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Carta identità elettronica: buona la seconda. Le prenotazioni salvano l’open day

Sono stati 1361 i romani che hanno prenotato e ottenuto la carta di identità

Sbagliando si impara. È proprio il caso di dirlo. Dopo il flop della scorsa settimana, che ha registrato file lunghissime e disagi in quasi tutti i municipi aderenti l’iniziativa (in qualche caso anche rischiando la rissa), il secondo open day si è svolto senza intoppi grazie al sistema di prenotazione. Sono stati, infatti, 1361 i romani che nella giornata di venerdì hanno effettuato la registrazione sul sito di Roma Capitale per ottenere – presso gli sportelli anagrafici di riferimento sabato 9 aprile – il rilascio della carta di identità elettronica.

“Gli open day saranno replicati nelle prossime settimane”

“Siamo molto soddisfatti di questo risultato. Sia sabato che domenica le operazioni si sono svolte con regolarità in tutti i circa 50 sportelli attivi sul territorio cittadino. Grazie al lavoro dei Municipi, del personale degli sportelli anagrafici e dei Punti di Informazione Turistica, che ringraziamo per il loro grande impegno, è stato garantito il totale delle richieste per i due giorni di apertura, per complessivi 1361 accoglimenti di richieste di Carte d’Identità Elettroniche” ha commentato a margine dell’appuntamento Andrea Catarci, assessore al Decentramento, alla Partecipazione e Servizi al territorio per la città dei 15 minuti di Roma Capitale. Ha anticipato: “L’impegno a migliorare il servizio e ridurre i tempi di attesa, sia attraverso migliori performance dei canali ordinari di prenotazione sia attraverso le aperture straordinarie nei fine settimana, proseguirà nei prossimi mesi. Dopo Pasqua organizzeremo molti altri Open Day in modo da dare a tutti l’opportunità di fruirne”.

Dopo gli appuntamenti presso gli sportelli anagrafici dei rispettivi municipi di appartenenza sabato, il rilascio del documento elettronico è avvenuto anche nella sola mattina di domenica 10 aprile presso gli ex pit (punto informativo turistico ndr) di Piazza Santa Maria Maggiore, piazza Sonnino e piazza delle Cinque Lune.

L’iniziativa non è stata replicata al Municipio VI

L’iniziativa è stata realizzata in 8 municipi su 15. Rispetto allo scorso week end di open day – quello del 2 e 3 aprile – non ha preso parte all’iniziativa il Municipio Roma VI delle Torri dove nei giorni successivi al flop si è generata una polemica politica e amministrativa. Già perché con solo 90 carte di identità realizzate, il minisindaco Nicola Franco ha ‘chiesto spiegazioni ai dipendenti’ con una lettera al direttore. A difendere il lavoro il loro lavoro ci hanno pensato le opposizioni (Pd e M5s) prima esprimendo solidarietà ai dipendenti poi convocando una commissione controllo e garanzia per capire le reali responsabilità del flop. 

Lega: “Roma Capitale ha dato appuntamento in uffici chiusi”

Nonostante il sistema di prenotazione e l’eliminazione delle file agli sportelli anagrafici, non sono mancati alcuni disagi per i cittadini. A denunciarlo è Fabrizio Santori, consigliere comunale Lega. “Questo open day è stato un altro capolavoro – ha ironizzato il consigliere – Roma Capitale ha dato appuntamento in un luogo chiuso”. Ha spiegato: “Dal Comune rilasciano l’appuntamento indicando Pit Sonnino (dando per scontato che i cittadini sappiamo cosa sono) inserendo però l’indirizzo di via Petroselli 50. In tanti prima di andare ai PIT sono passati a via Petroselli 50 trovando chiuso”. 

Fonte: Roma Today

Verso la chiusura, un ‘gruppo di azione locale’ per superare il campo rom di Salone

In tre mesi dovrà condurre studi e analisi per avviare azioni di superamento

“Il campo rom di via di Salone deve essere superato e per farlo vogliamo creare un ‘gruppo di azione locale’ che coinvolga istituzioni, associazioni, università, asl e abitanti della baraccopoli”. Ad annunciarlo è Nicola Franco, presidente del Municipio Roma VI delle Torri, anticipando ruoli e compiti di ogni attore protagonista del progetto di superamento finalizzato alla chiusura del campo. 

