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Morto Marco Occhetti: il Kim dei Cugini di Campagna

Dopo l’addio alla band scelse di suonare tra la gente a piazza Navona

Marco Occhetti, noto con il nome d’arte Kim, è morto venerdì scorso. L’ex cantante dei Cugini di Campagna è deceduto a seguito di un infarto a 62 anni. A comunicarlo è stata la figlia Giulia con un post sulla pagina Facebook del padre. I funerali si svolgeranno oggi, 25 aprile, alle 15:00 a Fiano Romano, nella chiesa di Santo Stefano.

I suoi compagni di spettacolo, i Cugini di Campagna, lo hanno ricordato con un messaggio sui social: “Un saluto al nostro fraterno amico Kim, di cui abbiamo appreso la dipartita. Ti ricorderemo con affetto”. La band ha poi ricordato il luogo del funerale così che chi vorrà dare l’ultimo saluto a Occhetti potrà farlo. “Ringrazio tutti per i messaggi che gli avete scritto. Papà era un casinaro e gli sarebbe piaciuto avere tanta gente intorno a ricordarlo”, ha scritto ancora la figlia.

Chi era Marco Occhetti

Occhetti era nato a Roma il 24 dicembre 1959. Nel 1986 era subentrato al posto di Paul Manners nella band i Cugini di Campagna. Dopo otto anni insieme (dal 1986 al 1994) alla band, Occhetti decise di lasciare il gruppo. La sua voce e il suo falsetto contribuirono attivamente al successo dei Cugini di Campagna. In un’intervista al Messaggero nel 2017 parlò proprio degli anni in cui prese la difficile decisione: “Lasciare il gruppo è stata una mia scelta. Non ero più in sintonia con loro. Erano troppo attaccati alle vecchie cose, come ad Anima mia. Grandissimo brano, ma poi nella musica bisogna sapersi rinnovare. Come hanno fatto i Pooh. Col tempo sono nate diatribe, anche sulla nostra immagine. E me ne sono andato”, spiegò ancora.

L’oblio, dopo il successo, lo ha investito e secondo Occhetti fu colpa anche della band e del modo in cui l’avevano trattato. Era stato costretto a reinventarsi artista di strada tra  tra piazza Navona e il Pantheon: “Suono solo due ore al giorno perché ho una licenza regolare rilasciata dai vigili per esibirmi ma dalle ore 16, sia in inverno sia in estate e nello spazio di 2 ore ci dobbiamo alternare in quattro per forza. Quindi a me restano 20 minuti, massimo 30. Troppo poco”.

In quell’occasione lanciò anche un appello per tornare in tv come ospite o come naufrago a L’isola dei famosi: “Potrebbero invitarmi a qualche talk show, o anche chiamarmi come concorrente all’Isola dei famosi, visto che ci vanno spesso personaggi molto meno famosi di me”.

Fonte: Roma Today

Roma: alla Casa del Cinema i film di Barbra Streisand in una mostra

Barbra Streisand compie 80 anni e Roma la omaggia con una mostra alla Casa del Cinema, dal 20 aprile al 14 maggio: esposti i film della grande artista statunitense, unica donna ad aver vinto Oscar, Emmy, Golden Globe e Grammy.

L’Associazione Teatroantico presenta alla Casa del Cinema di Roma, dal 20 Aprile al 14 Maggio 2022, la mostra Barbra Streisand Movies per celebrare gli 80 anni di un’artista unica. È la prima donna al mondo ad aver ricevuto numerosi premi prestigiosi nel corso della sua carriera: due Oscar, sei Emmy Award, undici Golden Globe, dieci Grammy Award, un Tony Award, due David di Donatello e trenta album diventati dischi di platino negli Usa.

