Roma. Aggredisce scaraventa a terra e rapina una donna: ladro inseguito da un passante
Ha aspettato che il denaro che una donna aveva da poco prelevato uscisse dalla bocchetta dell’ATM, poi ha aggredito la vittima, una pensionata di 68 anni. E lo ha fatto in modo così violento: l’ha strattonata, l’ha scaraventata a terra, poi si è dato alla fuga con un bel bottino a piedi. Questo è quello che è successo a Roma, in via Adriano Fiori, in zona Casal de’ Pazzi. Ma fortunatamente, ad assistere la terribile scena un cittadino, un operaio romano di 31 anni, che non si è voltato dall’altra parte e ha subito allertato il 112.
Il cittadino, che ha notato la scena, ha prima chiamato le forze dell’ordine, poi ha seguito il ladro, lo ha tallonato senza mai perderlo di vista. E questo ha consentito ai Carabinieri della Compagnia Roma Montesacro di arrestarlo.
Si tratta di un romano di 67 anni già conosciuto alle forze dell’ordine, trovato ancora in possesso delle banconote rubate. E ora dovrà rispondere di rapina aggravata ai danni della donna. L’arresto è stato convalidato, ma in attesa del processo il Tribunale di Roma ha disposto per il ladro l’obbligo di presentazione in caserma.
Fonte: Il Corriere della Città
Peste suina a Roma: la «zona rossa» estesa oltre il Gra fino a La Storta
Domani potrebbe arrivare la nuova ordinanza che allarga il perimetro dell’area di massima circolazione virale. In attesa del provvedimento sugli abbattimenti selettivi, si ipotizza la chiusura temporanea di parchi e ville per consentire la cattura degli ungulati
Potrebbe arrivare domani, al più tardi martedì, la nuova ordinanza regionale per contenere la diffusione della peste suina africana. È ormai certa l’estensione della zona rossa fuori dal Raccordo, nel quadrante nord tra via di Boccea, via della Storta e La Giustiniana mentre la frazione di Le Rughe, nel comune di Formello, al momento è fuori dal perimetro di massima circolazione virale. A breve dovrebbe arrivare anche il provvedimento del ministero della Salute sugli abbattimenti selettivi di cinghiali, che a Roma potrebbero comportare la chiusura temporanea di parchi e ville storiche per consentire le operazioni di cattura o la caccia agli ungulati, incompatibili per motivi di sicurezza con la presenza antropica.
Le catture per ridurre il sovrappopolamento (una femmina di cinghiale prolifica anche tre volte l’anno e ad ogni cucciolata partorisce una decina di esemplari) sono già previste dai piani di eradicazione, se non fosse che a differenza di Piemonte e Liguria, dove la peste suina si è diffusa all’interno delle aree boschive, a Roma gli animali grufolano tra i rifiuti dal Trionfale alla Camilluccia, dai Parioli al quartiere Trieste. Nella task force riunitasi venerdì, alla quale hanno partecipato la Regione, l’Ispra e il ministero della Salute si è fatto il punto su quali misure si possano replicare con analoghe modalità e quali, invece, debbano essere armonizzate con il contesto urbano (inattuabile, ad esempio, il divieto di portare fuori il cane).
Dopo il sesto caso positivo accertato, è probabile che gli abbattimenti non avvengano all’interno della zona rossa dove, considerata l’alta diffusione del contagio, scatterebbe comunque la selezione naturale ma nella «zona buffer» (cuscinetto) all’esterno. L’alternativa che provocherebbe minore sofferenza prevede la cattura e il trasferimento dell’animale in strutture veterinarie dove, dopo essere stato anestetizzato, viene soppresso con un’iniezione letale. Resta il tema della quota di depopolamento necessaria (secondo Coldiretti in provincia di Roma gli ungulati sono oltre 20mila, 100mila nel Lazio) e dello smaltimento delle carcasse. Gli ambientalisti, che già in passato si erano opposti alle misure di contenimento, hanno lanciato una raccolta di firme su Change.org (oltre 640 adesioni su un obiettivo di mille) per chiedere l’abrogazione del protocollo d’intesa siglato tra la Regione e la Città metropolitana per l’abbattimento dei cinghiali, che confligge con il regolamento comunale per la tutela dei diritti degli animali.
