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I rifugiati ucraini a Roma, lezioni d’italiano e cure per i malati

La Caritas e le Acli provinciali mettono in campo progetti per l’integrazione. Tanti ospitati negli istituti religiosi, all’hotel Aran primi rudimenti sulla lingua

La macchina dell’accoglienza per i rifugiati ucraini comincia a decollare. Sono una novantina i posti messi a disposizione dalla prefettura di Roma, già tutti occupati. Altrettanti saranno attivi nei prossimi giorni grazie ai corridoi umanitari che Caritas italiana sta allestendo dall’Ucraina. E sono decine gli istituti religiosi che in questi giorni hanno aperto le porte per accogliere donne e bambini. 

Cinque giorni di viaggio dall’Ucraina tra mille difficoltà 

La Caritas di Roma ci fa entrare nel dettaglio di queste storie. “Una delle prime accoglienze dei rifugiati è avvenuta presso un istituto di suore di Roma, che con generosità e gratuità ha accolto un nucleo familiare numeroso, prendendosene da subito cura – scrive l’organismo caritativo –  Si tratta di una famiglia composta dalla nonna, dalle sue tre figlie e dai suoi tre nipoti. Ognuno di loro porta con sé una storia: fatica per un viaggio in macchina durato cinque giorni dall’Ucraina, dubbi riguardo il proprio futuro, se mai sarà di nuovo nel loro Paese o se il loro nuovo Paese sarà l’Italia. A queste domande, si aggiungono altre preoccupazioni: infatti la nonna è affetta da tumore e uno dei nipoti è cieco e non in grado di muoversi”

Obiettivo per i ragazzi tornare a scuola

La Caritas di Roma scrive che “su questo sfondo si inseriscono una ragazzina di 15 anni con tanta voglia di studiare, e infatti preoccupata per la scuola, che chiede di riprendere subito, e  il più piccolo dei nipoti, di 5 anni, che con la sua gioia pervade tutto il convento”. Tanti ragazzi ucraini hanno già iniziato la dad con i loro insegnanti sparsi in tutta Europa. “Infine le tre figlie, coloro che si prendono cura della nonna, nonché loro madre, e dei loro bambini – continua il racconto della Caritas – A sostegno di questa grande famiglia un gruppo di volontari costituiti dai docenti del liceo adiacente al convento si adopera ogni giorno, portando aiuto non solo materiale ma anche un aiuto fatto di affetto e vicinanza. Solidarietà, accoglienza e la grande adesione nel mettere a disposizione strutture abitative e tempo sono i motori della pace”. 

La lingua italiana per la vita di tutti i giorni 

L’assessore Funari ci ha detto che l’accoglienza dei rifugiati ucraini in questi giorni è stata organizzata anche attraverso la Federalberghi di Roma. Le Acli provinciali segnalano che “venerdì all’Aran Hotel Barcelò di Tor Marancia un caldo sole primaverile ha fatto da sfondo alla prima lezione del corso di lingua italiana” organizzata “per le signore ucraine, ospiti della struttura alberghiera”. Le Acli ha dunque avviato con il Municipio Roma VIII un servizio di assistenza per oltre 90 persone in fuga dalla guerra. “In cattedra per trasmettere le basi della nostra lingua c’è la nostra squadra di volontari, composta per l’occasione da socie ucraine e mediatrici culturali – continua l’associazione – Tutti insieme per iniziare ad approfondire la nostra lingua e confrontarsi sul lessico di base, nutrendo la consapevolezza che è da giornate così che passa un graduale processo di integrazione”.

Fonte: Radio Colonna

La soprano russa e quella ucraina insieme a Montecitorio per un canto di pace

L’esibizione dedicata alla pace in Ucraina si è svolta nel corso della domenica di “Montecitorio a porte aperte”, il tradizionale appuntamento di visita dei cittadini del Parlamento

Una nota di pace arriva dall’Aula della Camera dei deputati. Nella domenica di “Montecitorio a porte aperte”, tradizionale appuntamento di visita dei cittadini, la musica ha lanciato il suo messaggio: nel corso dell’esibizione musicale dedicata alla pace in Ucraina, due cantanti, la soprano russa Anna Koshkina e la soprano ucraina Sofiia Chaika, hanno interpretato insieme l’Ave Verum Corpus, di Wolfgang Amadeus Mozart, e lo Stabat Mater di Pergolesi con l’orchestra d’archi del Conservatorio statale di musica “Santa Cecilia” di Roma, diretta dal Maestro Michelangelo Galeati.

La visita di ‘Montecitorio a porte a perte’, guidata e per gruppi, si snoda lungo un itinerario storico-artistico che comprende tra l’altro: l’Aula, con i pannelli del Fregio di Sartorio che decora l’emiciclo illustrando le vicende epiche del popolo italiano; il Velario, imponente decorazione liberty di circa 800 metri quadrati in rovere di Slavonia, vetro colorato e ferro; il Transatlantico, salone che deve il suo nome all’illuminazione a plafoniera, caratteristica delle navi transoceaniche; la Sala della Lupa; la Sala della Regina; la Sala Aldo Moro, con il nuovo allestimento dopo il restauro delle Nozze di Cana; la Sala del Cavaliere. 

Fonte: AGI

Sul Tevere i colori dell’Ucraina: grande successo per “La Regata della Pace”

Un no alla guerra e a questi giorni bui arriva dal circolo Canottieri Roma. La “Regata per la Pace”, edizione straordinaria della tradizionale Coppa Anellone che si è disputata nella giornata del 26 marzo, è stata un successo senza precedenti.

Sul Tevere, nel tratto in prossimità del circolo Canottieri Roma, si sono sfidati 47 equipaggi, 3 dei quali Special Olympics, per 364 partecipanti totali. Non solo canottaggio, ma anche solidarietà con la raccolta di fondi, medicine e beni di prima necessità a favore del popolo ucraino. Per la cronaca sportiva, a vincere è stato l’equipaggio “8 senza speranze” composto da Leonardo Calabrese, Tiziano Siniscalchi, Antonio Cefaly, Eugenio Pasquazi, Sandra Compagnucci, Margherita Vietri, Carolina Zannella e Giordana Meschini. Secondo posto per “I Barcaroli T.T.”, terzo “CCR Vintage”. Tra i premiati, anche cittadini ucraini venuti in questi giorni in contatto con gli organizzatori. Raccontano storie strazianti, spaventose.

“Non posso che essere felice e riconoscente per iniziative di questo tipo. Vedo voi italiani sereni e sorridenti e trovo assurdo e ingiusto che nel mio Paese tutto questo non possa esserci. Piuttosto il sangue e le bombe” ha spiegato Iryna Ishchenko, giovane psicologa di Kiev fuggita dai bombardamenti con ciò che aveva addosso e l’amato gatto. Al Canottieri Roma, il gruppo di ucraini trova anche la connazionale Tetyana Gyerovkina, atleta master giallorossa. Ha il blu e il giallo della bandiera sul viso, gli occhi lucidi e il body da gara che diventa un’armatura per difendersi dalle brutte notizie che da un mese riceve ininterrottamente.

Il presidente del circolo, Paolo Vitale, ha commentato che “la pace è un concetto che tutti dobbiamo perseguire. Ed è dunque giusto far sentire la nostra vicinanza e la nostra solidarietà al popolo ucraino. Ringrazio gli intervenuti per questa grande manifestazione di solidarietà”.

Fonte: RomaH24.com

Per tutte le info: info@roma-news.it

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