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Roma: investito da un’auto sul monopattino a Tor di Quinto. Muore soldato di 24 anni

L’incidente su viale Tor di Quinto. Il conducente dell’auto sotto choc è stato trasferito in ospedale

Ennesimo incidente mortale in monopattino. Un ragazzo di 24 anni, Matteo Taglienti originario del Frosinate, è morto dopo che il monopattino su cui viaggiava è stato centrato da un’auto in viale di Tor di Quinto. Il fatto è avvenuto poco dopo le 22, sul posto sono intervenute le pattuglie della Polizia Locale del III Gruppo Nomentano. Il 24enne, soldato dell’Esercito effettivo presso l’VIII Reggimento Lancieri di Montebello, è morto sul colpo, mentre il conducente dell’auto è stato trasferito all’ospedale Sant’Andrea in stato di shock. Per lui sono stati richiesti gli esami tossicologici di rito. Indagini sono in corso da parte dei caschi bianchi per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Posti sotto sequestro entrambi i mezzi. A quanto si apprende, l’impatto è avvenuto all’altezza del civico 118, non distante dall’ingresso della caserma dei carabinieri Salvo D’Acquisto e dallo stesso Reggimento. Nello schianto la Dacia Sandero, che viaggiava sulla carreggiata centrale in direzione fuori Roma e condotta da un italiano di 22 anni, ha buttato giù anche la palina di un impianto semaforico che è statao ripristinato nella nottata. Sconvolta anche la fidanzata del 22enne che sedeva sul lato passeggero. La ragazza, tuttavia, non ha avuto bisogno del trasporto in ospedale. Non è escluso che la vettura possa avere urtato da dietro il monopattino o che quest’ultimo fosse fermo al semaforo o lo stesse attraversando. Matteo, che prestava servizio nelle officine come meccanico, stava tornando in caserma ieri sera. Gli agenti sono ancora al lavoro per ricostruire esattamente la dinamica.  

Fonte: Il Messaggero

Roma: da oggi accesi nuovi varchi con telecamere. Si rischiano multe fino a 333 euro

L’attivazione delle telecamere nasce da una necessità di rendere più scorrevole il transito dei mezzi pubblici, dei bus, dei taxi o dei servizi di sharing eliminando l’intoppo dei veicoli non autorizzati in determinati tratti.

Da oggi in Centro, al quartiere Trieste, al quartiere Africano ma anche in periferia come il Laurentino si accendono le telecamere dei nuovi varchi collegate direttamente agli uffici della Municipale.

Solo gli autorizzati potranno transitare sulle corsie preferenziali. Per chi invece non rispetterà il divieto, è prevista una multa che può variare da un minimo di 88€ ad un massimo di 333. L’attivazione delle telecamere nasce da una necessità di rendere più scorrevole il transito dei mezzi pubblici, dei bus, dei taxi o dei servizi di sharing eliminando l’intoppo dei veicoli non autorizzati in determinati tratti.

L’assessore alla mobilità, Eugenio Patanè, ha sottolineato come questo provvedimento influisca “sia sulla competitività del Tpl rispetto all’auto privata, sia sul bilancio di Atac: aumentare la velocità commerciale comporta infatti notevoli risparmi anche dal punto di vista economico.”

Quindi attenzione alla nuova segnaletica che interesserà zone nuove ma anche quelle già dotate di telecamere, dove invece verrà rafforzato il controllo.
Le zone nuove sono: via Emanuele Filiberto direzione Manzoni; via Emanuele Filiberto direzione San Giovanni; viale Libia direzione Santa Emerenziana; via Libia direzione Gondar; via Cicerone direzione Cola di Rienzo; lungotevere dei Sangallo; via Vittoria Colonna direzione Ara Pacis; via Volturno direzione Termini; via Volturno direzione Cernaia; corridoio Laurentino direzione metro Laurentina; corridoio Laurentino direzione GRA; via dei Fori Imperiali/via San Pietro in Carcere; largo Corrado Ricci/via dei Fori Imperiali; viale Eritrea altezza via Sirte direzione Piazza S. Emerenziana; viale Eritrea altezza via della Marta direzione Piazza Annibaliano.