Fonte: Corriere Roma
Covid-19: l’ultimo farmaco è già disponibile nelle farmacie di Roma
Lo annuncia Federfarma dopo lo stop dovuto al fatto che il nuovo antivirale aveva il «bugiardino» solo in inglese. La medicina può essere prescritta dal medico di famiglia. Intanto ieri nel Lazio altri 3.394 casi. Il rapporto tra test e positivi è al 13,9%
È già disponibile nelle farmacie romane il nuovo farmaco antivirale, il Nirmatrelvir, per il trattamento precoce dei pazienti affetti da Covid-19. Il medicinale, che può essere prescritto dal medico di famiglia, ha vinto la sua battaglia anche contro la burocrazia. Lo annunciano da Federfarma Roma, l’associazione di categoria dei titolari di farmacie. Intanto ieri su 24.378 tamponi effettuati nel Lazio si registrano 3.394 nuovi positivi (37 in meno rispetto a venerdì); sono 5 i decessi (-2); 809 i ricoverati (-11) e 48 i malati in terapia intensiva (-3). Il rapporto tra positivi e tamponi è al 13,9%. I casi a Roma città sono 1.800.
Tornando al nuovo farmaco, dalla prima settimana di febbraio di quest’anno, la medicina sperimentale era disponibile per la terapia di pazienti adulti con infezione recente «lieve-moderata» che non necessitano ossigenoterapia e con fattori di rischio per lo sviluppo di Covid-19 «severa». Dopo aver superato i test della Food and drug administration (Fda) statunitense e dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), il farmaco ha ricevuto uno stop perché «il bugiardino» (il foglietto illustrativo contenuto in ogni confezione) era stampato solo in inglese. Federfarma Roma ha aggirato il problema sfruttando i documenti dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) messi a disposizione della Regione. In questo modo le farmacie hanno potuto cominciare a distribuire il farmaco in anticipo rispetto alle altre grandi città (ad esempio a Milano si comincerà domani). «Il decreto che ha autorizzato la commercializzazione è stato reso noto nel weekend di Pasqua – ricorda Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma – e abbiamo dimostrato in 36 ore di essere nelle condizioni di offrire il farmaco antivirale ai cittadini». Il foglietto illustrativo in italiano «è stato messo a disposizione dalla Regione che ha recepito i documenti direttamente dall’Aifa – aggiunge Cicconetti – e le farmacie avevano messo a punto la macchina distributiva. A quel punto c’è stato un altro rallentamento perché le confezioni destinate all’Italia non erano arrivate. Per fortuna la Regione ha anticipato e dirottato le confezioni del circuito ospedaliero verso le farmacie private e il meccanismo si è rimesso in moto». Così in ogni confezione i pazienti possono trovare in farmacia la terapia antivirale: 4 pasticche al giorno da assumere il prima possibile, in particolare per gli anziani.
Notte dei Musei: a Roma oltre 70 mila presenze
Campidoglio, 10 mila in più rispetto a ultima edizione del 2019
Dopo due anni di assenza dovuta all’emergenza sanitaria, la Capitale ha risposto con entusiasmo: sono oltre 70.000, infatti, i visitatori che hanno affollato dalle 20.00 alle 2.00 di notte i musei civici e gli altri spazi culturali della città che hanno aderito all’iniziativa promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata da Zètema Progetto Cultura”.
Lo afferma in una nota il Campidoglio sottolineando che c’è stato “un incremento di 10.000 partecipanti rispetto all’ultima edizione a Roma che si è svolta nel 2019”. Solo nel Sistema Musei di Roma Capitale si è registrato un afflusso di 35.000 partecipanti, in evidente aumento rispetto ai 25.000 del 2019. Tra i dati più significativi quelli del Museo di Roma a Palazzo Braschi dove sono entrati circa 5.300 visitatori, dei Musei Capitolini con circa 4.600 ingressi, dei Mercati di Traiano – Musei dei Fori Imperiali (circa 3.600 partecipanti) e della Centrale Montemartini (circa 2.700 visitatori). Il MAXXI ha fatto registrare un’affluenza di circa 2.500 unità, il Palazzo delle Esposizioni con circa 2.500 ingressi e il Polo Museale de La Sapienza Università di Roma, che all’interno dei suoi 17 musei aperti ha ospitato circa 12.000 visitatori. “Siamo molto soddisfatti per questa straordinaria edizione de La Notte dei Musei. Oltre 70.000 persone hanno partecipato a più di 100 eventi per la città. C’è una grande voglia di cultura, di bellezza e soprattutto di partecipazione.
