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#NotMyTaxonomy: Ambientalisti a Roma manifestano contro il progetto di tassonomia “verde” dell’Unione europea

Attivisti di diverse realtà ambientaliste, da Legambiente, Fridays For Future a Ultima Generazione, hanno sfilato per le strade di Roma, uniti nello slogan “NotMyTaxonomy”- non è la mia tassonomia – per manifestare contro il progetto di tassonomia verde dell’UE, che tra giugno e luglio verrà votato a Strasburgo.

Il corteo è partito dal Colosseo alle ore 16, in contemporanea con quello di Milano e di altre città europee. Alle ore 17.00 i manifestanti hanno raggiunto Piazza SS Apostoli, dove è stata inscenata una partita di calcio con la Terra al posto di un pallone, giocata dagli attivisti con le maschere di diversi Presidenti delle cancellerie europee e circondati da fumogeni verdi.

Secondo la coalizione di sigle che aderisce alla protesta, l’approvazione dell’attuale progetto di Tassonomia verde UE si configurerebbe quale grande operazione di greenwashing dietro cui, in realtà, si nasconde un gravissimo attacco alle fonti rinnovabili, dal momento che per decenni distoglierebbe i potenziali investimenti da energie pulite, reti e accumuli verso le infrastrutture del gas e possibili nuove centrali nucleari, condannando i cittadini europei all’utilizzo o di una fonte inquinante e climalterante o ad una rischiosa almeno fino al 2050/60, tempi incompatibili persino con gli obiettivi climatici europei.

La soluzione, sostengono le organizzazioni ambientaliste, risiede in interventi concreti per l’efficienza energetica, la riduzione dei consumi e la diffusione delle energie rinnovabili, ad oggi ancora in larga parte bloccate nel nostro Paese, oltre ai necessari investimenti su reti e accumuli, compresa la valorizzazione dei pompaggi esistenti.

” La proposta di modifica della Tassonomia che equipara gas e nucleare alle fonti rinnovabili appare come l’ennesimo tentativo di ritardare la conversione ecologica. Non essendo una guida credibile perderà così di qualunque senso per indirizzare gli investimenti privati. Oggi, scendendo ancora in piazza come gruppo trasversale di associazioni chiediamo per questo agli europarlamentari di rigettare questo atto delegato “, ha dichiarato Emanuele, coordinatore romano di Fridays for Future

Al termine della manifestazione, alcuni attivisti delle organizzazioni presenti hanno messo in atto un blocco stradale a sorpresa, bruscamente e repentinamente soppresso dalle froze dell’ordine. Tre attivisti di Ultima Generazione sono stati fermati, trascinati violentemente sul ciglio della strada bloccata, portati successivamente in questura e infine denunciati per violazione di foglio di via e resistenza a pubblico ufficiale. Quest’ultima denuncia è da ritenersi ingiustificata, dal momento che anche le testimonianze video fornite nella cartella linkata qui sotto, i manifestanti hanno opposto esclusivamente resistenza passiva.

Ultima Generazione si allinea a quanto dichiarato da Emanuele in rappresentanza di Fridays for Future, e ribadisce che la campagna di disobbedienza civile non si fermerà, e crescerà, finche le seguenti richieste, pertinenti con le posizioni della piazza di ieri, non verranno ascoltate ed esaminate:

1) interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale;

2) procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente e a creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili

Fonte: Pressenza

Papa Francesco al Regina Coeli: “invochiamo la pace per i responsabili delle Nazioni”

 

Non si può dare la pace se non si è in pace: lo ribadisce Francesco al Regina Coeli commentando le parole di Gesù all’ultima cena, espressione di un animo mite, sebbene toccato dalla paura.
È l’atteggiamento a cui invita il Papa: disinnescare le contese e tessere concordia – osserva – vale più di mille parole e tante prediche La catechesi di Francesco al Regina Coeli di oggi – dinanzi a circa 25mila fedeli – è dedicata al commento del Vangelo di questa domenica, che ci riporta alla scena di addio di Gesù durante l’ultima cena. E’ il momento in cui il Maestro lascia una sorta di testamento spirituale ai discepoli e dice: vi lascio la pace, vi do la mia pace (Gv 14,27). E’ un congedo che mostra tutta la mitezza che abita il cuore di Gesù, quella che siamo chiamati a testimoniare, spegnendo le tensioni e i conflitti della vita quotidiana – dice il Papa – chiedendo insistentemente allo Spirito Santo la pace per noi stessi, per chi ci è vicino, per i leader politici internazionali.
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Draghi chiama Zelensky: le tre direttrici per la pace in Ucraina

I due leader politici non si sentivano dal 27 aprile. L’Italia conferma gli sforzi per risolvere il conflitto

 

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Se c’è un Paese che deve cercare di ritagliarsi il ruolo da mediatore nel conflitto tra Russia e Ucraina, quello è l’Italia. Nei giorni scorsi, Repubblica ha pubblicato una roadmap in quattro punti, elaborata dal ministero degli Esteri italiano, per provare a ricomporre la crisi. Un’ipotesi coraggiosa, quella della Farnesina, ma non facilmente realizzabile.

