Oasi felina Porta Portese, il Campidoglio stanzia un euro e mezzo al giorno per i propri gatti
Pubblicata la manifestazione d’interesse sulla gestione dell’oasi felina di Porta Portese.
La Lista Calenda contesta le cifre impiegate. De Gregorio: “Così si smantella la professionalità
acquisita”.
Solo rimborsi per le spese effettivamente sostenute senza la possibilità di assumere nessuno.
E’ questo il parametro stringente che il Campidoglio ha deciso di adottare per assegnare la gestione
dell’oasi felina di Porta Portese, l’unica pubblica presente in città.
La manifestazione d’interesse
Il Dipartimento tutela ambiente, il 3 dicembre, ha pubblicato una manifestazione d’interesse
finalizzata ad individuare la realtà pronta a garantire il servizio di cura e gestione del gattile
comunale. Ha pensato anche di riuscire a trovare la realtà intenzionata a garantire il servizio quasi
subito, visto che la possibilità di aderire alla manifestazione d’interesse è durata solo pochi giorni.
Sul tavolo, poi, ha messo 210.134 euro, per 18 mesi di attività. Fondi con cui si chiede di mantenere
aperta la struttura al pubblico 8 ore al giorno, sette giorni su sette, con annessa sorveglianza nelle
ore di chiusura. Pochi soldi insomma.
I soldi a disposizione
E’ facile fare i conti. “Stiamo parlando di 11.674 euro al mese” ha fatto notare Flavia De Gregorio, la
capogruppo capitolina della Lista Calenda. Trecento ottanta nove euro al giorno. Ora, se nell’oasi
vivono 250 gatti, è facile calcolare quanto siano le risorse destinate a ciascuno di loro. “Stiamo
parlando di 1,5 euro al giorno a gatto. E della necessità di mettere in turnazione una media di 9
persone al giorno (turni di 4 ore, anche notturni) per un totale di 63 persone a settimana” alle quali
è possibile rimborsare la tessera dell’Atac e di una carta telefonica prepagata. Difficile trovare
professionisti interessati a svolgere, continuativamente, questo servizio.
Il ricorso al volontariato
“Che il gattile comunale di Porta Portese debba essere gestito dal puro volontariato, a cui viene
previsto solo il rimborso della tessera ATAC, crea un precedente gravissimo che smantella
completamente quel sistema di professionalità che con tanta fatica era stato costruito” ha osservato
la capogruppo capitolina Flavia De Gregorio dopo gli incontri svolti, insieme alla capogruppo del
Municipi VIII Simonetta Novi ed alla capogruppo del municipio XII Francesca Severi del Municipi,
con alcune associazioni animaliste.
Il servizio da garantire
“L’organizzazione di volontariato che si farà avanti per gestire il gattile dovrà organizzare una
turnazione di 63 volontari a settimana che dovranno sorvegliare la struttura h.24, e – per le 8 ore al
giorno di apertura al pubblico – accudire gli animali, occuparsi di adozioni, svolgere le pratiche
amministrative e garantire 6 ore a settimana di presidio sanitario. Il tutto con il divieto assoluto di
assumere personale. L’ 1,5 euro al giorno a gatto, infatti, verrà erogato solo a fronte della
presentazione dei corrispettivi di spesa sostenuti, fino ad un massimo di 210.000 euro per 18 mesi
di attività” è stato ribadito da De Gregorio.
La differenza con il passato
Un aumento rispetto all’ultima gara aggiudicata, quella del 1 gennaio 2020 che prevedeva una spesa
di 1,22 euro al giorno a gatto. “Ma almeno quella – hanno sottolineato le consigliere della Lista
Calenda – non inseriva paletti contro l’assunzione, a qualsiasi titolo, di personale”.
Insomma, a conti fatti, la gestione dei gatti a Roma continua a far leva sulla buona volontà.
Con poche differenze rispetto al passato.
Fonte: RomaToday
Per tutte le info: info@roma-news.it
https://oasidiportaportese.wixsite.com/oasidiportaportese
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