Bubka incontra a Roma Malagò e la Vezzali
L’ex leggenda del salto con l’asta, a capo del Comitato Olimpico ucraino, è stato accolto al Foro Italico dal presidente del Coni e dal Sottosegretario allo Sport
ROMA – Incontro sportivo-istituzionale Italia-Ucraina ieri mattina al Foro Italico. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, insieme al Sottosegretario di Stato con delega allo Sport, Valentina Vezzali, ha accolto il numero uno del Comitato Olimpico Ucraino, e suo collega membro Cio, Sergej Bubka, accompagnato dal Ministro della Gioventù e dello Sport dell’Ucraina, Vadym Guttasait (campione olimpico di scherma a Barcellona 1992 nella sciabola a squadre). All’incontro erano presenti anche l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia Yaroslav Melnyk e il consigliere d’ambasciata Yaroslav Moshkola. Oggi alle 12.30 Malagò e Bubka sono stati presenti al Centro di Preparazione Olimpica ‘Giulio Onesti’ all’Acqua Acetosa, accolti dal segretario generale del Coni, Carlo Mornati, per incontrare un gruppo di atleti ucraini di taekwondo, canottaggio e scherma, che si stanno allenando in Italia, grazie all’intervento di solidarietà delle Federazioni Italiane. Sono complessivamente 20 le Federazioni Sportive Nazionali che hanno dato ospitalità agli atleti ucraini per la preparazione in vista dei prossimi appuntamenti internazionali. Alle 14.00 è previsto un incontro con la stampa nell’Aula Magna del ‘Giulio Onesti’, alla presenza della delegazione ucraina e degli atleti.
Fonte: Corriere dello sport
Un 25 aprile anche per l’Ucraina
Ci sia presto una festa della liberazione dalla guerra anche per l’Ucraina, la Russia e l’Europa intera. Con questa ambizione abbiamo organizzato a Roma il convegno “Un 25 aprile anche per l’Ucraina” che, durante il corso dell’intera giornata, metterà al centro della discussione tre temi: le lotte radicali contro il regime di Putin che si susseguono, spesso inascoltate, da più di 20 anni, i crimini di guerra di cui si è macchiato lo zar e la resistenza ucraina e, infine, gli strumenti della giustizia internazionale e il sostegno che stiamo dando al delicato lavoro della Corte Penale Internazionale anche tramite la mobilitazione popolare e la raccolta firme per l’appello ‘Putin all’Aja’.
Da quando Vladimir Putin è salito al potere nel 1999 i radicali sono stati l’unica forza politica in Italia a denunciare, giorno dopo giorno, i suoi crimini. Proviamo a metterne qualcuno in fila: dal genocidio in Cecenia alla lunga catena di omicidi di giornalisti e di oppositori (ricorderete sicuramente la giornalista Politkovskaja, i dissidenti Litvinenko e Nemtsov); dall’aggressione della Georgia nel 2008 a quella dell’Ucraina nel 2014; dall’appoggio decisivo al dittatore siriano Assad e al generale/dittatore libico Haftar alla chiusura definitiva di ogni spazio di dissenso come è stato per il caso Navalny.
Radicali Italiani ha denunciato anche l’acquiescenza e le complicità italiane nei confronti del nuovo Zar: dal ruolo giocato da ENI e ENEL nello smantellamento dell’impero economico di Khodorkovsky alle 30 onorificenze della Repubblica attribuite a uomini del regime di Putin dal 2014 e in particolare l’exploit da quando Di Maio è ministro degli Esteri con ben medaglie 22 assegnate.
Dunque ripercorreremo con molti ospiti le battaglie del passato e del presente e rilanceremo la lotta contro il regime di Putin. Al convegno interverranno, tra gli altri, Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in Italia, Emma Bonino, Elio Vito, Benedetto Della Vedova, la giornalista Anna Zafesova e i giuristi Antonio Vallini e Ezechia Paolo Reale incaricati dalla ministra Cartabia nella Commissione crimini internazionali. Siamo ben consapevoli che “non c’è Pace senza Giustizia” proprio per questo è necessario rafforzare la nuova Resistenza Ucraina; sostenere con migliaia di firme la petizione “Putin all’Aja” e il lavoro della Corte Penale Internazionale; dare volto e voce ai tanti russi che, nonostante tutto, si oppongono al regime di Mosca.Il 24 febbraio 2022 è iniziata una guerra che si concluderà solo con la fine del regime putiniano. Quarant’anni fa, Marco Pannella ripeteva ossessivamente: Mosca delenda est! Quella lotta è ora: sosteniamo la resistenza ucraina e onoriamo i partigiani di oggi e di ieri.
Fonte: Huffington Post
Ucraina: Viminale, finora poco meno di 97mila profughi hanno raggiunto l’Italia
Sono 96.989 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina arrivate fino a oggi in Italia, delle quali 92.666 alla frontiera e 4.323 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Ne dà notizia il Viminale precisando che “di queste, 50.154 sono donne, 11.579 uomini e 35.256 minori” e che “l’incremento, rispetto a ieri, è di 477 ingressi nel territorio nazionale”. Sono confermate come principali città di destinazione Milano, Roma, Napoli e Bologna.
Fonte: AgenSIR
Ucraina: ecco come aiutare
La piattaforma “Italia non profit” raccoglie le iniziative solidali
Accoglienza, ospitalità, vestiti, cibo, farmaci, donazioni, volontariato. Italia non profit è la piattaforma che ha raccolto tutte insieme le decine di iniziative di solidarietà legate all’emergenza umanitaria in Ucraina.
Si chiama “Emergenza Ucraina: come aiutare” (italianonprofit.it/emergenza-ucraina) e serve a offrire una risposta immediata a chiunque voglia dare una mano e contribuire con un aiuto. Allo stesso modo, le organizzazioni non profit avranno la possibilità di segnalare i propri progetti e le proprie raccolte fondi.
Nella sezione “apri la tua casa” si trovano Comuni e organizzazioni pronti, attraverso un censimento degli alloggi, a offrire “calore e un posto sicuro a una persone in fuga dalla guerra”. “Secondo una prima stima – si legge – in Italia stanno arrivando 900 mila profughi. La mobilitazione nazionale prevede una serie di iniziative da parte di Chiesa, associazioni e soggetti privati”.
Altrimenti c’è la pagina “Regala beni di prima necessità”: cibo, vestiti, coperte, medicinali perché chi ha lasciato la propria casa, la propria vita e il proprio Paese ora ha bisogno di tutto.
Ancora: la sezione “Dona con fiducia” che raccoglie la lista di quaranta organizzazioni attive nell’accoglienza e nel soccorso: dalla Croce Rossa ad Action Aid, dall’Unicef a Soleterre, dall’Unhcr a Medici senza frontiere, da Save The Children alla Caritas e Sant’Egidio.
Infine nella pagina “Diventa volontario” ci si può mettere a disposizione per aiutare le persone in difficoltà, dedicando parte del proprio tempo per organizzare, accogliere o andare in soccorso ai profughi ucraini.
Fonte: La Repubblica
Per tutte le info: info@roma-news.it
Like (1)