«Chiudete la discarica di Albano»
Protesta dei residenti a Roma
Prorogata ordinanza Raggi. «Non ci saranno conferimenti oltre il riempimento del VII invaso» ha
chiarito Gualtieri nell’incontro di pochi giorni fa con i sindaci dei Castelli
«La discarica di Albano deve chiudere». «Vivere in un ambiente salubre è un diritto».
Circa un centinaia di residenti organizzati con i comitati di quartiere, giunti dai Castelli con pullman
e auto, si sono riuniti in sit-in sabato mattina alle 10 in piazza Santi Apostoli.
La manifestazione è stata organizzata dopo la decisione del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri di
prorogare fino a luglio la discarica in località Roncigliano, al 24,600 chilometro di vi Ardeatina.
«Continueranno a sversare rifiuti trattati male — attaccano i residenti —, a inquinare le falde
acquifere, a rendere l’aria irrespirabile in barba alle evidenze oggettive di inquinamento e
compromissione dell’area».
Sulla società che gestisce il sito pende anche un’interdittiva antimafia.
L’ordinanza di Gualtieri dopo quella di Raggi
L’ordinanza «contingibile e urgente» del primo cittadino firmata l’11 gennaio, proroga di fatto quella
dell’ex sindaca Virginia Raggi che il 2 agosto scorso ha permesso a decine di tir di conferire 1.100
tonnellate di rifiuti al giorno per 6 mesi.
«Servirà Roma in attesa di trovare un nuovo sbocco» assicurano dal Campidogli.
«Non ci saranno conferimenti oltre il riempimento del VII invaso» aveva chiarito Gualtieri durante
l’incontro di pochi giorni fa con i sindaci dei Castelli.
Il sindaco di Albano, Massimiliano Borrelli insieme agli altri comuni limitrofi potrà
presentare ricorso al Tar entro 120 giorni, ma quest’ultimo ha già respinto due volte nei mesi scorsi
le richieste di Borrelli.
Area a rischio ambientale
« Non possiamo lasciare nulla di intentato — ha detto il presidente della commissione rifiuti
regionale, Marco Cacciatore (gruppo misto) presente in piazza.
— Gli atti che ho presentato in Regione, anche contestando decisioni o mancanze di uffici regionali
sulla discarica di Roncigliano, devono necessariamente accompagnare ed essere accompagnati da
altrettante iniziative da parte di tutte le altre istituzioni».
E inoltre: «Il Comune di Albano ha la prerogativa di fare ordinanze per la salvaguardia della
sicurezza e salute del suo territorio, così come quella di chiedere l’attivazione della Legge
regionale “Aree a rischio ambientale” a mia prima firma, cosa che si aggiungerebbe alle
sollecitazioni presenti negli atti che ho depositato».
Non ultimo, «mi aspetto che i rappresentanti del territorio che siedono a Palazzo Valentini,
si adoperino per contrastare la proroga dell’ordinanza».
Fonte: Corriere della Sera
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