Roma Festa 2 giugno: in migliaia ai Fori Imperiali. Applausi ai medici e agli atleti paralimpici
Presenti alla prima sfilata post pandemia anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Draghi con la coccarda tricolore sul petto
A migliaia per assistere alla parata del 2 Giugno ai Fori Imperiali. Un’affluenza di romani e tantissimi turisti che non si ricordano nemmeno prima dei due anni di pandemia. Folla e affetto per un abbraccio non solo alle forze armate ma anche ai rappresentanti del settore sanitario del Paese che ha sfilato per la prima volta in rappresentanza di oltre un milione e mezzo di lavoratori dal 2020 in prima linea contro il Covid. E poi applausi agli atleti paralimpici, così come ai 300 sindaci guidati dal presidente dell’Anci Antonio Decaro, e ai reparti dei bersaglieri.
Un’ovazione ha accolto il secondo sorvolo delle Frecce Tricolori, preceduto da quello di una ventina di elicotteri di tutti i Corpi e le specialità, dopo quello nella prima mattinata sull’Altare della Patria quando il Presidente Sergio Mattarella ha deposto una corona d’alloro al sacrario del Milite ignoto. Dalla terrazza della caserma dei carabinieri di piazza Venezia una visione d’insieme suggestiva della sfilata alla quale hanno preso parte giovedì mattina oltre 5mila uomini e donne, in divisa e civili, delle forze armate e delle forze di polizia, nonché dei vigili del fuoco e della Protezione civile.
E quindi, ancora applausi al passaggio dei militari con le bandiere delle istituzioni europee, insieme con quella della Nato, seguiti dagli atleti del Gruppo sportivo Paralimpico della Difesa con il portabandiera, il tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare, ferito in Somalia mentre era in missione di pace. «Insieme a difesa della Pace» è proprio lo slogan di questa festa della Repubblica, il 76° anniversario ma anche il primo dopo l’emergenza sanitaria e quello con una guerra in corso proprio ai confini dell’Europa. Seguita con particolare attenzione anche la sfilata delle forze dell’ordine, di carabinieri, finanzieri e poliziotti, dei reparti speciali delle forze armate, di Esercito, Marina e Aeronautica, e ancora la polizia penitenziaria, i vigili urbani con una rappresentanza delle polizie locali di tutta Italia, e la Croce Rossa. Con l’apprezzamento finale per i ragazzi del Servizio civile universale.
Fonte: Corriere Roma
Desaparecidos: inchiesta a Roma per crimini di guerra sull’ex ufficiale argentino Carlos Malatto
L’ex ufficiale, insieme all’uruguayano Josè Nestor Troccoli, furono trovati nei loro nascondigli italiani grazie all’inchiesta della rubrica Spotlight di RaiNews24, “I 600 corpi”, condotta da Maria Elena Scandaliato e Alessandra Solarino
La Procura di Roma ha avviato un’inchiesta sull’ex tenente colonnello argentino, Carlos Malatto, in relazione a una serie di crimini che gli vengono attribuiti tra cui la morte di una trentina di persone, scomparse e uccise nell’ambito del “Piano Condor” attuato alla fine degli anni ’70 dalle giunte militari del Sudamerica contro gli oppositori politici.
Malatto ora ha 72 anni ed è cittadino italiano, vive a Furnari, in provincia di Messina, in Sicilia. Oggi il segretario di Stato dei diritti umani argentino, Horacio Pietragalla Corti, ha depositato ai pm capitolini nuovi documenti, una integrazione di denuncia, su 30 casi nuovi di vittime, morti tra il 1976 e il 1977 a San Juan, che si vanno ad aggiungere ad altri 8 su cui i magistrati di piazzale Clodio già indagavano. Delle 30 vittime, 7 furono uccisi e 23 rimasero “desaparecidos”.
L’inchiesta di RaiNews24
Si intitola “Desaparecidos” la puntata straordinaria di Spotlive, la rubrica di approfondimento di RaiNews24, in onda in diretta questa sera, mercoledì 1 giugno, alle 20.30. Ospiti d’eccezione proprio Horacio Pietragalla Corti, Segretario dei Diritti Umani del governo argentino e Vera Vigevani, del movimento delle Madres de Plaza de Mayo, associazione 24 marzo, madre nobile della repubblica Argentina. La trasmissione sarà incentrata sui due ex ufficiali sudamericani scappati in Italia, il militare argentino Carlos Malatto e Josè Nestor Troccoli uruguayano, sfuggiti ai processi per le stragi, e sulle decine di migliaia di sparizioni forzate avvenute nella seconda metà degli anni Settanta, una vera e propria strategia di sterminio passata alla storia col nome di Plan Condor.