Nata e cresciuta a Brooklyn, la giovane Barbra Streisand perde il padre dopo poco più di un anno di vita. La tragedia la segna profondamente tanto da non farle accettare la presenza del patrigno, con il quale avrà sempre un rapporto difficile. Il suo debutto nel mondo della musica avviene in un bar di Manhattan nel 1960, dove ottiene subito un incredibile successo. Cominciano così i primi step che la porteranno a diventare un mito della musica internazionale: nel 1962 esce con il suo primo disco The Barbra Streisand Album, grazie al quale vince due Grammy Award. Mentre le sue canzoni svettano nelle classifiche internazionali anche il palcoscenico di Broadway la porta alla ribalta: protagonista assoluta del musical Funny Girl, basato sulla vita dell’attrice comica Fanny Brice, ottiene il favore della critica più intransigente. Nella seconda metà degli anni Sessanta vince anche un Emmy Award in The Judy Garland Show sulla CBS grazie ai duetti con l’attrice e cantante americana.

Nello stesso periodo esordisce nella versione cinematografica del musical Funny Girl (1968), per il quale vince l’Oscar come migliore attrice (condiviso Katharine Hepburn in Indovina chi viene a cena?). Seguono film drammatici, musical e commedie (da segnalare la collaborazione con Herbert Ross in Il gufo e la gattina e il monumentale Hello, Dolly di Gene Kelly al fianco di Walter Matthau). Dopo l’intensa interpretazione di Ma papà ti manda sola? (1972) di Peter Bogdanovich, al fianco di Ryan O’Neal, recita a fianco di Robert Redford in Come eravamo (1973) di Sydney Pollack e viene consacrata dal botteghino quale attrice di maggior successo commerciale degli anni settanta.

Nel 1976 vince il secondo premio Oscar per la miglior canzone dell’anno Evergreen nel film È nata una stella (1976) e poi passa dietro la macchina da presa con Yentl (1983), film dalle implicazioni autobiografiche che parla di una donna ebrea costretta a travestirsi da uomo per accedere ad una scuola di studi religiosi.

Con The Broadway Album ritorna alle origini e rimane in classifica nella prima posizione per tre settimane. Produce, dirige e interpreta Il principe delle maree (1993), per il quale ottiene numerose nomination all’Oscar. Nel 1996, dopo aver ricevuto il Grammy Award per la carriera e l’album Higher Ground, firma la regia de L’amore ha due facce debuttando come commediografa.

Esilaranti le sue ultime performance al cinema sia nei panni dell’ estrosa madre di Ben Stiller, Rosalind “Roz” Fotter nelle commedie campione d’incassi Mi presenti i tuoi? e Vi presento i nostri (2010) e in quelli di una madre ossessiva in Parto con mamma commedia di Anne Fletcher.

La mostra è a cura di Giulio D’Ascenzo e Elisabetta Centore.

Per tutte le informazioni, potete visitare il sito ufficiale della Casa del Cinema.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostra Barbra Streisand Movies
Città Roma
Sede Casa del Cinema
Date Dal 20/04/2022 al 14/05/2022
Artisti Barbra Streisand
Curatori Giulio D’AscenzoElisabetta Centore
Temi Arte e cinema

Fonte: Finestre sull’Arte

Rai intitola gli studi televisivi di via Teulada a Raffaella Carrà: in programma uno show-evento con Milly Carlucci

A quasi un anno dalla sua scomparsa, sta prendendo forma il “pacchetto” di celebrazioni che la tv di Stato ha in mente per omaggiarla

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Dove è stato girato Le fate ignoranti, le location della serie tv ispirata al film di Ferzan Ozpetek

Dal 13 aprile 2022 sarà disponibile su Disney + “Le Fate Ignoranti”, la nuova serie originale di Ferzan Ozpetek, tratta dal suo omonimo film, girata tra Roma e Istanbul. Scopriamone tutte le location.

