Castel San Pietro Romano, borgo della città di Roma
Oggi ci troviamo nella provincia di Roma, uno dei “Borghi più belli d’Italia”: Castel San Pietro Romano.
Castel San Pietro sorge sulle estreme propaggini occidentali del monti Prenestini, sorge sul Monte Ginestro a
mt. 763 s.l.m., dista da Roma km. 43, ha circa 650 abitanti e si colloca nell’ambito di un territorio molto vasto che
confina anche con la Capitale attraverso la propaggine di Castruccio.
Secondo la tradizione su questi rilevi predicò l’apostolo Pietro, ma le sue origini sono da ricercare nel Medioevo,
quando su queste alture si trasferirono abitanti di Palestrina, per trovare un luogo più facilmente difendibile
Ma scopriamo meglio questo incantevole comune!
Perchè si chiama così?
Le origini del nome: dalla fine del XV secolo i documenti registrano il toponimo Castellum Sancti Petri, Castel San
Pietro, con la variante Castrum Sancti Petri dovuta alla presenza della fortezza militare costruita dalla famiglia
Colonna. Nel 1872 Castel San Pietro cambia denominazione in Castel San Pietro Romano.
Cosa visitare?
La rocca dei Colonna, è stata restaurata e recuperata all’uso pubblico agli inizi del Duemila.
Edificata dalla famiglia Colonna a scopo difensivo nel punto più elevato del Monte Ginestro, fu
distrutta la prima volta nel 1298, subito ricostruita e di nuovo danneggiata nel 1436-37.
Con il ripristino di Stefano Colonna del 1482, la rocca perse la sua funzione militare per diventare il
magazzino delle derrate alimentari della comunità
La chiesa di San Pietro Apostolo, sorge nell’area di un convento benedettino esistente dal VI
secolo d.C.
Riedificata dai Barberini alla metà del Seicento, la chiesa fu restaurata durante il pontificato di
Clemente XII intorno al 1730.
L’anello di fortificazioni, che cinge l’acropoli fu edificato in opera poligonale.
Questa tecnica prevedeva la costruzione dei paramenti murari mediante l’utilizzo di grandi blocchi
di calcare messi
in opera a secco, sui quali, internamente, si addossava un terrapieno. Lungo le mura poligonali si
aprivano due porte
e una posterula, tamponate dall’intervento di restauro dei Colonna del XII secolo, i quali aggiunsero
un sistema di
torrette per potenziare la fortificazione
Parco Naturalistico della Cannucceta, dove tra le tante specie arboree spicca la quercia detta
“del Palestrina”,
un gigante di 22 metri con un tronco dalla circoferenza di 6,23 metri. Un quercia che si stima abbia
oltre 500 anni.
Tanti i punti panoramici del borgo da cui si può vedere tutta la vallata occidentale romana.
La Chiesa di Santa Maria della Costa, dove sorge l’eremo della Beata Margherita Colonna.
Palazzo Mocci, residenza nobiliare di una delle famiglie più importanti dell’area è oggi sede del
Museo Virtuale
Terra Nostra ed insieme ad altre zone del paese è stato location di diverse produzioni
cinematografiche.
Mura Ciclopiche, di origine preromana e databili nel VI sec. a.C, costituite da grandi blocchi di
pietra irregolari
messi in opera a secco ancora in buona parte ben conservate e visibili.
Cosa fare? Le attività turistiche.
Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, è ospitato nel rinascimentale palazzo Barberini,
sulla sommità dell’antico santuario della Fortuna Primigenia. Nelle sale del Museo, articolate su tre
piani, sono esposti i più importanti reperti provenienti dall’antica Praeneste e dal suo territorio,
ordinati per grandi temi che abbracciano i principali aspetti della storia, della cultura e delle
produzioni artistiche di una delle più importanti e fiorenti città del Lazio antico.
Monumento naturale Valle delle Cannuccete, è un’area naturale protetta del Lazio istituita
nel 1995. Occupa una superficie di 20 ettari nel territorio del comune di Castel San Pietro
Romano in provincia di Roma
Nel periodo invernale, il presepe artistico con personaggi a grandezza naturale è ospitato nella
rocca dei Colonna, dove è ricostruito un intero villaggio con le capanne, il mulino, il fontanile e la
rappresentazione dei mestieri e della natività
L’Itinerario enogastronomico dell’ultima domenica di luglio è l’occasione per assaggiare il
famoso Giglietto, biscotto presidio Slow Food.
Alla metà di agosto, per un’intera settimana le feste patronali di San Rocco si svolgono
all’insegna delle rievocazioni storiche e della musica, con manifestazioni in piazza e fuochi d’artificio
Cosa mangiare? I piatti tipici.
Bucatini alla matriciana, la ricetta originale vuole gli spaghetti, persino i cartelli comunali
cittadini indicano Amatrice, Città degli Spaghetti. Nel tempo è stata acquisita dalla cucina
romanesca che ne ha modificato l’ingrediente base; prima era un pasto povero dei pastori: spaghetti,
guanciale e pecorino.
Cuori di carciofo alla maggiorana, pulite i carciofi, tagliateli, lessateli in acqua salata poi
scolateli. In una ciotola unite succo di limone, olio, sale, pepe, maggiorana e prezzemolo trito.
Disponete i carciofi in un piatto e cospargeteli con la salsa preparata.