Il campo rom di Salone – il meno popolato della città – è tornato al centro del dibattito cittadino nei giorni scorsi quando un gruppo di abitanti della baraccopoli di Roma Est ha lanciato una pietra di grosse dimensioni oltre il muro di cinta raggiungendo una pattuglia del VI Gruppo Torri della Polizia locale di Roma Capitale. Agli agenti, di pattuglia al campo, anche la solidarietà del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale) e dell’Ugl nazionale. A dicembre scorso, invece, tre donne provenienti dallo stesso campo sono state fermate e denunciate a Terni per tentato furto e possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso.

“Intollerabile che le persone vivano ai margini”

In più occasioni e da più parti, i campi rom sono stati definiti ‘sacche di illegalità da controllare’: al sesto municipio, invece, l’obiettivo è superarli perché “E’ intollerabile che un gruppo di persone possa vivere ai margini della città, in pessime condizioni igienico-sanitarie e senza i servizi elementari garantiti dalla Costituzione – ha precisato Nicola Franco, aggiungendo – la Giunta e la maggioranza del Municipio VI delle Torri ritengono che le politiche utilizzate fino ad oggi siano state fallimentari, non hanno prodotto risultati”. 

Il gruppo di azione locale per superare il campo di via di Salone

“Avviamo la creazione di un Gruppo d’Azione Locale, presieduto da me, a cui parteciperanno l’assessore competente con funzioni di verbalizzante, le autorità religiose, i rappresentanti della ASL e dell’Università Tor Vergata e del mondo associativo, oltre a insegnanti e abitanti del campo di via di Salone” ha precisato inoltre Franco. Nel dettaglio, il compito del gruppo sarà quello di eseguire studi e analisi per avviare azioni necessarie al superamento, entro tre mesi dalla prima convocazione del tavolo. 

“Felici che il Municipio VI di Roma – l’unico a guida centrodestra – faccia propria la nostra proposta, decidendo di intraprendere il percorso che abbiamo illustrato in Giunta e nella Commissione Politiche Sociali. Auspichiamo che tale scelta possa essere fatta propria anche negli altri Municipi romani dove ancora insistono quelle vergogne chiamate campi rom” ha detto Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio. 

Fonte: Roma Today

Città metropolitana di Roma: solidarietà al popolo ucraino. Attivati corsi di lingua italiana nelle scuole superiori

E’ stata approvata in Consiglio metropolitano la mozione a firma della Consigliera Delegata Tiziana Biolghini e del Consigliere Delegato Daniele Parrucci per il “Sostegno e solidarietà al popolo Ucraino”, attraverso l’attivazione di corsi di lingua italiana nelle scuole superiori della Città metropolitana di Roma.

“Una iniziativa fondamentale che si integra con le altre intraprese dal nostro Ente metropolitano e da Roma Capitale che si sono mobilitate per l’accoglienza e con centri di raccolta per le donazioni in un territorio martoriato dalla guerra. Le persone che arrivano in Italia non conoscendo la lingua italiana subiscono difficile interazione e hanno il bisogno di farsi comprendere. Per questo abbiamo pensato di organizzare, attraverso la collaborazione delle scuole superiori, corsi di lingua italiana per favorire una rapida ed efficace inclusione sociale, per la dignità della persona, favorendo un effettivo godimento dei diritti e per il rispetto dei doveri. Ci attiveremo in questo senso, con le scuole, per realizzare questa iniziativa che riteniamo giusta per la dignità della persona e per migliorare la qualità della vita a chi fugge da un territorio di conflitto. Ringrazio la Consigliera Tiziana Biolghini e il Consigliere Daniele Parrucci per la sensibilità dimostrata. Con il Sindaco Roberto Gualtieri daremo pieno sostegno e supporto ad una iniziativa, ad oggi unica nel suo genere”.

dichiara Pierluigi Sanna, Vice Sindaco della Città metropolitana di Roma

Fonte: Lavoro Lazio

Multe record a Portonaccio, il ministero: «Modifiche al Codice della strada, le restrizioni siano segnalate»

Il governo ha risposto in questi giorni a un’interrogazione parlamentare presentata da Simone Baldelli. Intanto il 20% dei Comuni italiani non mette a frutto gli incassi nei termini previsti

È arrivata la risposta del ministero sull’interrogazione parlamentare – presentata dal presidente della commissione d’inchiesta per la tutela dei consumatori, Simone Baldelli — relativa alle multe in via di Portonaccio. In un periodo temporale limitato, dal 2 maggio al 15 settembre 2017, la riattivazione della corsia preferenziale lungo la strada portò ad oltre 300.000 sanzioni rilevate elettronicamente che coinvolsero circa 20.000 automobilisti. Cause, ricorsi, sentenze della Cassazione. Ora la pronuncia del ministero.