“Le Fate Ignoranti” è la nuova serie originale di Ferzan Ozpetek, disponibile dal 13 aprile 2022 su Star all’interno di Disney+. Tratta dall’omonimo film del cineasta turco, “Le Fate Ignoranti” segue le vicende di Antonia, interpretata da Cristiana Capotondi, che dopo la morte del marito Massimo (Luca Argentero), scopre che aveva una relazione con il giovane Michele, interpretato da Eduardo Scarpetta, e una serie di amicizie e luoghi che frequentava di cui lei non era a conoscenza. La serie, come il film, è ambientata principalmente a Roma, tranne per alcune scene girate a Istanbul. Negli episodi si vede spesso anche una terrazza panoramica con vista sul Gasometro di Ostiense, come quella del film di Ferzan Ozpetek. Scopriamo tutte le location della serie.

La serie girata a Roma

Le Fate Ignoranti è la nuova serie originale di Ferzan Ozpetek su Disney + ambientata a Roma. Sono numerosi i luoghi della Capitale che si possono riconoscere negli otto episodi della serie. Molte scene, come l’omonimo film del regista turco, sono state girate sicuramente nel quartiere Ostiense a Roma, dove oggi si organizzano anche diversi tour a tema Le Fate Ignoranti.

Oltre il quartiere Ostiense, Ferzan Ozpetek ha scelto anche altre location romane per la nuova serie originale Le Fate Ignoranti. Il centro storico di Roma è presente in diverse scene come quella con Ambra Angiolini in Piazza Navona o l’incidente con Luca Argentero, che interpreta Massimo nella serie, davanti al Colosseo.

La terrazza del film “Le Fate Ignoranti”

Dopo l’uscita del film “Le Fate Ignoranti” di Ferzan Ozpetek nel 2001, con Margherita Buy e Stefano Accorsi, sono in tanti ad essersi chiesti dove si trovasse la terrazza panoramica usata come location di molte riprese. Gli spettatori con il film hanno potuto scoprire nuove viste di Roma un tempo sconosciute e così è forte la curiosità sulle ambientazione dell’omonima serie all’interno di Star su Disney +.

Non sappiamo se nella serie originale sia stata usata la stessa terrazza del film di Ferzan Ozpetek a Roma. Dalle immagini condivise sui social è stato possibile notare in molte scene della serie Le Fate Ignoranti l’ambientazione su una terrazza panoramica ma non sappiamo ancora dove si trovi la suggestiva location.

Villa Adriana a Tivoli

Sono stati già condivisi diversi teaser della serie originale Le fate Ignoranti, molti anche sui profili social del regista Ferzan Ozpetek. È stato così possibile notare che non c’è solo Roma tra le location degli otto episodi della serie ma anche Tivoli con la sua Villa Adriana che si può riconoscere nelle scene con Antonia (Cristiana Capotondi) e Asaf (Burak Deniz) che passeggiano tra antiche rovine romane.

Le riprese a Istanbul

Le riprese della serie Le Fate Ignoranti si sono spostate anche in Turchia dove la protagonista Antonia va sulle tracce del passato di Massimo e riscopre sé stessa.

Sono diverse le scene girate nella città turca che è riconoscibile dai panorami mozzafiato sul Bosforo, dalla Moschea e da diverse location iconiche di Istanbul.

Fonte: Fanpage

Iole Mancini partigiana: ricordo tutto ma non vorrei

A 102 anni si racconta in un libro a Concetto Vecchio

IOLE MANCINI-CONCETTO VECCHIO, UN AMORE PARTIGIANO (FELTRINELLI, PP 224 EURO 18)

Partigiana a vent’anni e per sempre, Iole Mancini, ultima sopravvissuta alla prigione di via Tasso – simbolo dell’occupazione nazista a Roma, dove operava le sue torture Erich Priebke – si racconta a 102 anni a Concetto Vecchio in ‘Un amore partigiano’.

“Ricordo tutto, ma preferirei aver dimenticato. È così doloroso” confessa la Mancini a Vecchio, giornalista politico di Repubblica e scrittore.

