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Decreto aiuti: bonus da 200 euro anche a chi ha reddito di cittadinanza e auonomi. Arriva lo sconto sui mezzi pubblici

Nel pacchetto varato dal governo novità anche sul Superbonus: sarà sempre consentita la cessione del credito

Superbonus 110%, revisione tecnica del bonus una tantum da 200 euro per lavoratori e pensionati sotto i 35mila euro e un buono-sconto sugli abbonamenti ai mezzi pubblici. Sono i principali punti del decreto Aiuti da 14 miliardi che il governo sta limando in queste ore in un consiglio dei ministri. Tra le novità spunta l’estensione del bonus da 200 euro anche a chi già percepisce il reddito di cittadinanza e agli autonomi. Arriva anche la cessione del credito da Superbonus alle banche, che sarà sempre consentita.

Superbonus 110%, revisione tecnica del bonus una tantum da 200 euro per lavoratori e pensionati sotto i 35mila euro e un buono-sconto sugli abbonamenti ai mezzi pubblici. Sono i principali punti del decreto Aiuti da 14 miliardi che il governo sta limando in queste ore in un consiglio dei ministri. Tra le novità spunta l’estensione del bonus da 200 euro anche a chi già percepisce il reddito di cittadinanza e agli autonomi. Arriva anche la cessione del credito da Superbonus alle banche, che sarà sempre consentita.

Un bonus da 60 euro per gli abbonamenti ai mezzi

Nella nuova bozza di decreto c’è l’intervento in favore delle fasce economicamente meno forti che usano i mezzi pubblici per spostarsi. Per “mitigare l’impatto del caro-energia” soprattutto su studenti e lavoratori con un reddito sotto i 35mila euro, verrà istituito un fondo da 100 milioni di euro presso il ministero del Lavoro che erogherà un buono fino a 60 euro per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. L’idea si era fatta strada nei giorni scorsi, in parallelo con l’esigenza di rinnovare e ampliare il taglio delle accise sui carburanti (portato all’8 luglio con l’inclusione del metano) poi approvata in un provvedimento separato per accelerarne l’efficacia, visto che il 2 maggio sarebbe scaduto lo sconto precedente.

Il bonus di 200 euro

Il bonus di 200 euro una tantum per i redditi sotto i 35mila euro verrà esteso anche a chi percepisce il reddito di cittadinanza. La questione sarebbe stata sollevata dal ministro del Lavoro Andrea Orlando e dal capodelegazione M5S al governo, il responsabile delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, e avrebbe ottenuto il disco verde durante il consiglio dei ministri di oggi pomeriggio. Dunque il bonus andrà a pensionati, lavoratori dipendenti, autonomi e disoccupati, nonché ai beneficiari del Rdc, alle colf e agli stagionali. In particolare verrà istituito al ministero del Lavoro un fondo per finanziare l’indennità da 200 euro una tantum per i lavoratori autonomi e i professionisti che nel 2021 (sempre con il limite di reddito non superiore a 35mila euro).

Cessione dei crediti, mani più libere alle banche

Passa nel decreto aiuti anche l’allentamento per la cessione di credito per il Superbonus edilizio, con l’obiettivo di superare lo scoglio con molte banche che rifiutano le pratiche. Nella nuova versione del decreto gli istituti di credito potranno cedere il credito a non retail, ovvero soggetti qualificati. Nella nuova versione del testo è introdotta la possibilità di cedere “sempre”, e non più quindi in numero limitato, crediti ai clienti professionali privati che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa, o con la banca capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione.

Fonte: La Repubblica

Bonus 200 euro 2022 pensionati e lavoratori: a chi spetta e come richiederlo? Parla Draghi

Bonus 200 euro, spetta ai lavoratori dipendenti, autonomi e ai pensionati? Quando arriva?