È stata davvero una bellissima serata, un successo straordinario, segno di una città che rinasce” commenta il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Sono molto felice – aggiunge l’assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor – per la partecipazione massiccia dei romani a questa Notte dei Musei. Le decine di migliaia di persone che hanno affollato i tanti luoghi della cultura della nostra città sono il segno che la nostra proposta è stata apprezzata e che è andata a soddisfare un bisogno profondo e diffuso di bellezza e di condivisione, dopo il lungo periodo di distanza imposto dalla pandemia. È stata una bellissima ‘ouverture’ dell’Estate Romana che arriverà-
Fonte: Ansa
Mario Biondi: il pop romantico di un folle sognatore
In concerto al parco della Musica con i brani del nuovo album e vecchie hit: «Punto sul ritmo non su atmosfere sdolcinate»
«Il palco è sempre una sfida imprevedibile. Siamo partiti dalla Sicilia e ora Roma, una città che sa divertirsi e spero possa farlo in questo spazio di libertà ritrovata». Mario Biondi, l’artista dall’inconfondibile voce, in concerto domenica 15 maggio all’Auditorium.
Un ritorno in grande stile per il crooner catanese dalle molteplici anime musicali. Segnato da un tour e Romantic, un nuovo album sull’amore che si rifà al groove degli anni 70. «Speravo di non far sposare questo progetto con un periodo di guerra. Credo che una visione romantica della vita sia salvifica. Ha radici profonde che mi hanno aiutato, mostrandomi il lato migliore delle cose. In fondo sono un folle sognatore, a volte in modo quasi utopistico», esordisce. In scaletta brani cult, inediti e rivisitazioni con il jazz che sposa il soul. Tra questi spiccano Take It As It Comes, la versione inglese di Prendila così di Battisti e Ricuordate in duetto con Lina Sastri. «Puntiamo sulle atmosfere romantiche, non troppo sdolcinate. Un mix di sonorità e ritmo. Pezzi che mi hanno colpito e coinvolto. Sono cresciuto con i Pink Floyd e il rock. Ho amato visceralmente James Brown al quale ho sempre invidiato le spaccate esibite fino a settanta anni. Per me, due metri su 120 kg, sarebbe troppo impegnativo».
«“C’era un tempo in cui la gioia e la felicità regnavano sulla Terra, non esisteva guerra e ogni uomo conosceva il proprio valore, la propria forza”. È un verso da The Creator Has a Master Plan, una canzone che interpreta totalmente questo momento. Se conosci realmente la tua forza e non devi rivalerti sugli altri, sei un uomo che volge il suo sguardo alla pace».
Tanti anni di gavetta. Dalle prime esibizioni nelle piazze, a 13 anni, alle navi da crociera fino ai chilometri macinati in macchina. Il bilancio è positivo?
«Il mio mantra è “barra dritta e sguardo al futuro, andiamo sempre al meglio”. Non vivo di rimpianti e inutili sensi di colpa, pensando al passato. Sono un uomo pragmatico che cerca di portare a casa la vita, prendendosi tutti i suoi rischi. In questi ultimi due anni sono stato molto vicino alla mia famiglia e ai figli (ne ha nove, ndr). L’emergenza Covid-19 mi ha portato via alcuni cari amici e mi ha fatto stare abbastanza male. L’ho preso due volte. Due gradini e avevo il fiato corto. È passato, per fortuna».
La musica è ripartita con un boom di live.
«È un periodo musicale particolare con un cambio generazionale, come dice Renato Zero: “Troppi cantanti, pochi contanti”. C’è una sovrabbondanza di tournée. Quante persone vorranno vederci? È sempre un’incognita incredibile che accogliamo con fischi e successi».
Andrà a qualche concerto?
«Quando posso, mi rifugio nei piccoli club per sentire nuovi gruppi o quelli che sono in pista da anni, come Frankie & Canthina Band a Roma. Sono legatissimo alla Capitale e alla sua scena musicale. Per anni è stata la mia meta ideale. Pensavo anche di trasferirmi. Qui ho tanti amici, ricordi di serate impeccabili con Papik. Esibizioni da brividi nelle chiese romane con i cori gospel, insieme all’amica Antonella Cilenti. Mi sento anche un po’ il padre di alcune creature musicali».
Fonte: Corriere Roma
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