La missione in Italia del Segretario ai Diritti Umani, Horacio Pietragalla Corti, è infatti dedicata proprio al processo che si aprirà a luglio contro Troccoli e sulla possibilità di processare in Italia anche Malatto, i due ex militari condannati in patria per crimini efferati. Spotlight li aveva trovati nei loro nascondigli italiani nell’inchiesta “I 600 corpi”, condotta da Maria Elena Scandaliato e Alessandra Solarino, frutto di una collaborazione tra Rainews24 e Telam, l’agenzia di stampa di stato Argentina che collabora anche alla realizzazione della diretta di Spotlive di questa sera.
Quanto è importante preservare la memoria affinché la storia non abbia a ripetersi? E’ questa la domanda chiave che Valentina dello Russo e Valerio Cataldi, caporedattore delle inchieste di Rainews24, porranno ai loro ospiti in studio. In Argentina, durante la dittatura dal 1976 al 1983, sono scomparse oltre 30mila persone.
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Emergenza incendi: a Roma e provincia 50 interventi vigili del fuoco
La siccità e il vento favorisce gli incendi di sterpi, fiamme anche vicino le case
Sono circa 50 gli interventi effettuati oggi dai vigili del fuoco sul territorio di Roma e provincia per incendi di sterpaglie, boschi e colture. La situazione – spiegano i vigili del fuoco – causata dalla mancanza di piogge e alimentata dal vento, favorisce gli incendi di sterpi e vegetazione secca.
In alcuni casi le fiamme sono arrivate vicino alle abitazioni come a Mentana, in via delle Vasche, e a Roma, vicino la stazione ferroviaria Prenestina.
Le aree più colpite dalle fiamme a Gallicano, Tivoli, Mentana, Anzio; e nella Capitale a Largo Levanna, in via del Frantoio, via Sepino, via Filetto e Ponte Marconi.
Fonte: Askanews
Alfredino, le svastiche fatte una settimana fa: nei video il teppista che ha colpito
La lapide della tomba del bimbo morto a Vermicino tornerà al suo posto dopo il restauro fra due-tre giorni. Le indagini puntano anche a chiarire se il blitz sia stato compiuto in concomitanza con qualche ricorrenza della famiglia Rampi
Chi ha tracciato svastiche e insulti sulla lapide della tomba di Alfredino Rampi e di altri familiari potrebbe aver agito la settimana scorsa. Non prima. Dagli accertamenti della vigilanza interna al cimitero monumentale del Verano, infatti, i simboli nazisti, così come la parola «drogato», con le freccette che indicano la foto di Riccardo Rampi, scomparso nel 2015, fratello del bambino morto nel pozzo di Vermicino il 13 giugno 1981, e un insulto sopra l’immagine della nonna dei due, non ci sarebbero stati prima.
Un primo punto da cui partire con le indagini in corso seguite dai carabinieri della compagnia Piazza Dante e del Nucleo informativo, che hanno già chiesto di poter acquisire le immagini della videosorveglianza di ingressi e uscite del Verano. Ma se fino a domenica, poco dopo la scoperta delle svastiche, si riteneva complicato esaminare migliaia di filmati, adesso con un periodo breve e circoscritto, c’è più ottimismo sulle possibilità di rintracciare il vandalo che per motivi ancora tutti da chiarire ha preso di mira la tomba del bimbo diventato un simbolo per tutta Italia.
Al momento chi indaga non si sbilancia troppo sulla matrice del gesto, che potrebbe essere stato compiuto anche da uno squilibrato, ma si guarda con attenzione anche alle ricorrenze che riguardano la famiglia Rampi in questo periodo, dall’anniversario della morte del bambino, appunto il prossimo 13 giugno, all’inaugurazione alla Garbatella sabato scorso del murale a lui dedicato, fino alla data del decesso di Riccardo Rampi, il 20 maggio di sette anni fa in una discoteca romana dove stava festeggiando con amici un addio al celibato. Fu stroncato da un malore, forse un infarto.
Intanto lunedì mattina i dipendenti dell’Ama in servizio al Verano hanno smurato la lapide con le svastiche per restaurarla senza causare danni ulteriori. L’intervento ha riguardato il loculo nel riquadro 85 del cimitero e per qualche ora, visto che i carabinieri non erano stati avvisati, c’è stato il timore che qualcuno potesse averla portata via. Il Campidoglio ha invece annunciato ieri sera che ci vorranno adesso due-tre giorni prima che la stele torni al suo posto.