Il nuovo “Decreto Aiuti” vale circa 14 miliardi di euro e sarà composto da un pacchetto con diversi sostegni per aiutare famiglie e imprese a fronteggiare “il clima di grandissima incertezza”, aggravato dal conflitto in Ucraina che ha portato al caro benzina ed al caro bollette. Per quello che sappiamo fino ad ora, il Bonus da 200 euro sarà un contributo ‘Una Tantum’ e potranno usufruirne tutti i lavoratori e pensionati che hanno un reddito inferiore ai 35mila euro annui.

Stando alle parole del premier Draghi “la misura riguarda 28 milioni di italiani, compresi gli autonomi, consente di aiutare le famiglie e limita i rischi dovuti a ulteriori aumenti dell’inflazione”. Ovviamente non vi sono certezze sulle tempistiche del bonus, il Ministro dell’Economia ha spiegato che vi sono tempi tecnici da rispettare, e si pensa quindi che potrà arrivare da Luglio 2022.

Bonus 200 euro 2022, da chi sarà erogato? INPS e datori di lavoro

Draghi ha parlato anche delle modalità di erogazione. Per i pensionati, ad occuparsi del bonus sarà l’Inps, mentre i lavoratori dipendenti dovrebbero riceverlo direttamente in busta paga. “Verrà erogato dai datori di lavoro che però recupereranno questa somma al primo pagamento di imposta possibile”, ha chiarito in conferenza stampa il presidente del Consiglio. “Non è che i datori anticipano il contributo e poi non lo rivedono per un anno, viene ristorato al primo pagamento fiscale”.

Al momento non vi sono invece notizie certe sui lavoratori autonomi, ma anche per loro a erogare il bonus potrebbe essere l’INPS, così come avvenuto durante la pandemia del Covid per i bonus da 1000 euro e per gli altri bonus stanziati negli ultimi anni.

Bonus 200 euro per pensionati e lavoratori: costi e come si finanzia

Per quanto riguarda i freddi numeri del Bonus da 200 euro, il ministro del’economia Franco ha calcolato: “Questo bonus vale 6 miliardi”. Draghi ha specificato che nel complesso: “I provvedimenti ammontano a 14 miliardi, che si aggiungono ai 15,5 miliardi dei precedenti, per un totale di quasi 30 miliardi, circa 2 punti percentuali del Pil. Vorrei far notare che lo abbiamo fatto senza ricorrere a scostamenti di bilancio”.

Franco ha poi precisato: “I 14 miliardi dei nuovi decreti sono finanziati per 8 miliardi dai margini sul deficit indicati nel Def e per 6 miliardi dall’estensione del prelievo sugli extraprofitti delle imprese energetiche, che passa al 25%”.

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Fonte: Pensioni per tutti

Gas: fonti, bene incontro Draghi-Descalzi, verso indipendenza da Mosca a metà 2024

Piano nazionale del gas sul tavolo dell’incontro che si è svolto questa mattina a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro dell’Economia Daniele Franco, titolare del Mite Roberto Cingolani e l’ad di Eni Claudio Descalzi. La diversificazione, secondo quanto apprende LaPresse da fonti autorevoli, procede “molto bene” e il Governo prevede l’indipendenza dall’importazione di gas russo a metà 2024.

Fonte: LaPresse

Mattarella: accelerare la transizione ecologica prevista dal Pnrr

Intensificare lo sviluppo di fonti alternative di energia

 La crisi energetica rende necessario accelerare la transizione ecologica anche grazie all’attuazione del Pnrr. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rispondendo alle domande degli studenti durante l’incontro al Quirinale con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

“Bisogna che intensifichiamo molto lo sviluppo di fonti alternative di energia, il Portogallo ha quasi il 60 per cento di rinnovabili, dobbiamo fare di più e il programma del Pnrr è in questa direzione, è importante attuarlo in maniera veloce e concreta”, ha detto il Capo dello Stato.

Fonte: Askanews

Rifiuti: il Pd romano dice sì alla costruzione del termovalorizzatore

In relazione al piano per la chiusura del ciclo dei rifiuti e quindi sulla costruzione dell’impianto, la direzione vota positivamente l’odg del segretario Casu. In crisi l’alleanza con il M5S.