Fettuccine alla papalina, sostanziose e gustose, rappresentano una variante alla carbonara. Si
narra che siano nate quando Papa Pio XII, chiese un piatto particolare nel rispetto della tradizione
culinaria romana. Si sostituì il prosciutto crudo, si aggiunse un soffritto delicato e parmigiano
reggiano al posto del pecorino
Trippa alla romana, lavate e tagliate la trippa, soffriggere cipolla, carota e sedano, scolate le
trippe e incorporatele al soffritto, evaporare con vino e cuocere per 5′. Aggiungete i pomodori,
chiudere e cuocere per 40′. Tritate menta, mentuccia e peperoncino, incorporate sale, pecorino e
olio: servite.
Il Giglietto, un biscotto secco a forma di giglio, a base di uova, zucchero, farina e limone, la cui
storia è legata ai Barberini, principi di Palestrina dal 1630. Un biscotto divenuto Presidio Slow Food
Il dolce tipico natalizio: Panpepato
Il panpepato (o pampepato) è un dolce tipico del periodo natalizio.
Nell’impasto ingredienti gustosi come il cioccolato, la frutta secca, la cannella e la noce moscata.
Per il ripieno mentre, per l’impasto, cioccolato fondente, miele e uva passita. Come frutta
secca, in base ai vostri gusti, potete utilizzare pistacchi, pinoli, noci pecan, e sostituire l’uvetta
con arancia o pompelmo canditi.
Per preparare il panpepato iniziate prendendo l’uvetta e mettendola ad ammollare in acqua
tiepida. Mettete su un tagliere tutta la frutta secca e tritatela grossolanamente con il mixer o con
il coltello. Strizzate bene l’uvetta e asciugatela con carta assorbente. Mettete in una ciotola la
frutta secca tritata, l’uvetta strizzata, il pepe, la cannella, il miele e mescolate. Fate
sciogliere il cioccolato fondente tritato a bagno maria o nel microonde e mettetelo insieme agli altri
ingredienti. Mescolate e uniformate il composto. Per ultima aggiungete anche tutta la farina 00
e impastate energicamente con le mani in modo da ottenere un composto omogeneo. Cercate
di dare una forma rotonda al vostro panpepato e mettetelo su una teglia con carta forno. Cuocete
il panpepato in forno preriscaldato ventilato a 180° per 30 minuti circa fino a che risulterà
dorato. Sfornate il panpepato e lasciatelo raffreddare completamente prima di tagliarlo
La classifica dei tre ristoranti da provare assolutamente
Il Ristorante Zì Rico
Il Ristorante Il Casale Pomodoro E Basilico
Il Ristorante Trattoria Del Giardino Panoramico
Quello che non sai: le curiosità
E’ parte del club dei “Borghi più belli d’Italia”
Su questa rocca arrivarono i maggiori attori italiani dell’epoca come Vittorio de Sica, Sofia
Loren, Gina
Lollobrigida, Peppino de Filippo, Totò, Ugo Tognazzi, Gianni Agus, Gianni
Morandi tutti recitando in
film di successo come Pane amore e fantasia (Luigi Comencini,1953), Pane amore e gelosia (Luigi
Comencini,1954), Pane amore e…(Dino Risi,1955), Il federale (Luciano Salce, 1961), Tuppe tuppe,
Marescià! (Carlo
Ludovico Bragaglia, 1958), I due marescialli (Sergio Corbucci, 1961), Mènage all’italiana (Franco
Indovina, 1965)
e Le castagne sono buone (Pietro Germi, 1970).
Nel poetico quadro di Rocca dei Colonna, prende vita nel periodo natalizio il Presepe
Artistico a grandezza naturale.
Le rocce carsiche della Rocca accolgono pastori, animali ed una Natività vibrante di fascino.
In Good Morning Kiss Kiss è intervenuto il sindaco di Castel San Pietro Romano,
Gianpaolo Nardi:
«Castel San Pietro Romano, oltre ad essere tra i Borghi più belli d’Italia, per aver vinto un contest
nello scorso mese di agosto, è anche il borgo più bello del Lazio. Dal 2016 Castel San Pietro
Romano è anche uno dei comuni più “ricicloni” del Lazio; oggi siamo intorno al 73% di raccolta
differenziata. In Italia il borgo è conosciuto come un “balcone sulla provincia di Roma”, perché il
nostro panorama mostra tre province, due mari e tutta la città eterna. Sicuramente oltre alla
bellezza del borgo, ai percorsi del cinema, agli aspetti monumentali, che sono importanti come
quelli naturalistici, c’è l’aspetto paesaggistico che è bellissimo, uno dei panorami più belli della
regione Lazio. Castel San Pietro Romano è anche famoso per essere stato il set dei film “Pane,
amore e fantasia” e “I Due Marescialli”. La Valle delle Cannuccete, inoltre, è uno dei Monumenti
Naturali della regione Lazio dal 1995; è una zona del tutto incontaminata che stiamo
salvaguardando con importanti interventi di valorizzazione e conservazione. Come dolce tipico
natalizio c’è il panpepato, chiamato così perché viene speziato con il pepe ed è realizzato con
farina, miele, canditi, uvetta, frutta secca, noci, nocciole, mandorle e pinoli. Viene cotto poi al
forno.»
Fonte: Radio Kiss Kiss
Per tutte le info: info@roma-news.it
http://www.comune.castelsanpietroromano.rm.it/
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