1° Maggio: Mattarella. “La sicurezza sul lavoro è un dovere inderogabile”
“La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto, una necessità, assicurarla un dovere inderogabile. Questa esigenza fondamentale sarà al centro della cerimonia di dopodomani, Primo Maggio, al Quirinale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando Lorenzo Parelli, lo studente morto in uno stage. “Anticipiamo la celebrazione della Giornata del Lavoro, in omaggio a Lorenzo e a tutti coloro che hanno perso la vita sui luoghi di lavoro”, ha aggiunto il Capo dello Stato.
Fonte: Tgcom24
Mattarella: “Il popolo ucraino va sostenuto nella sua resistenza“
Il Presidente della Repubblica è intervenuto in un Istituto salesiano di Udine dove sono ospitati alcuni giovani fuggiti dai bombardamenti
A due giorni dal Primo maggio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto visita all’Istituto salesiano “Bearzi” di Udine, dove sono ospitati alcuni giovani provenienti dall’Ucraina, fuggiti dalla guerra e dai bombardamenti. Il tema dell’incontro era il lavoro, ma il Capo dello Stato non ha tralasciato l’argomento del conflitto armato, utilizzando parole molto dure. “Nel momento in cui la ripresa sembrava avviata – ha detto –anche con ritmi maggiori rispetto a molte delle previsioni, è intervenuta una guerra insensata, provocata dall’aggressione militare russa contro il popolo ucraino, che va sostenuto nella sua resistenza”. Il presidente ha espresso vicinanza e solidarietà ai profughi, ribadendo l’amicizia dell’Italia ai cittadini ucraini.
Un futuro migliore, non solo per il popolo invaso dalla Russia a febbraio, ma anche per le altre nazioni d’Europa non può prescindere dalla crescita dell’occupazione. “La cronica mancanza di lavoro per le nuove generazioni – ha continuato il Capo dello Stato – è una questione che va affrontata con impegno e determinazione. Ciò soprattutto perché si è in presenza di una crisi demografica che ha ridotto in misura rilevante la presenza dei giovani nelle comunità”. In Italia l’occasione per la svolta è data dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dalle risorse che questo programma mette in campo. Uscire in maniera definitiva dalla crisi provocata dalla pandemia da Covid-19 è indispensabile, anche se, per Mattarella, “non tornerà certo il mondo di prima”.
È palese che l’emergenza sanitaria, la guerra in Ucraina, l’aumento dei prezzi dell’energia e di numerose materie prime, l’inflazione incidono sulla vita quotidiana dei cittadini e spingono a riflettere sulle responsabilità che gravano sugli Stati per poter garantire la sicurezza della salute e la pace. Per il presidente della Repubblica, la transizione ecologica e digitale resta la direttrice delle politiche pubbliche, anche di fronte alle nuove difficoltà. “In gioco – ha sottolineato Mattarella – c’è la capacità di essere all’altezza delle sfide globali e di esercitare un ruolo di avanguardia”. Elemento essenziale è anche la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il Capo dello Stato ha ricordato la morte assurda del 18enne Lorenzo Parelli, deceduto proprio in un’azienda meccanica della provincia di Udine lo scorso 21 gennaio, nell’ultima giornata di tirocinio.
Per rendere il mondo del lavoro migliore, a detta del presidente bisogna affrontare la questione della precarietà, “un problema acuto e una spina nel fianco della coesione sociale”. L’Italia deve scalare la classifica europea su questo tema e ciò è possibile solamente attraverso la crescita complessiva del livello di istruzione e, in essa, della formazione tecnica e professionale qualificata.
Fonte: Il Giornale
“Draghi in Aula”, “Mi fido”. Conte spacca ancora il centrosinistra
Conte chiede al premier Draghi e al ministro Guerini di riferire in Aula: “Serve un chiarimento sull’indirizzo politico”. Letta lo gela: “Io mi fido delle decisioni che prenderà il governo”
Le prossime decisioni che il governo dovrà adottare nell’ambito dei sostegni all’Ucraina sono motivo di forti divisioni tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico, due soggetti politici che in teoria dovrebbero unirsi nella stessa coalizione in occasione delle prossime elezioni politiche. Ma come faranno M5S e Pd a condividere la stessa area se le divergenze continueranno a essere così nette? Anche perché le spaccature si stanno consumando su un fronte molto importante come quello del conflitto militare tra Kiev e Mosca, che tra l’altro sta innescando il caos nel gruppo grillino.
L’appello di Conte
Ieri il leader pentastellato Giuseppe Conte ha chiesto al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro della Difesa Lorenzo Guerini di recarsi in Parlamento per far sì che ci sia un chiarimento “sull’indirizzo politico che l’Italia porta nei tavoli internazionali” per quanto riguarda la guerra in corso. L’ex premier chiede di evitare una escalation militare, “quindi armamenti sempre più pesanti“.
Oggi ha ribadito la linea contraria all’invio di armamenti sempre più letali: “Non vogliamo ulteriori carneficine. Nel concreto siamo contro all’invio di carri armati“. Il leader del Movimento 5 Stelle da settimane ha manifestato più di qualche malumore rispetto alle intenzioni dell’esecutivo sull’invio di armi a Kiev. Sul fronte politico non sembra intenzionato a fare sconti, anche se appare assai complicato pure solo immaginare un possibile strappo in un momento particolarmente preoccupante come quello che stiamo vivendo.