Questione rifiuti: sì al termovalorizzatore

Il Pd romano dice sì al termovalorizzatore, quindi i Cinquestelle dovranno accettarlo. Viene fatto con un voto unanime in direzione, approvando l’ordine del giorno presentato dal segretario capitolino e deputato Andrea Casu il 4 maggio. Sono passati esattamente sei mesi dall’insediamento della giunta Gualtieri in Campidoglio.

Il piano per la chiusura del ciclo dei rifiuti presentato in aula Giulio Cesare il 20 aprile dal sindaco, ha spiazzato vari consiglieri, anche di maggioranza. Gli eletti di Europa Verde e Sinistra Civica Ecologista sono quelli che fanno più fatica ad allinearsi sul fronte del “sì” all’impianto. Il termovalorizzatore dovrebbe sorgere ai margini meridionali della città, in zona Santa Palomba al confine con il comune di Pomezia.

Il Pd rinnova la fiducia a Gualtieri in relazione alla questione dei rifiuti

I dem, seppur non informati della sortita di Gualtieri, fanno gruppo intorno al sindaco. Casu, a Radio Cusano Campus, dichiara: “Bisogna chiudere il ciclo dei rifiuti, per questo il sindaco ha presentato un piano: aumentare la differenziata e costruire quegli impianti che servono a chiudere il ciclo. C’è poi una parte di rifiuti indifferenziato che deve essere gestito in discarica o smaltito con termovalorizzatoriGualtieri ha posto il tema di costruire quell’impiantistica che esiste in tutte le grandi città europee, con tutte le tecnologie più avanzate”.

Aggiunge il deputato: “Insomma, va tutto bene. Anche perchè il termovalorizzatore significherebbe garantire energia pulita per 150.000 famiglie e quindi portare grandi vantaggi economici, riducendo la Ta.Ri. Finalmente Roma ha un sindaco che affronta i problemi e non mette la testa sotto la sabbia. Non possiamo continuare a portare il 98% dei rifiuti indifferenziati fuori dalla città”. Tempi diversi da quelli in cui il decisionismo di Ignazio Marino creava angosce senza cura. Il piglio dell’ex ministro ha successo e chi storce la bocca lo fa con la mano davanti.

Sabrina Alfonsi esulta

L’assessora al ciclo dei rifiuti di Roma CapitaleSabrina Alfonsi, afferma: “Sono felice per un voto che rappresenta un riconoscimento importante al nostro lavoro per la definizione di un piano che non contiene solo il termovalorizzatore ma anche la necessaria impiantistica. Riguarda le strategie per la riduzione dei rifiuti, il miglioramento della raccolta, soprattutto differenziata e la consistente riduzione delle emissioni inquinanti generate dal ciclo nel suo complesso. Roma finalmente guarda avanti”.

Lo “schiaffo” al M5S e l’alleanza in Regione che cede

La dimostrazione di compattezza da parte del Pd romano sul tema rifiuti aumenta la distanza con il M5S, alleato in giunta regionale. L’assessora alla transizione ecologica alla Pisana, Roberta Lombardi, sul termovalorizzatore dice: “Durante l’incontro con il sindaco Gualtieri, abbiamo ragionato su quelle che possono essere le migliori pratiche da portare avanti per differenziare i rifiuti. Il conto fatto sul progetto del termovalorizzatore a Roma è un conto matematico fatto sull’1,7 milioni di tonnellate di rifiuti che la città produce.”

Continua Lombardi: “Se si raggiungerà il 75% di differenziata, portare nell’inceneritore il restante 35% è una follia in termini. Significherebbe perdere una marea di materie prime. Mi auguro di convincerlo con la bontà delle argomentazioni tecniche e non ideologiche a fare un passo indietro”. Un’interlocuzione, quella tra il sindaco e l’assessora regionale, che il Campidoglio aveva definito positiva, aperta al dialogo e priva di muri ideologici, in totale salita.

Fonte: Metropolitan Magazine

Per tutte le info: info@roma-news.it

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