano “assistiamo sgomenti al tentativo di sovrapposizione politica di Europa e Nato. La diplomazia tace e all’escandescenza verbale dei capi di stato segue l’escalation militare, con la decisione dei governi degli stati aderenti alla Nato, tra cui quello italiano, e alcuni altri governi, di inviare armi all’Ucraina, invece di lavorare per il cessate il fuoco e per l’apertura di un negoziato. Questa scelta la giudichiamo: gravissima, senza sbocco, estremamente preoccupante e pericolosa”. La “smilitarizzazione” del dibattito politico e la pace sono, per le realtà promotrici dell’iniziativa “premesse indispensabili per continuare a lottare per un cambiamento del modello di sviluppo economico e sociale equo, giusto, aperto e ambientalmente sostenibile”.
Fonte: Askanews
Per tutte le info: info@roma-news.it
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