Nella sua interrogazione Baldelli chiedeva al governo se, «al fine di tutelare i conducenti di autoveicoli e motoveicoli da infrazioni involontarie al codice della strada ed evitare il ripetersi di contenziosi come quelli oggetto dell’interrogazione, intenda adottare iniziative normative volte a prevedere misure di segnalazione straordinaria temporanea nei casi in cui, specie in presenza di rilevatori elettronici, vengano modificati in senso restrittivo i criteri di accessibilità e percorrenza di corsie preferenziali o in altro modo limitate, in particolare su strade caratterizzate da elevati volumi di traffico».

«È in corso uno specifico approfondimento da parte delle competenti strutture — spiega il ministero — per elaborare una proposta di modifica del Codice della strada che regoli compiutamente le situazioni nelle quali è necessario ricorrere a misure di segnalazione straordinarie e le modalità attraverso le quali essa deve essere effettuata: segnaletica luminosa, presenza obbligatoria degli organi di polizia, obbligo di comunicazione preventiva all’utenza». Una modifica struttur ale che cambierebbe il regolamento degli autovelox. Nell’occhio del ciclone ci sono anche i Comuni, incapaci di mettere a frutto i proventi delle sanzioni. Quando si tratta di esibire la rendicontazione, sono sempre in ritardo. È stato calcolato che il 20% delle città italiane non l’ha fatto nei termini previsti: ben 15 amministrazioni provinciali, tre città metropolitane e 317 unioni di Comuni. Anche su questo punto sarebbe allo studio una «contromossa»: «Qualora l’ente non trasmetta la sopra menzionata relazione ovvero utilizzi i proventi in modo difforme da quanto previsto dal codice della strada — prosegue il ministero — la percentuale dei proventi spettanti è ridotta del 90 per cento per ciascun anno per il quale sia riscontrata una delle predette inadempienze». Fra i ritardatari del Lazio figurano Frosinone e Civitavecchia. Una «punizione» che eviterebbe di passare allo stadio successivo, ovvero la segnalazione alla Corte dei Conti. Perché, osserva Baldelli, «non è possibile chiedere ai cittadini di rispettare le regole, e essere i primi a disattenderle».

170° anniversario della polizia, la festa a Roma: divieti di sosta in centro

In oltre un secolo e mezzo, pur con denominazioni diverse e uniformi legate alla moda e alle esigenze dei tempi, la Polizia con spirito immutato è stata ed è al servizio delle comunità

Nell’ambito delle celebrazioni per il 170° anniversario della Polizia si è svolta domenica a Roma la cerimonia dell’annullo del francobollo speciale dedicato alla storica ricorrenza.

All’evento erano presenti per la Polizia di Stato il dirigente superiore Domenico Cerbone e per Poste Italiane Roberta Sarrantonio coordinatrice commerciale MA Centro Sud di Filatelia e Luciana Vitullo responsabile MA Centro di Filatelia. Sul francobollo sono ritratti due poliziotti, una donna e un uomo, in uniforme ordinaria davanti a una Volante.

Martedì 12 aprile, alle 11, per le celebrazioni per il 170° anniversario della fondazione della festa della Polizia di Stato, a Roma si festeggerà. L’evento si svolgerà nella terrazza del Pincio alla presenza delle piu’ alte cariche istituzionali. Divieti di sosta con rimozione in piazza di Spagna, nell’area compresa tra il civico 36 e Vicolo del Bottino; entro le 00.00 del 12 aprile e sino a cessate esigenze della giornata, sgombero di tutti i veicoli in viale Gabriele D’Annunzio tutta, compresa la rampa di accesso alla piazza su lato Pincio.

Fonte: Roma Today

L’assessore capitolino: “Porteremo Ostia nel mondo, è molto più che il mare di Roma”

Alessandro Onorato, assessore a Turismo e Grandi Eventi, promette: “E’ giunta l’ora di far sapere che Ostia è parte di Roma”

Ostia – “A Ostia serve una vera rivoluzione: penso al suo lungomare, penso alla pineta. Su Ostia serve, mi auguro quanto prima, un bando internazionale per immaginare un lungomare diverso più accogliente esteticamente più bello e che comunichi al mondo che Roma è una città di mare. La Capitale d’Italia ha venti chilometri di costa è giunta l’ora di comunicarlo in maniera migliore, e credo che su questo il sindaco Gualtieri abbia le idee talmente chiare che non c’è bisogno di ricordarlo”.

 

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