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L’Algeria prepara un accordo strategico sul gas con l’Italia

Due giorni dopo la missione del premier iberico nel Regno nordafricano, il primo ministro dell’Italia, Mario Draghi, si recherà lunedì 11 aprile in Algeria per discutere con i vertici dello Stato africano di un dossier fondamentale tanto per Roma quanto per Madrid

Il presidente del governo della Spagna, Pedro Sánchez, inizia oggi una visita ufficiale in Marocco, nel contesto della crisi diplomatica tra Algeri e Madrid, da un lato, e tra Algeri e Rabat, dall’altro. Due giorni dopo la missione del premier iberico nel Regno nordafricano, il primo ministro dell’Italia, Mario Draghi, si recherà lunedì 11 aprile in Algeria per discutere con i vertici dello Stato africano di un dossier fondamentale tanto per Roma quanto per Madrid: l’approvvigionamento di gas. Una fonte governativa algerina ha riferito ad “Agenzia Nova” che Draghi firmerà un “accordo strategico tra Algeria e Italia nel settore dell’energia”.

Un’altra fonte algerina, stavolta industriale, ha rivelato che Eni e il gruppo energetico algerino Sonatrach “stanno discutendo da diversi giorni dell’aumento delle esportazioni di gas dall’Algeria verso l’Italia”. Non a caso l’Ad del Cane a sei zampe, Claudio Descalzi, si è recato ad Algeri appena domenica scorsa, 3 aprile. Durante la visita-lampo di un solo giorno all’inizio della prossima settimana, Draghi sarà ricevuto dal presidente della Repubblica algerina, Abdelmajid Tebboune, e terrà a vari incontri istituzionali bilaterali e multilaterali. Il capo dell’esecutivo italiano, inoltre, getterà le basi del prossimo vertice intergovernativo previsto ad Algeri nei prossimi mesi, qualche tempo dopo la visita di Stato di Tebboune in Italia prevista a fine maggio.

L’analista economico algerino Hamza Boughadi ha detto a “Nova” che “l’Italia vuole rafforzare ulteriormente la sua cooperazione con l’Algeria, perché il nostro Paese è diventato un obiettivo fondamentale del governo italiano”. Boughadi ha aggiunto che “i Paesi europei si stanno preparando al peggio e stanno cercando forniture energetiche alternative” al gas proveniente dalla Russia. Secondo l’analista arabo, “la visita del capo del governo italiano in Algeria, considerato come un emissario dei Paesi europei e il cliente numero uno dell’Algeria, in particolare per quanto concerne il gas, cercherà di garantire un aumento delle forniture per soddisfare le esigenze dei Paesi europei”.

Il viaggio di Draghi ad Algeri, come detto, arriva a pochi giorni dalla visita ad Algeri dell’amministratore delegato di Eni Descalzi, ricevuto sia dal premier Aimene Benabderrahmane che dal ministro dell’Energia e delle Miniere Mohamed Arkab. Gli amministratori delegati di Sonatrach ed Eni, rispettivamente Toufik Hakkar e Claudio Descalzi, hanno menzionato, in alcune occasioni, l’aumento dell’offerta di gas in Italia, senza tuttavia fornire dati precisi. Sonatrach aveva indicato nel corso dell’incontro con i vertici di Eni che “i dirigenti delle due società hanno discusso anche della questione dell’approvvigionamento di gas dell’Italia e hanno esaminato le iniziative a breve e medio termine atte ad aumentare l’offerta al suddetto Paese tramite il TransMed/Gasdotto Enrico Mattei”. La condotta ha una capacità massima di 30 miliardi di metri cubi l’anno, ma nel 2021 è stata sfruttata fino a 21 miliardi di metri cubi. Secondo dichiarazioni pubbliche di Hakkar, Sonatrach mira a raddoppiare la sua produzione di gas e petrolio entro 4 anni e ad investire 40 miliardi di dollari per la ricerca e la produzione entro il 2026. Già lo scorso 28 febbraio, “Nova” aveva appreso che l’Algeria ha dato disponibilità per fornire all’Italia gas aggiunto nel breve, medio e lungo termine. Una fonte di Sonatrach aveva detto a “Nova” che la società algerina attualmente esporterebbe circa 22 miliardi di metri cubi tramite Transmed, lasciando spazio a una capacità potenziale di ulteriori circa 10 miliardi di metri cubi. “Con l’attuale consumo locale, l’Algeria può esportare un massimo di 2 miliardi di metri cubi aggiuntivi entro le scadenze attuali”, aveva detto la fonte.

