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Ucraina, il Papa: “Si fermi guerra mostruosa e selvaggia”

Al termine dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI, Papa Francesco ha salutato uno ad uno i bambini ucraini presenti, accompagnati dalle mamme, dalle associazioni che li ospitano e dall’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede Andriy Yurash

Al termine dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI, papa Francesco ha rivolto oggi “un saluto particolarmente affettuoso” ai bambini ucraini presenti, ospitati dalla Fondazione ‘Aiutiamoli a vivere’, dall’associazione ‘Puer’ e dall’ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede. “E con questo saluto ai bambini torniamo a pensare a questa mostruosità della guerra e rinnoviamo le preghiere perché si fermi questa crudeltà selvaggia che è la guerra”, ha detto il pontefice.

Papa Francesco ha poi salutato uno ad uno i bambini ucraini presenti, accompagnati dalle mamme, dalle associazioni che li ospitano e dall’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede Andriy Yurash. Alcuni bambini hanno donato al Papa disegni con simboli della pace (cuori e colombe) e con i colori, giallo e azzurro, della bandiera dell’Ucraina.

Le parole di papa Francesco

“In una società che esercita soprattutto la sensibilità per il godimento, non può che venir meno l’attenzione verso i fragili e prevalere la competizione dei vincenti”, ha aggiunto il Papa nell’udienza generale proseguendo le catechesi sugli anziani. “Certo, la retorica dell’inclusione è la formula di rito di ogni discorso politicamente corretto. Ma ancora non porta una reale correzione nelle pratiche della convivenza normale: stenta a crescere una cultura della tenerezza sociale. Lo spirito della fraternità umana, che mi è sembrato necessario rilanciare con forza, è come un abito dismesso, da ammirare, sì, ma… in un museo. Si perde la sensibilità umana”, ha commentato il Papa. 

Fonte: Sky TG24

Ucraina: Bianchi “Attendiamo fino a 25 mila studenti”

ROMA – “La risposta del mondo dell’istruzione all’emergenza posta dalla guerra in Ucraina è stata ampia. Degli 8.455 studenti ucraini in Italia, 7.500 frequentano scuole stati e 900 quelle paritarie e stiamo operando sulla capacità di attivare i centri provinciali per l’istruzione degli adulti al fine di accelerare la formazione in lingua italiana di molti adulti ucraini giunti in Italia. Tutte le nostre strutture si sono attivate, anche quelle in ospedale”. Così Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, nel corso dell’audizione in Commissione Cultura sull’organizzazione dell’accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli. “La Commissione Europea fin dal primo momento ha permesso di riformulare i fondi europei e ha messo a disposizione risorse significative sul Care (Azione Comune per i Rifugiati Europei) destinando all’Italia 49,6milioni secondo una ripartizione geografica per cui 33,4 milioni per le regioni a minor sviluppo; 3,3milioni per le regioni in transizione e 12,6 milioni per le regioni a più alto sviluppo. Oggi abbiamo in Italia circa 25mila minori su circa 70 mila rifugiati. Ci attendiamo che gli 8.455 studenti ucraini attualmente in Italia possano aumentare e che facciano richiesta di partecipazione altri ragazzi fino almeno a 25mila – precisa Bianchi -. Per ora stiamo tenendo con le risorse che abbiamo ma nel momento in cui arrivassero altri ragazzi sarebbe necessario disporre di altre risorse. Abbiamo potuto portare fino al 15 giugno, tranne per i ragazzi dell’infanzia che arrivano al 30 giugno, il personale covid che avrebbe dovuto concludere alla fine dell’emergenza”.

Fonte: Il Tempo

Guerra in Ucraina: dolore e turbamento per un italiano su tre

Guerra in Ucraina, dolore e turbamento per un italiano su tre

ROMA – Il conflitto tra Russia e Ucraina, che si protrae ormai da oltre un mese, comincia ad avere dei risvolti anche da un punto di vista psicologico sulla popolazione italiana. Secondo un sondaggio di Euromedia Research, un terzo degli italiani, ad oggi, prova sentimenti di dolore e turbamento a causa della guerra in corso, soprattutto tra la popolazione più anziana. Uno su cinque, invece, si dichiara stanco per questi ultimi anni caratterizzati prima dalla pandemia e poi da questo conflitto. Quest’ultimo aspetto, poi, risulta ancora più accentuato tra i giovani che, a causa delle restrizioni e dei lockdown, si sono visti limitare e annullare le occasioni di socialità con i propri coetanei. Anche se il nostro Paese non è direttamente coinvolto, ad oggi, quasi un terzo degli italiani si sente comunque in guerra. Inoltre, per 2 italiani su 3, questo conflitto rischia di mettere in pericolo i confini europei così come li abbiamo conosciuti finora, una sensazione che prevale in particolare tra la popolazione over 65 anni, mentre è meno forte tra i giovani.

Sondaggio di Euromedia Research per Porta a Porta realizzato il 22/03/2022 con metodologia mista CATI/CAWI su un campione di 800 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne.

Fonte: BS News.it

Per tutte le info: info@roma-news.it

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