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Roma: i 160 anni delle Poste celebrati alla Nuvola. presente il Presidente Sergio Mattarella

Poste italiane celebra in pompa magna i 160 anni di vita con un meeting officiato dalla illustre presenza del Presidente della Repubblica

Roma: Poste Italiane compie 160 anni di vita trascorsi in costante sintonia con il Paese, contribuendo allo sviluppo socio-economico e alla modernizzazione dell’Italia, dalla sua costituzione in Stato Unitario fino ad oggi. Un compleanno che Poste Italiane ha celebrato in pompa magna con il primo di una serie di eventi dal titolo “La nostra storia nel futuro del Paese”. 

Poste italiane celebra in pompa magna i 160 anni di vita con un meeting officiato dalla illustre presenza del Presidente della Repubblica

Il meeting si è tenuto al Centro Congressi La Nuvola di Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dei Vice Presidenti del Senato e della Camera, di Ministri e rappresentanti del Governo, Parlamentari e rappresentanti delle istituzioni centrali e locali dello Stato, autorità civili, militari e religiose, esponenti dell’economia e della cultura.

Ad accoglierli la Presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina, l’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante e il Condirettore Generale Giuseppe Lasco, che hanno ringraziato tutte le donne e gli uomini di Poste Italiane per il loro impegno e la loro professionalità.

Una giornata che Poste Italiane ha voluto celebrare con i cittadini e i rappresentanti delle istituzioni per ricordare il percorso compiuto in più di un secolo e mezzo di storia accompagnando la crescita del Paese con spirito di servizio, slancio innovativo, vicinanza al territorio e inclusione di tutte le comunità. Una vocazione sociale confermata anche durante la pandemia, quando Poste Italiane ha garantito i servizi essenziali ai cittadini ed ha contribuito alla campagna di vaccinazione nazionale con la distribuzione di più di 30 milioni di dosi di vaccino e la realizzazione di una piattaforma informatica a disposizione delle Regioni per le prenotazioni. Nel corso dell’evento l’attrice Maria Grazia Cucinotta ha premiato una rappresentanza di dipendenti di Poste Italiane, mentre Alberto Angela ha raccontato la vita dell’azienda fra storia e attualità.

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Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. Mattarella: piaga diffusa, fare fronte comune

Allarme per diffusione materiale pedopornografico sul web

“Gli abusi sui minori continuano ad essere una piaga diffusa. Famiglie, scuole e istituzioni devono fare fronte comune a difesa dei diritti di ogni bambino. Si tratta di crimini tra i più odiosi, contro persone indifese, talvolta proprio commessi da parte di chi dovrebbe prendersene cura”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.

“A partire dalla Dichiarazione di Ginevra del 1924 sui diritti del fanciullo, la comunità internazionale è fortemente impegnata nella protezione dei minori, ha aggiunto.

“Il web e i social media sono nuove modalità attraverso le quali si manifesta la violenza contro i minorenni, con utilizzo di tecnologie digitali per abusarne sessualmente online. La produzione e la distribuzione crescente di materiale pedopornografico e l’estorsione a sfondo sessuale suscitano allarme anche nel nostro Paese – ha proseguito il Capo dello Stato- Negli anni della pandemia il fenomeno dell’adescamento online è tristemente cresciuto: in Italia, nel 2021, sono aumentati di quasi il 50% i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia Postale.

Per Mattarella “Appare, quindi, necessario realizzare iniziative per accrescere il livello di consapevolezza dei minori riguardo ai rischi cui sono esposti e costruire intorno ai giovani utenti un ambiente digitale sicuro, sollecitando la responsabilità delle piattaforme digitali a questo scopo. Ciascun bambino, in ogni parte del mondo, ha diritto a un’infanzia felice. Garantire questo diritto è un dovere che richiede il contributo e lo sforzo di ciascuno”.

Fonte: Askanews

Morti sul lavoro: boom di casi nel Lazio

Morti sul lavoro, boom di casi nel Lazio: e la regione convoca una task force. Tre operai morti in otto giorni: l’ultima vittima un 29enne folgorato durante lavori di potatura. A fine aprile, stessa sorte a un 61enne, poi due uomini, 39 e 29 anni.

Morti sul lavoro, Campiodoglio e Regione, via a task force

Drammi diversi, ma un unico comun denominatore: la sicurezza sul lavoro. L’allarme negli ambienti di lavoro, non è mai stato così alto. E dopo le tragedie, il Campidoglio e la Regione hanno deciso per un vertice in prefettura coordinato dal Prefetto Piantedosi per studiare le direttive da applicare nei cantieri e nei contratti. L’assessore al lavoro e nuovi diritti della Regione Lazio, Di Berardino ha convocato inoltre una task force “con tutti gli enti competenti in attività di controllo e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, al fine di “sollecitare l’implementazione sul territorio regionale della pianificazione delle attività ispettive”.

Morti sul lavoro, implementare sicurezza e organizzazioni aziendali

Quel che occorre è un risoluto cambio di rotta nella cultura del lavoro che ponga la sicurezza al centro delle politiche e dell’organizzazione aziendale. Gli incidenti mortali e non, sono legati spesso all’assenza di protezioni, alla sottovalutazione dei rischi e alla scarsa organizzazione della struttura produttiva.

In contesti lavorativi che si evolvono anche e in virtù delle modifiche normative in corso nel settore della sicurezza, è dunque fondamentale puntare su prevenzione e formazione strategica, intervenendo ove necessario con tempestività e lungimiranza.