Le preferenziali che erano già dotate di telecamere sono invece: Via Nazionale/Largo Magnanapoli; Via Nazionale/Via Milano; Circonvallazione Cornelia/Via Pagano; Via del Tritone/Via Zucchelli; Via Aurelia/Via Mistrangelo; Via di Santa Maria in Cosmedin; Via Ostiense/Civ. 131; Via Ostiense/Piazzale Ostiense; Via dell’Amba Aradam; Via di Portonaccio; Via Catania/Via Lecce; Via Nomentana/Via di Sant’Angela Merici; Via Nomentana/Via XXI Aprile; Via Nomentana/Via Sacco Pastore.

Fonte: Radio Roma

Sisma: appartamenti pronti ma le famiglie di Amatrice vogliono stare nelle casette

“La ricostruzione è inutile”. La denuncia è di quelle forti e arriva dal primo cittadino di AmatriceGiorgio Cortellesi. “Che costruiamo a fare nuove case se la gente non lascia le casette (Sae)” si chiede il sindaco che aggiunge: “Ad Amatrice, nonostante i problemi, stiamo ripartendo e i numeri parlano chiaro: 661 cantieri aperti, 357 in fase realizzativa e 304 in fase istruttoria. Abbiamo consegnato 82 abitazioni (condominio Picente e Monte Gorzano) ricostruite secondo le più moderne norme antisismiche. Ma la cosa più sconsolante e deprimente, è che al momento, su 30 assegnatari di Sae che possono tornare a vivere in una vera casa, solo 7 le hanno lasciate.

E le motivazioni sono le più creative, per usare un eufemismo. Anche perché si tratta di rispettare ordinanze della Protezione Civile e Regolamenti comunali ben precisi” sottolinea Giorgio Cortellesi. “Sono deluso e amareggiato – continua il sindaco – da quando mi sono insediato, sei mesi fa, ho sempre detto che la ricostruzione, prima che materiale, assolutamente legittima, per una popolazione che ha sofferto e aspettato troppo tempo, deve essere innanzitutto culturale. E ciò presuppone l’abbandono di una mentalità assistenziale, di un vittimismo che ha fatto il suo tempo, della logica del tutto dovuto, che stanno diventando un pericoloso ostacolo per la ripresa economica e sociale della nostra comunità. L’ho detto e ripetuto in tante occasioni: i troppi aiuti non aiutano.

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Leonardo chiude: 9 maggio sciopero

Stop di otto ore e presidio a Roma presso il ministero dello Sviluppo economico. Fiom: “Azienda in salute, scelta illogica”

Lunedì 9 maggio sciopero di otto ore dei lavoratori dello stabilimento Leonardo di Pomezia (Roma). A motivare la protesta, indetta dalle Rsu di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Ugl, l’annunciata chiusura del sito pontino. Nella stessa giornata si tiene un presidio presso il ministero dello Sviluppo economico, con inizio alle ore 10 per protestare, cui è prevista la partecipazione di circa 150 lavoratrici e lavoratori.

“C’è un progetto di razionalizzazione e di riduzione dei costi drastico. Un’azienda che è in salute e che ha fatto un utile superiore del 14 per cento rispetto il preventivato”, spiega il segretario generale Fiom Cgil territoriale Angelo Zanecchia: “Il sito di Pomezia ha partecipato in questi anni a grandi successi industriali, ottenendo la nomina di centro di eccellenza dell’avio e della divisione elettronica”.

Zanecchia rileva che “ciò che l’azienda ha comunicato ai sindacati non prevede alcun piano industriale che possa in prospettiva produrre nuovi prodotti, bensì un piano che prevede investimenti altrove, ma non a Pomezia”. Per il segretario generale Fiom “la scelta di chiudere definitivamente il sito di Pomezia appartiene a una volontà politica di una classe manageriale che senza alcun motivo industriale decide il territorio dove dirottare gli investimenti, incurante dell’impatto sociale che crea”.

Zanecchia così conclude: “Il territorio sta attraversando un’epoca di forte crisi industriale. Si è deciso di fare di questo territorio un polo logistico, fatto di grandi magazzini automatizzati, dove la presenza dell’uomo sarà zero. Dobbiamo dire basta a queste scelte illogiche e soprattutto irreversibili”.

Fonte: Collettiva

Per tutte le info: info@roma-news.it

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