Dopo aver richiamato il proprio ambasciatore a Madrid il 16 marzo scorso, l’Algeria ha dichiarato di voler rivedere i suoi accordi con la Spagna. Una conseguenza, secondo diversi osservatori, del cambiamento radicale della posizione di Madrid nei confronti del Sahara Occidentale. Solitamente neutrale di fronte a questa delicata questione, la Spagna ha sostenuto apertamente il piano di autonomia del Marocco per la sua ex colonia in Africa. Una posizione che ha posto fine alla crisi diplomatica tra Madrid e Rabat, ma ne ha aperta un’altra con l’Algeria, da cui però la Spagna dipende per il gas: il 40 per cento del fabbisogno di gas spagnolo è coperto da Algeri.

Da parte sua, Ismail Dabash, professore di relazioni internazionali all’Università di Algeri, ha detto a “Nova” che l’Algeria non è più certa della partnership strategica con la Spagna dopo l’inaspettato cambio di posizione sul Sahara occidentale. Dabash ha spiegato che l’Algeria e la Spagna stavano collaborando al progetto del gasdotto Nigeria-Algeria per il trasporto di gas verso l’Europa, ma la recente posizione di Madrid ha cambiato tutto. La condotta Nigeria-Algeria-Europa, secondo il professore algerino, può essere realizzata attraverso l’Italia e non più via Penisola iberica.

Una numerosa delegazione algerina, guidata dal segretario generale del ministero degli Esteri, Chakib Rachid Kaid, ha recentemente visitato l’Italia, affermando che l’Algeria “rivedrà tutti gli accordi con la Spagna”, escludendo però conseguenze immediate sulla vendita di gas e petrolio. Eppure, l’amministratore delegato di Sonatrach ha lasciato intendere che l’Algeria potrebbe effettuare un “ricalcolo” dei prezzi del gas con il suo partner spagnolo. Secondo il quotidiano algerino “L’Expression”, “gli spagnoli hanno capito che l’avvicinamento diplomatico italo-algerino coincide con una crisi diplomatica senza precedenti tra Algeri e Madrid e temono che questi scambi di visite siano un preludio per un accordo italo-algerino ai loro danni”.

Fonte: Agenzia Nova

Energia, Letta: la vicenda Ucraina comporterà costi, bisogna dire la verità

Tutti si assumano le loro responsabilità

“Il nostro Paese tutto insieme deve fare delle scelte che sono scelte non semplici e io credo che sia stato importante che oggi il governo abbia cominciato a parlarne con i sindacati”. Lo ha detto a Enrico Letta, arrivando alla presentazione di un libro, a proposito dell’affermazione fatta ieri dal premier Draghi sulla scelta tra condizionatori accesi e la pace in Ucraina relativamente alle sanzioni verso la Russia e al problema energetico.

“Sono convinto che i rappresentanti delle parti sociali, i sindacati, e poi rappresentanti delle parti datoriali debbono essere insieme al governo protagonisti delle scelte che vanno fatte perché saranno momenti nei quali ognuno deve assumersi responsabilità – ha aggiunto il segretario del Pd -. Bisogna che il governo, la politica mettono a disposizione delle parti più deboli della nostra società le risorse che sono necessarie per compensare i costi che questa vicenda comporterà, ma sono convinto che sono scelte che dobbiamo fare tutti insieme ed è importante che si dica la verità nel senso che se vogliamo evitare che i massacri continuino in Ucraina c’è bisogno di un impegno che comporterà appunto un’iniziativa europea e iniziative nazionali”.

Fonte: Askanews

Per tutte le info: info@roma-news.it

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