Letta lo gela
La richiesta di Conte però si scaglia contro il gelo che arriva da parte di Enrico Letta. Il segretario del Partito democratico ha risposto così a chi gli chiedeva della posizione dei 5 Stelle sull’invio di armi all’Ucraina e sull’ipotesi che il premier Draghi riferisca in Parlamento: “Io mi fido delle decisioni che prenderà il governo che si è mosso fin qui con grande equilibrio e credo che il presidente del Consiglio abbia rappresentato bene l’intero approccio del nostro Paese“.
Le divisioni M5S-Pd
La linea di Conte è dunque differente da quella di Letta: il leader del M5S chiede al governo di ponderare la propria posizione, di porre cautela al sostegno con armi e di chiarire la posizione dell’esecutivo per voce stessa del premier; il segretario del Pd invece non pare ravvisare una necessità del genere e non ha perso tempo per esprimere la fiducia totale nell’operato del presidente Draghi. Due modi di vedere differenti che, ancora una volta, mettono in risalto le spaccature sempre più evidente in quello che dovrebbe essere il fronte giallorosso.
Le divergenze non sono mancate neanche sul caso Vito Petrocelli. I 5 Stelle hanno preso in esame il Regolamento del Senato all’articolo 27 comma 3-bis, secondo cui i componenti dell’Ufficio di Presidenza “che entrano a far parte di un gruppo diverso da quello al quale appartenevano al momento dell’elezione, decadono dall’incarico“. Una disposizione che però “non si applica quando la cessazione sia stata deliberata dal gruppo di provenienza“. Nel Partito democratico invece sono convinti che lo spostamento dalla presidenza della commissione Esteri del Senato è “fattibile e va fatto senza indugio“.
Fonte: Il Giornale
Energia: Conte, ‘al governo chiediamo più coraggio, famiglie e imprese soffrono’
“Al governo stiamo chiedendo più coraggio, famiglie e imprese sono in difficoltà, non possiamo pensare di chiedere loro degli sforzi”, dice Giuseppe Conte, intervenendo a un convegno organizzato dalla Uil. “Chiediamo al governo di intervenire oggi, perché oggi noi tocchiamo con mano la difficoltà nel reperimento di materie prime, i rincari delle bollette, la perdita del potere di acquisto. Se si interviene più tardi si interviene male”, prosegue il leader M5S. E su eventuali problemi di spread nel caso di un nuovo scostamento di bilancio, l’ex premier osserva: “Noi al governo abbiamo lasciato lo spread molto più basso di adesso dopo cinque variazioni di bilancio”.
Fonte: Tiscali Notizie
Presentazione del libro di Papa Francesco “Contro la Guerra”
E’ stato presentato, presso l’Università LUMSA in Roma, il libro di Papa Francesco “Contro la Guerra”. All’evento erano presenti il Cardinale Segretario di Stato Vaticano Parolin, Romano Prodi, il rettore dell’Università LUMSA Francesco Bonini e la vicedirettrice del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini.
Il volume costituisce una riflessione radicale e Papa Francesco dispiega in queste pagine il suo insegnamento sulla necessità della fraternità e sull’assurdità della guerra.
Sono pagine intrise della sofferenza delle vittime in Ucraina, dei volti di quanti hanno patito il conflitto in Iraq, delle vicende storiche di Hiroshima, fino all’eredità, purtroppo inascoltata, dei due conflitti mondiali del Novecento.
Dopo il suo intervento, il Cardinale Segretario di Stato Parolin si è detto pessimista sulla possibilità di trattative in Ucraina al momento presente. Uno dei grandi scogli da superare nelle trattative è che non ci siano precondizioni ( comunque le parti in conflitto continuano a parlarsi in videochiamata).
Per far tacere la guerra in Ucraina, la Pace deve essere giusta e concordata.
Le precondizioni di cui parla Parolin ci sarebbero. Romano Prodi, al contrario, si è mostrato scettico sul fatto che la Pace possa nascere solo attraverso un accordo tra Ucraina e Russia. Il danno di questa guerra – secondo l’ex Premier – è che essa è diventata di carattere generale.
Nel complicato scenario mondiale, c’è la Repubblica Popolare Cinese che sta a guardare, temporeggiando, e che vede, suo malgrado, il proprio tasso di sviluppo abbassarsi. In un tale quadro la Repubblica Popolare Cinese dovrebbe influire sulla Federazione Russa con i suoi buoni uffici e con la sua influenza, mentre l’Europa e gli Stati Uniti dovrebbero cercare di convincere l’Ucraina a giungere ad una pace dignitosa. Tertium non datur. Non sembra esserci una “terza via”.
Nel corso della presentazione è stata evocata – come da più parti in questo momento- una “Helsinki 2”, come avvenne per la distensione tra i due blocchi nel corso della Guerra Fredda.
Fonte: Fai Informazione
Gualtieri: “Con Timmermans a Bruxelles abbiamo parlato del pareggio della Roma”
Il sindaco della Capitale in Belgio per parlare con il vicepresidente della Commissione Europea
Un incontro formale per Roberto Gualtieri, sindaco della Capitale, con Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Europea, a Bruxelles, che si è trasformato anche in un incontro in cui parlare dell'”ottimo pareggio della Roma in vista del ritorno all’Olimpico”. Non solo quindi il dovere, e il Piano rifiuti oltre che “l’ambiziosa strategia energetica e ambientale di Roma”, ma anche un momento più amicale che si traduce anche nei ringraziamenti del primo cittadino al politico olandese.
Fonte: Forzaroma.info
Per tutte le info: info@roma-news.it
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