E sempre ieri il «Centro Alfredo Rampi» ha espresso «incredulità e profondo sdegno per la profanazione della tomba di Alfredino e Riccardo Rampi. Vicini a Franca e Nando Rampi, feriti ancora una volta nella loro intimità dalla insensatezza e dalla scempiaggine di questo gesto. Nostro compito è anzitutto tutelare la famiglia Rampi, tutti i volontari e gli amici che si sono sentiti colpiti insieme a loro e, al contempo, la città di Roma e tutti gli italiani che hanno a cuore la storia di Alfredo».
Valsecchi acquista all’asta la casa di Pasolini e la dona al comune di Roma
L’edificio in via Giovanni Tagliere 3 nel quartiere Rebibbia è stato acquistato all’asta dal produttore cinematografico Pietro Valsecchi che la donerà a Roma Capitale
La casa romana di Pier Paolo Pasolini, dove il poeta ha vissuto all’inizio degli anni ’50 tornerà a vivere. L’edificio in via Giovanni Tagliere 3 nel quartiere Rebibbia è stato, infatti, acquistata all’asta dal produttore cinematografico Pietro Valsecchi che la donerà a Roma Capitale.
“È stato lo stesso Valsecchi – ha commentato il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – a darmi la notizia poco fa e a confermarmi che la casa sarà donata al Comune di Roma. Voglio ringraziare Valsecchi per questo bellissimo gesto d’amore nei confronti della città e di un grande intellettuale come Pasolini proprio in occasione dei cent’anni della sua nascita”.
Anche l’assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor ha espresso gratitudine nei confronti del produttore cinematografico. “Desidero ringraziare Pietro Valsecchi per la sua decisione di acquistare la casa di Pasolini e donarla al Comune. Appena entreremo in possesso dell’immobile lavoreremo per farne un luogo della memoria di quel grande scrittore che è stato Pier Paolo Pasolini”, ha detto.
AS ROMA E FENDI SIGLANO UNA PARTNERSHIP STORICA
L’AS Roma è lieta di annunciare una nuova partnership biennale con l’iconico marchio di moda italiano FENDI, un accordo che unisce per la prima volta le due aziende romane.
La prestigiosa maison di fama mondiale, con sede nella capitale italiana, fornirà un guardaroba ufficiale ai giocatori della prima squadra giallorossa per le stagioni 2022-23 e 2023-24, da indossare durante le partite nelle competizioni italiane ed europee.
“Questa partnership costituisce un nuovo step del Club verso l’eccellenza internazionale, mantenendo allo stesso tempo un senso profondo di appartenenza romana”, ha dichiarato Pietro Berardi, Chief executive officer dell’AS Roma. “Ciò che FENDI e l’AS Roma rappresentano insieme per la città di Roma, per la sua storia e le sue tradizioni parla da sé, ed è stato questo il principale motore della collaborazione che abbiamo creato”.
Serge Brunschwig, Presidente e Amministratore Delegato di FENDI, ha aggiunto: “Questa collaborazione senza precedenti tra FENDI e la AS Roma nasce da valori e origini comuni, in una celebrazione della città di Roma e di due aziende che vi sono nate, l’una poco dopo l’altra: FENDI nel 1925 e l’AS Roma nel 1927”
Silvia Venturini Fendi, Direttore Artistico FENDI Accessori e Linea Uomo, ha disegnato outfit formali e casual che rappresentano i codici FENDI di tradizione e innovazione, con un’attenzione speciale all’artigianalità.
La palette e il fil rouge della collezione è il blu scuro, simbolo di eleganza e raffinatezza, accentuato dai colori iconici giallo e rosso dell’AS Roma e della sua città. I materiali utilizzati sono tutti di altissima qualità e tutti Made in Italy.
“L’idea dietro questa collaborazione è di reinterpretare codici e valori di FENDI e dell’AS Roma, creando un punto d’incontro tra lo sport e il mondo della moda attraverso un denominatore comune: le radici romane e un forte legame con la Città Eterna” ha aggiunto Silvia Venturini Fendi.
I look FENDI saranno presentati all’inizio della stagione calcistica italiana 2022-23, con un lancio ufficiale previsto per la fine di agosto 2022.
Fonte: AS Roma
Per tutte le info: info@roma-news.it
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