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A Loredana Bertè il Premio Rewriters 2022

Il riconoscimento il 28/3 durante concerto al Teatro Brancaccio

Sarà Loredana Bertè a ricevere l’edizione 2022 del Premio Rewriters, il riconoscimento annuale che il Movimento ReWriters dedica a chi si è contraddistinto per avere contribuito alla riscrittura dell’immaginario contemporaneo.

L’artista, in occasione dell’atteso concerto al Teatro Brancaccio di Roma, in programma il 28 marzo, in cui presenterà l’album di inediti “Manifesto” oltre a interpretare alcuni dei suoi più grandi successi, sarà premiata dal critico Musicale Ernesto Assante (Direttore Artistico di ReWriters), dalla ideatrice e fondatrice del Movimento ReWriters Eugenia Romanelli, e da Cristiana Meloni, l’architetta e inventrice che ha curato il premio, l’ingegnoso Sampietrone, realizzato dall’artista Marco Duranti.

Come ha spiegato Eugenia Romanelli, la scelta di Loredana Bertè (dopo Bebe Vio e Serena Dandini, vincitrici delle edizioni 2020 e 2021) è motivata dal fatto che la celebre artista e rocker con la sua grinta e il suo approccio irriverente ha saputo riscrivere “l’immaginario del terzo tempo della vita, contribuendo, con i suoi capelli turchini e le minigonne vertiginose, a smontare gli stereotipi ageisti e a creare corridoi tra le generazioni”. “Loredana Bertè non ha mai accettato il mondo così com’è. Ha sempre, con le sue canzoni, con la sua vita, con il suo modo di essere, rappresentato la possibilità di un’altra realtà, usato la musica come grimaldello per aprire porte, per mettere in comunicazione mondi differenti, per allargare il campo visuale di chi la ascoltata e seguita.
Una ‘Rewriter’ instancabile che è stata ed è esempio per tanti”, ha sottolineato Assante.

Fonte: Ansa

«Trastevere canta»: Roma rende omaggio a Gabriella Ferri. Ecco dove e quando

Gabriella Ferri è la voce di Roma mai dimenticata

Gabriella Ferri è la voce di Roma mai dimenticata. Nata a Testaccio e cresciuta a San Giovanni, la cantautrice romana diventa, con la sua voce, diventa il simbolo di intere generazioni. La sua interpretazione de «La società dei magnaccioni» è l’inno dei giovani di quegli anni, non solo a Roma, ma in tutta Italia. E adesso Roma vuole rendere omaggio a chi, per anni, ha portato in alto la romanità genuina che l’ha sempre caratterizzata.

Trastevere (per una sera) canta e canterà per Gabriella FerriMercoledì 30 marzo al Mr. Barry in piazza dei Ponziani a Roma, una serata tutta dedicata all’indimenticabile Gabriella Ferri. Una serata fatta di buona musica e ingolosita da uno dei simboli della romanità per eccellenza: l’amatriciana. 

Un’occasione per ripercorrere i successi della carriera di Gabriella Ferri, all’insegna della sua romanità genuina che continua a essere tramandata. 

Fonte: Leggo

La versione di Fiorella a Roma

Una Sala Santa Cecilia (la più grande dell’Auditorium Parco della Musica) gremita accoglie Fiorella Mannoia in questo primo giorno di primavera. Più volte rinviato il live dell’artista romana, ma la lunga attesa è stata ampiamente ripagata con un generoso live di 2 ore.

La cantante ha iniziato il concerto con l’attualissima Padroni di niente , sottolineando la sua solidarietà al popolo ucraino, ed ha proseguito con Treni a vapore e Combattente. Numerosi i tributi ai cantautori di casa nostra in questo live. Il primo ad essere omaggiato è stato Battisti e la sua Io vivrò senza te, seguita da Crazy Boy scritta per lei da Samuele Bersani negli anni 90. Dopo un paio dei suoi recenti brani Nessuna conseguenza e Il peso del coraggio (quest’ultimo tributato da una lunga standing ovation) ha duettato con l’artista di origini viterbesi Olivia XX (al secolo Arianna Silveri) e la sua Solo una figlia.

Il live è proseguito con Amore Fermati di Fred BuongustoCercami di Renato ZeroCara di Lucio Dalla e le sue Si è rottoCome si cambiaPerfetti sconosciuti e Quello che le donne non dicono, fortunato brano scritto per lei da Enrico Ruggeri cantato da tutta la sala. Ha poi ripreso i tributi al cantautorato italiano con La casa in riva al mare di Lucio Dalla e Princesa di Fabrizio De Andrè; una solitaria ritmica di batteria ci ha lasciato indovinare poi la sua cover più conosciuta, quella di Sally di Vasco Rossi.

Ha terminato con Generale di De Gregori, il suo brano sanremese Che sia benedetta Il cielo di Irlanda.

Durante il live l’artista ha ricevuto diversi doni dal suo pubblico, tra cui una bandiera della pace dopo il brano Il peso del coraggio; prima di Princesa (complice un piccolo problema tecnico) una ragazza le ha passato un biglietto in cui diceva di averla vista (ed ascoltata) a San Paolo in Brasile e che era venuta a ricambiare la visita. Infine, durante l’esibizione di Quello che le donne non dicono, nell’esatto istante in cui il testo recita “portaci delle rose“, una ragazza dal pubblico le ha porto un bouquet di rose rosa.

Come sempre Fiorella riesce ad emozionare il suo pubblico con le sue grandi interpretazioni e la sua spiccata umanità.

Fonte: Inside Music

Per tutte le info: info@roma-news.it

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