Roma: il mercato immobiliare frenato dalla guerra e dalla paura del futuro
La guerra in Ucraina ha rallentato anche il mercato immobiliare della capitale, tra indecisione dei romani sul futuro che li aspetta e mutui più cari. A fare i primi conti è stata una ricerca del Centro Studi di «Idealista», portale leader per sviluppo tecnologico in Italia, dove è riportato che l’offerta di case in vendita è diminuita del 2,8% nel primo trimestre del 2022. E tra i grandi mercati dove l’offerta di abitazioni è calata maggiormente vi è Roma: negli ultimi 12 mesi si è raggiunto un meno 10,7%, superando Torino (-8,8%) e Palermo (-7,7%). «L’incertezza generale di una pandemia ancora in corso, amplificata da questa guerra che non dà segni di breve durata – spiega Maurizio Pezzetta, presidente di Fimaa Confcommercio – non hanno certo facilitato l’arrivo sul mercato di ulteriori immobili in vendita. Chi vuole vendere, vuole comprendere cosa potrebbe accadere». Questi elementi «hanno provocato a Roma un calo sensibile dello stock immobiliare rispetto a Milano – precisa Pezzetta – anche perché nella Capitale la risoluzione delle problematiche urbanistiche, preventiva alla messa in vendita, richiede tempi ben più lunghi che nella città meneghina, dove, fra l’altro i grossi cantieri stanno vivendo un periodo florido, anche per le procedure assolutamente veloci, mentre a Roma il comparto delle nuove costruzioni, seppure con nuove iniziative, non può essere paragonato a Milano». Ma «il mercato residenziale gode di ottima salute all’ombra del Colosseo – sostiene Giuseppe Gerace, presidente di Logim Real Estate – anche se registriamo nel primo trimestre 2022 un leggero calo dell’offerta del 2-3% rispetto lo scorso anno. Un calo dovuto sostanzialmente all’atteggiamento attendista della popolazione dopo il conflitto bellico. E il mercato del lusso non risente di fluttuazioni».
Secondo Vittoria Avati, titolare della «Via Veneto Re», attiva a Roma da oltre 30 anni, «il mercato immobiliare nell’ultimo trimestre si è mostrato molto altalenante con periodi di grande richiesta, ma con offerta, è vero, leggermente ridotta, e mediamente di bassa qualità». Per Francescamaria Germenia, titolare di «Sif soluzioni immobiliari, «in questo momento a Roma ci sono circa 30mila case in vendita, e a mio parere la richiesta è sempre buona, la gente vuole comprare. Certo la guerra in Ucraina lascia un po’ perplesse le persone, e questo può incidere su chi vuole acquistare». C’è, però, chi la pensa diversamente: secondo Filippo Crocé dell’immobiliare Quadrifoglio «non è vero che ci sono meno case in vendita: c’è più attenzione da parte dei clienti». Un’analisi del mercato la fa anche Tecnocasa: per Fabiana Megliola, responsabile del centro studi, «nella seconda parte del 2021 le quotazioni immobiliari di Roma hanno messo a segno un leggero aumento, pari a +0,7%. Si interrompe, quindi, la decrescita dei valori, mentre vi sono buone prospettive con il prossimo Giubileo e con la ripresa del turismo». Per Tecnocasa comunque la città ha chiuso il 2021 con un aumento delle transazioni pari al 31,4% rispetto al 2020, per un totale di 38.841 immobili scambiati.
Fonte: Corriere Roma
Ucraina: tutto esaurito per ‘Pace proibita’. Mannoia: “È una guerra tra Nato e Russia”. Celestini: “Stop all’invio di armi, serve dialogo”
La serata organizzata da Michele Santoro ha registrato il tutto esaurito. ‘Pace proibita’, che tra gli altri ha visto sul palco del Teatro Ghione di Roma Sabina Guzzanti, Elio Germano, Cecilia Strada e molti altri, ha voluto mostrare un’altra direzione rispetto alla corsa agli armamenti e alla crescente escalation bellica iniziata lo scorso 24 febbraio con l’invasione Russa dell’Ucraina. Prima dello spettacolo critiche da parte di Fiorella Mannoia, Vauro e Moni Ovadia a Stati Uniti, Europa e Italia ed anche Ascanio Celestini si dichiara contrario all’invio di armi in Ucraina.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Migranti: presidente Baobab assolto a Roma
L’accusa per lui e altri esponenti dell’associazione era di favoreggiamento dell’emigrazione clandestina
Assolto con la formula perché il fatto non sussiste, Andrea Costa, presidente di Baobab Experience, onlus che si occupa di fornire assistenza ai migranti che transitano per Roma. L’accusa per lui e altri esponenti dell’associazione era di favoreggiamento dell’emigrazione clandestina. Lo ha deciso il gup di Roma al termine del processo in rito abbreviato. Il pm aveva chiesto l’assoluzione per tutti.
I fatti risalivano all’ottobre 2016, dopo lo sgombero del centro d’accoglienza allestito in via Cupa, a San Lorenzo. In quell’occasione i volontari del Baobab offrirono supporto e aiuto a 8 sudanesi e un cittadino del Ciad per acquistare biglietti dei treni e autobus per passare la frontiera di Ventimiglia e andare in Francia. Oltre al presidente di Baobab, Andrea Costa, oggi il gup di Roma ha assolto due attiviste dell’associazione. Fuori dal tribunale di piazzale Clodio in contemporanea si è svolto un sit in di sostegno con qualche centinaio di persone.
“Sono soddisfatto perché un giudice ha sancito quello che già sapevo: che il fatto non sussiste, ora c’è qualcuno che lo ha messo nero su bianco”, ha detto Costa.
“In questi anni è stata dura sapere di essere sotto indagine pur avendo la consapevolezza di avere agito in modo corretto. Rifarei tutto – ha aggiunto Costa, difeso dall’avvocato Francesco Romeo – continueremo ad aiutare le persone che hanno bisogno così come sta avvenendo per i profughi che arrivano dalla Ucraina”.
Fonte: Adnkronos