Il piano di pace italiano prevede infatti un immediato cessate il fuoco, seguito da un accordo sulla neutralità dell’Ucraina, la sovranità di Crimea e Donbass (le due aree che interessano maggiormente il presidente Vladimir Putin in quanto ospitano la gran parte delle comunità russofone in Ucraina) e, infine, un nuovo patto sulla sicurezza internazionale che possa allontanare dall’Europa nuovi conflitti.

Attualmente, Kiev sta analizzando il piano e – tramite il portavoce del ministero degli Esteri, Oleh Nikolenko – ha fatto sapere di “apprezzare” lo sforzo di Roma, che “ha condiviso la sua visione dei modi per porre fine alla guerra della Russia”. Allo stesso tempo, ha avvertito, “qualsiasi decisione politica dovrebbe essere basata sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”.

Il nostro Paese ha dunque iniziato ad agire nelle nuovi vesti da paciere. Ed è in quest’ottica che va letto il colloquio che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto con il presidente Volodomyr Zelensky. Secondo quanto riportato dall’Ansa, il leader ucraino ha ringraziato il collega, per il suo “incondizionato sostegno al cammino” del suo Paese verso l’Ue.

Era dal 27 aprile che i due politici non si parlavano. Draghi ha rassicurato Zelensky, presentandogli le tre direttrici, come le definisce l’Ansa, che intende seguire. La prima via è quella delle sanzioni e “deve condurre l’Ue ad approvare quanto prima il sesto pacchetto di restrizioni”. La seconda strada riguarda “lo sblocco dei porti ucraini, per far riprendere le esportazioni di grano e scongiurare la “guerra del pane”, effetto collaterale del conflitto sul terreno”. La terza via, infine, prevede il sostegno dell’Italia “per garantire a Kiev uno scudo di protezione da ogni aggressione esterna, viste le sempre più remote prospettive dell’Ucraina di aderire alla Nato”.

Le proposte italiane sono improntate al realismo e qualcosa ha iniziato a muoversi. Piccoli segni di distensione che aprono spiragli di pace.

Fonte: Il Giornale

Ue a Italia: Pnrr essenziale, intervenire su catasto e cuneo

 

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L’attuazione del Pnrr per l’Italia è “essenziale”. Il Paese deve “limitare la crescita della spesa corrente” per una “riduzione credibile e graduale del debito” e “espandere gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale” ma anche, sul fisco, rivedere “le aliquote marginali e allineando i valori catastali ai valori di mercato”. Sono le raccomandazioni in arrivo domani dalla Commissione Ue anticipate da La Repubblica.”La pressione fiscale italiana sul lavoro – scrive l’Ue – è elevata” con aliquote marginali Irpef discontinue: mentre il “cuneo fiscale sul lavoro rimane alto”, altre fonti d’entrata sono “sottoutilizzate”. La Commissione – afferma La Repubblica – parte infatti dal presupposto che sono stati compiuti “progressi” per quanto riguarda i diritti sociali, in “materia di occupazione”, “riduzione della povertà” e negli “obiettivi di sviluppo sostenibile”.
    Le “pagelle” con le varie promozioni e bocciature sono in qualche modo orientate da una decisione ormai formalizzata: il Patto di Stabilità resterà sospeso anche il prossimo anno.
    “L’accresciuta incertezza e i forti rischi al ribasso per le prospettive economiche nel contesto della guerra in Europa, gli aumenti senza precedenti dei prezzi dell’energia e le continue perturbazioni della catena di approvvigionamento – si legge nel documento – giustificano l’estensione della clausola di salvaguardia”. Perché in questa fase di difficoltà determinata dalla guerra in Ucraina è indispensabile in tutta l’Unione “ampliare gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e la sicurezza energetica, e sostenere il potere d’acquisto delle famiglie più vulnerabili in modo da attutire l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia e contribuire a limitare le pressioni inflazionistiche attraverso misure mirate e temporanee”.
    Per l’Italia le principali “vulnerabilità” riguardano, appunto, il debito pubblico e la debole crescita. Che devono comunque essere messe sotto controllo con “politiche volte a raggiungere posizioni di bilancio prudenti a medio termine e garantire la sostenibilità del debito”. La Commissione dà atto al governo italiano che nel 2021 le misure assunte sono state “in linea” con le precedenti raccomandazioni e le previsioni del governo per i prossimi due anni sono sostanzialmente collimanti.
    Ora in presenza di una insufficiente riduzione della spesa corrente, serve concentrarsi sul Pnrr che potrebbe aumentare il Pil italiano dello 0,9 per cento rispetto allo scorso anno. “La piena attuazione del piano in linea con le tappe e gli obiettivi, aiuterà l’Italia a riprendersi rapidamente dalla ricadute della crisi Covid”, scrive la Commissione. Certo questo dipende “dall’eliminazione delle strozzature che bloccano gli investimenti” per la transizione verde e digitale ma anche dalla revisione del sistema delle tasse. Un tema sul quale oltre a sottolineare che il cuneo fiscale sul lavoro rimane alto si punta l’indice anche su uno dei terreni di scontro tra i partiti che sostengono il governo Draghi: il catasto. “I valori catastali – scrive la commissione Ue – sono in gran parte obsoleti” e le tasse sull’energia non promuovono “sufficientemente la transizione verso tecnologie più pulite”.