“Ero convinto di scrivere la storia di una partigiana e alla fine ho scritto la storia di una donna molto forte e intelligente, ancora magnificamente sul pezzo a dispetto dell’età, molto aperta, anche verso i propri guai. Ho capito che questa parte era altrettanto importante” dice all’ANSA Concetto Vecchio.

 A 17 anni Iole conosce sulla spiaggia di Anzio Ernesto Borghesi che diventerà suo marito. Quando scoppia la guerra lui è di leva a Firenze e le manda cartoline illustrate dell’esercito italiano, in una c’è scritto ‘Ernesto ti ama’. “Dall’alto dei suoi 102 anni, dalle cose incredibili che ha vissuto Iole viene fuori una grande saggezza su come bisogna guardare alle vicende della vita. La resistenza che lei ha fatto non è stata soltanto contro i nazifascisti, ma anche nella sua capacità di fare i conti con i guai che ci capitano. Di sapere che la vita va accettata per come viene e infatti l’amore partigiano è doppio nel senso che è un amore tra due partigiani ma è partigiano per come lei intende l’amore” spiega il giornalista, autore tra l’altro con Feltrinelli del libro Giorgiana Masi (2017).

“Il 10 giugno 1940, dal balcone di piazza Venezia Benito Mussolini annunciò l’entrata in guerra. Ricordo che si diceva che sarebbe durata poco, che avremmo vinto in fretta” ricorda la Mancini. Poi l’8 settembre del 1943 i tedeschi occupano Roma, le cose cambiano e la Mancini e Borghesi entrano nella Resistenza, sono partigiani nei Gap. “Ci sono un sacco di cose che tornano oggi, l’invasione, la resistenza, l’attesa dei nostri, degli alleati che non arrivano mai, la fame, il perdersi. Le guerre sono poi alla fine sempre tutte uguali” dice Concetto Vecchio che ha chiuso il libro 2 mesi prima che scoppiasse la guerra in Ucraina.

 Il 7 aprile 1944, dopo il fallimento di un attentato a Vittorio Mussolini, il secondogenito del Duce, Borghesi viene arrestato e portato a Regina Coeli, ma poi riesce a fuggire. La Mancini viene imprigionata a Via Tasso, cella 22, e interrogata a più riprese da Priebke, ma non tradisce il suo amore partigiano. “Dov’è Ernesto?” le chiedeva senza sosta, puntandole la luce di una lampada negli occhi, il boia delle Fosse Ardeatine. “Priebke ogni tanto mi dava uno spintone. Era metodico, duro, ottuso nel suo interrogare” racconta la Mancini.

Vecchio ci fa sentire la Iole di oggi, entrare nell’anima della partigiana alta 1,74, arrivata a pesare 50 chili durante l’occupazione, della sarta che Valentino omaggiò definendola “la principessa delle sottogonne” e della donna che ha vissuto tutto fino in fondo e ora custodisce numeri e ricordi in un’agendina vintage che ogni tanto consulta. Una storia di battaglie e resistenze anche nella vita privata, con una suocera ostile, il marito Ernesto che si lascia corteggiare da altre donne e dopo essere sopravvissuto muore a 49 anni di infarto. Un anno dopo Iole conosce, nel 1967, un pittore di origine bulgara, Ilia Peikov con il quale vive un nuovo e diverso amore, ma anche lui muore d’infarto nel 1988, il 7 aprile, lo stesso giorno in cui era stato arrestato Ernesto.

“E’ anche un libro sul destino che a volte ti salva e a volte no. E’ la sorte che decide per noi” afferma Concetto Vecchio che presenterà il libro con Iole Mancini il 29 aprile alle 17.00 alla Casa della Memoria e della Storia, a Roma. 

Il libro esce per Feltrinelli per la Festa della Liberazione del 25 aprile.

Fonte: Ansa

Per tutte le info: info@roma-news.it

 

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