Fonte: Radio Roma

“Papà voleva ucciderci”. Si sveglia dal coma e racconta il dramma

La 17enne figlia di Fabrizio Angeloni e Silvia Antognozzi è uscita dal coma e ha raccontato ai carabinieri cosa è accaduto la mattina del 21 aprile nella casa di famiglia a Ladispoli. Il padre è accusato di duplice tentato omicidio ed è piantonato in ospedale

“Papà voleva ucciderci”. È la conferma del duplice tentato omicidio di Ladispoli e arriva dalla voce di Sofia, la figlia 17enne di Fabrizio Angeloni, il geometra 48enne che lo scorso 21 aprile colpì con coltellate la moglie e la figlia, per poi tentare di uccidersi.

Il dramma, il coma e poi il racconto

La drammatica vicenda è avvenuta lo scorso 21 aprile a Ladispoli, vicino Roma. In un appartamento di via Milano Fabrizio Angeloni ha colpito con un coltello la moglie Silvia Antognozzi di 47 anni, e la figlia Sofia, di 17. Subito dopo ha tentato il suicidio. La ragazza era riuscita a scappare e a dare l’allarme nonostante le gravi ferite riportate al fegato e a un polmone. La ragazza, ricoverata al Bambino Gesù di Palidoro, dopo settimane di coma farmacologico nei giorni scorsi s’è svegliata ed è stata ascoltata dai carabineri del compagnia di Civitavecchia. Assistita da una psicologa, è riuscita a ricostruire quegli attimi di terrore vissuti il 21 aprile. Quella mattina, secondo i ricordi della ragazza, attorno alle 7, madre e figlia stavano preparandosi ad uscire quando il padre, che non viveva più lì da qualche giorno, è piombato in casa. Sofia non ricorda che abbia aperto con le sue chiavi o sia stata la madre ad aprire la porta. Tra Angeloni e la moglie Silvia sarebbe scoppiato un litigio. Lei qualche tempo prima aveva chiesto all’uomo una pausa di riflessione dopo anni di matrimonio. La lite sarebbe presto degenerata con l’uomo che ha impugnato un coltello dalla cucina colpendo con vari fendenti la moglie, riparata in bagno. Quando Sofia ha tentato di aiutare la mamma, il padre ha colpito anche lei. La giovane è poi riuscita a fuggire e a dare l’allarme, prima di perdere i senti a causa delle ferite.

L’ossessione di perdere la moglie alla base dell’insano gesto

Silvia Antognozzi è per fortuna fuori pericolo, ricoverata al San Camillo. I carabinieri non sono ancora riusciti a raccogliere la sua versione dei fatti. Angeloni si trova invece ricoverato al Policlinico Gemelli, piantonato dalla polizia penitenziaria, con una prognosi di 60 giorni. Secondo gli inquirenti non c’è la gelosia alla base del gesto dell’uomo, in quanto come confermato da diversi familiari, Silvia non aveva altri uomini. Piuttosto sarebbe l’ossessione di perdere la moglie ad aver spinto Angeloni a tentare di uccidere la consorte, la figlia e se stesso.

Fonte: Il Giornale

Race for the Cure: “La nostra amica sempre” della Music Award Winner Giovanna Gattuso, sigla per 4 giorni dell’evento

Torna al Circo Massimo di Roma dal 5 all’8 maggio il tradizionale appuntamento con la Race for the Cure, la più grande manifestazione al mondo per la lotta ai tumori del seno che attraverserà, altre Roma,  6 città italiane: Bari, Napoli, Bologna, Brescia, Matera, e Pescara.  La manifestazione vedra’ allestito al Circo Massimo il Villaggio della Salute con aree mediche e tematiche nelle quali saranno offerti gratuitamente esami diagnostici di screening per le principali patologie femminili e dove si potrà partecipare a diverse iniziative.  

Quest’anno la “Race for the Cure” avra’ una sigla musicale “La nostra amica sempre”, canzone “donata” da un artista attiva sul fronte delle donne: Giovanna Gattuso, singer-songwriter, performer, Vocal coach e pluri premiata ai Los Angeles Music Award come autrice ed interprete.

Giovanna arriva a Roma da Los Angeles quattro anni fa e motivata dalle tematiche femminili entra a far parte dell’associazione Fidapa BPW sezione Roma.  Nel breve forma un coro non professionale nella sua sezione ed e’ proprio grazie all’incontro con questa realta’ che decide di  scrivere canzoni a sostegno e supporto delle donne.   

Ed e’ proprio durante la manifestazione del 2021 che Giovanna incontra il Professor Riccardo Masetti, direttore del Centro integrato di senologia  all’Universita’ Cattolica – Policlinico Genelli di Roma e presidente della Komen Italia per la lotta ai tumori al seno che organizza la Race for the Cure, che decide di donare alla manifestazione la canzone.

“E quando incontri qualcuno che ti prende per mano ti porta per mano in un mondo migliore …” dice la canzone.  Un inno all’amicizia, la condivisione ed il supporto reciproco. Ed e’ infatti nel ritornello: “sei tu, sei tu….”, il significato profondo dell’essere uniti/e in manifestazioni fondamentali per la ricerca come la Race for the cure.  

E poi l’invito dell’organizzazione a Giovanna Gattuso di formare un coro per le donne in rosa del Centro Komen Italia per i Trattamenti Integrati in oncologia.

Fonte: Leggo

Per tutte le info: info@roma-news.it

 

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