Tapirulàn, tutto quello che c’è da sapere sul primo film da regista di Claudia Gerini

L’attrice romana veste i panni di Emma, una counselor che lavora da casa correndo incessantemente sul suo tapis roulant, tra angosce quotidiane e fantasmi del passato che improvvisamente tornano a tormentare la sua vita.

 

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ESORDIO ALLA REGIA PER CLAUDIA GERINI

 Da attrice versatile e curiosa qual è, con alle spalle più di 30 anni di carriera, Claudia Gerini non poteva sottrasi alla sfida rischiosa della regia. Lo fa brillantemente  con il suo nuovo film dal titolo “Tapirulàn” (dal 5 maggio nei cinema) prodotto da Milano Talent Factory in associazione con Attitude e Big Tree Movie Entertainment, in collaborazione con Rai Cinema e Sky Cinema

LA TRAMA DEL FILM

Un’opera prima in cui  la stessa Gerini interpreta Emma una originale conseulor che comunica con i suoi molti clienti tramite uno schermo digitale collegato al suo tapis roulant di ultima generazione. Tanti pazienti, i suoi, a cui risponde puntualmente correndo nel suo enorme salone super luminoso da sembrare un acquario: c’è chi deve accettare e farsi accettare, chi ha un disturbo ossessivo compulsivo, chi ha i più tradizionali attacchi di panico, chi ha problemi con la rabbia e chi, infine, scambia il suo sito per una chat erotica. Rispetto a queste sincopate chiamate, Emma ha sempre una risposta, una rassicurazione, tranne quando a chiamare è la sorella minore (Claudia Vismara). Attraverso le molte videochiamate è inevitabile che, piano piano, iniziamo a conoscere anche un po’ di Emma, la sua vita, il suo passato, e anche ad intravedere un trauma che sembra averla bloccata per sempre nonostante gli studi di psicologia, bioenergetica è la sua ossessiva passione per la corsa.

CAST E PRODUZIONE

Nel cast del film sono presenti oltre alla stessa Gerini anche  Claudia Vismara, Stefano Pesce, Maurizio Lombardi, Corrado Fortuna, Clotilde Sabatino, Daniela Virgilio, Lia Grieco, Fabio Morici, Anita Kravos, Marcello Mazzarella e Antonio Ferrante.

Prodotto da Stefano Bethlen per Milano Talent Factory, in associazione con Claudia Gerini per Attitude e Antonio Baiocco per Big Tree Movie Entertainment, e in associazione con Christian Candela per Identivisuals e Roberto Righi per ML. Mentre soggetto e sceneggiatura portano la firma di Antonio Baiocco e Fabio Morici, con la collaborazione di Claudia Gerini. Produttore creativo del progetto è Fabio Guaglione, story editor è Luca Speranzoni, con la presenza dei Main partner Buddy Bank, di nuovo Identivisuals e Tecnobody, e la collaborazione di Chateau d’Ax.

 

 

Fonte: Sky TG24

Per tutte le info: info@roma-news.it

 

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